Giocatrice, addetto stampa, volontaria della Croce Gialla e futuro medico, questa è Emily Mosca, giocatrice della Jesina, prima della classe nel girone B. La giovane, classe 1994, super impegnata durante il giorno, tant’è che siamo riuscite a intervistarla in tarda sera, ci racconta il momento d’oro che sta vivendo la squadra e cosa significherebbe per loro salire nella massima serie. Ovviamente nel girone di ritorno che riparte domenica contro il Marcon non dovranno commettere passi falsi perché dietro Pro Bonifacio, Pordenone e Grifo Perugia sono pronte a prendersi la prima piazza. Nel futuro Emily, ragazza simpatica e schietta, non sa dove si vede perché nel suo futuro c’è una laura in Medicina da prendersi, ma per il momento si gode il suo momento con la Jesina.

Come ti sei avvicinata al calcio?
Con le gambe, ahahhaah!! No va bè, mi sono avvicinata al calcio grazie a mio fratello Oscar più grande di me di 3 anni: da piccolina sono stata plagiata dal suo grande entusiasmo nel praticare questo sport. E dopo vani tentativi di fare altro con un po’ di testardaggine ho iniziato a giocare anche io all’età di 12 anni.

Il tuo idolo?
Old but gold: Alessandro Del Piero. Diciamo che non sarebbe potuto essere altrimenti: mio padre fin da quando ero piccola (ed in realtà tutt’ora) quando giocava la Juventus creava una sorta di altarino tutt’intorno al mobile della tv con sciarpe e amuleti vari del club torinese, per non dimenticare poi il rigoroso pigiama e pantofole bianconere.

Da quanto tempo giochi nella Jesina?
Con la Jesina gioco dalla stagione calcistica 2008/2009, praticamente da quando avevo 14 anni. Sono molto riconoscente alla Società e ai vari mister che mi hanno allenato in questi anni perché nell’insieme, a partire dalle compagne, ognuno mi ha dato molto, emotivamente parlando, ed insegnato altrettanto. Tra tutti Emanuele Iencinella probabilmente è stato il mister a cui fino ad oggi devo di più sia tatticamente che umanamente.  

Quest’anno sembra che anche il livello in serie B sia cresciuto. Avete chiuso il girone in testa alla classifica. Ve l’aspettavate?
Ci speravamo sicuramente. Dire di aspettarselo credo sia essere troppo spavaldi. Abbiamo iniziato la stagione con questo esatto obbiettivo ed esserci fa certamente molto piacere, ma il percorso è solo a metà e visti i piccoli inciampi del girone di andata è bene stare sempre sull’attenti ad ogni partita. 

Cosa rappresenterebbe per voi approdare per la prima volta in Serie A?
Una soddisfazione immensa è troppo banale?! Hai presente la sensazione che provi quando è periodo di saldi e del paio di scarpe che ti piacciono è rimasto solo un numero, il tuo?! Una cosa del genere. Sarebbe la giusta ricompensa per questa Società e per tutti i dirigenti che lavorano da sempre con molto impegno e dedizione per dare la possibilità a tante ragazze di poter alimentare la loro passione di giocare a calcio. Una passione che ti dà l’opportunità d’incrociare il cammino con persone stupende. 

Oltre ad essere una giocatrice, sei una studentessa e addetto stampa del club. Come riesci a conciliare tutte queste cose?
Hai detto benissimo.. il segreto è proprio conciliare. Sono una ragazza che fa dell’orologio un uso quasi maniacale, non lo nascondo. Mi sembra di avere sempre troppo poco tempo a disposizione e riuscire a fare tutte e tre le cose nel miglior modo possibile a volte costa qualche rinuncia. Anche se parlare di rinunce non è molto corretto dal momento che sono scelte che non mi pesano affatto perché amo essere tutte e tre le cose contemporaneamente.

Ti aspettavi un campionato cosi avvincente con voi, Pro San Bonifacio, Perugia e Pordenone che lottate per la Serie A?
Dal Perugia e dal Pordenone sì, avrei potuto aspettarmelo. Il Pordenone viene dalla serie A e immagino abbia desiderio di tornarci quanto prima, la squadra umbra invece è sempre stata negli anni una delle formazioni meglio organizzate. Del Pro San Bonifacio non avevo informazioni tali da poter prevedere il loro potenziale e quanto di buono stanno facendo in questo campionato e anzi, approfitto per fare i complimenti sinceri a questa squadra.

