Stagione 2010-’11: il Mozzanica per la prima volta scrive il suo nome sui nastri di partenza del campionato di serie A. Dopo due sconfitte contro Venezia e Tavagnacco le biancocelesti devono andare in trasferta in quel di Verona e seppur le scaligere quell’anno siano in fase di trasformazione, dopo i recenti fasti, Girelli e Gabbiadini incutono sempre gran rispetto. Ma quel giorno inizierà la vera avventura del Mozzanica nella massima serie. Le bergamasche nella ripresa sono in avanti per tre a due, ma la gara è ancora apertissima. Ad un certo punto dalla panchina fa il suo ingresso in campo un attaccante che più tardi metterà il sigillo finale alla sfida, scrivendo il suo nome nella storica prima vittoria in A delle biancocelesti. Da quel giorno il Mozzanica diventerà una nuova  protagonista del calcio femminile e lei, Chiara Piccinno ne sarà una delle artefici. E’ Chiara, soprannominata Piccio dagli amici, o Wild Thing per quella sua esuberanza in campo che l’hanno resa una dei bomber più prolifici della storia biancoceleste, la grande ex intervistata questa settimana.

Arrivi al Mozzanica nella stagione che tutti ricordano per la storica promozione in serie A. Non si può dire che non sia andata bene…
Sì sono arrivata a Mozzanica nella stagione 2009/2010 e per l’importanza che ha avuto quel campionato, culminato con la promozione, direi che è forse stato l’anno più bello che io ricordi. Io e altre compagne arrivavamo dalla Riozzese, con la quale ho passato sette anni bellissimi nei quali abbiamo vinto praticamente tutto. Ma anche a Mozzanica le soddisfazioni non si sono fatte attendere. La vittoria del campionato cadetto è stato un successo