Chi è Emily Mosca fuori dal rettangolo verde?
Una ragazza solitamente sorridente, ambiziosa ma umile, sognatrice ma con i piedi a terra, nonché una semplice studentessa universitaria al secondo anno della Facoltà di Medicina di Ancona. Perennemente insoddisfatta e quindi propensa a non fermarmi mai. In breve autocritica, autoironica, autodidatta.. e auto-munita! Ahahahah!.

Come abbiamo detto pocanzi studi, ma nel tempo libero a cosa ti dedichi?
Faccio la volontaria in Croce Gialla e mi piace un sacco andare a vedere le partite di una mia amica che milita nel campionato di serie B2 di pallavolo soprattutto perché mi diverte un mondo vestire i panni di ultras, facendo un tifo sfegatato durante il quale le altre mie amiche fingono di conoscermi. 

Domenica si riprende dalla prima di ritorno. Che Jesina vedremo da qui alla fine?
Una Jesina affamata. Molto affamata. Tutte noi abbiamo voglia di toglierci la più grande soddisfazione da questo campionato. Sono convinta che avere degli obbiettivi ambiziosi sia importante, nel calcio come nella vita. Bisogna puntare sempre in alto, che a scendere si fa sempre in tempo!.

Che gara ti aspetti con il Marcon che ha rifilato quattro reti al Perugia?
Il Marcon è un’ottima squadra e, come dici tu, lo sta dimostrando in queste ultime partite. L’anno scorso ha fatto un campionato da protagonista e penso questa volta abbia avuto un avvio un po’ incidentato. Quindi sono sicura che andremo ad affrontare delle veneziane agguerrite con grande voglia di riscatto dall’1 a 0 dell’andata, ma noi non saremo da meno. Il campo sarà rivelatore. Il girone di ritorno di per sé penso sarà molto interessante perché anche il Vicenza si è rafforzato con due ragazze del Vittorio Veneto, Gloria Cazzaro e Arianna Baldan. In un panorama come questo, in cui come è giusto che sia diverse società aspirano alla serie A, sono certa che le prossime 11 partite sapranno regalarci grandi emozioni. Tutte noi, a partire dalle più giovani tipo Elisa Polli, Michela Catena alle meno giovani Chiara Breccia, Katia Cantori e Silvia Scarponi, continueremo a combattere tutte le domeniche per il sogno che abbiamo. 

Se dovessi assegnare un voto. Che voto si meriterebbe la Jesina dopo la prima parte di stagione?
Direi 7. Può sembrare un voto piuttosto severo per una squadra regina d’inverno, ma in realtà è un voler spronarsi a migliorare e continuare a far bene. Quello fatto è solo una parte dell’opera e sono dell’idea che “chi se loda, se sbroda”. Soprattutto come ha detto il mio capitano Silvia Scarponi un po’ di tempo fa: “I campionati si vincono nel girone di ritorno.

Dove ti vedi in futuro?
Difficile dirlo. Le speranze sono quelle di diventare un ottimo medico di cui le persone possano fidarsi ciecamente. Vorrei poter mettere a disposizione gli anni di studio che mi aspettano per dare aiuto a più persone possibile. Il calcio non so per quanto ancora riuscirò a portarlo avanti, spero il più a lungo possibile e se non come giocatrice di poter dare sempre una mano anche in un ruolo diverso.

La redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Emily Mosca per averci concesso tale intervista e auguriamo a lei e alla sua squadra i migliori successi per la stagione in corso.

Ho iniziato tre anni fa con il portale calcioinrosa.it. In passato grazie a Mario Cacciatore, scomparso lo scorso anno, su Tele A ho curato uno rubrica dedicata al calcio femminile con collegamenti telefonici. Scrivo per quotidicani locali cartacei tra cui: Corriere del Pallone (regionale) e Cronache del Salernitano. Sul web scrivo per Calcioinrosa, Zerottonove e Dailynews24. Esperienza anche come addetto stampa.

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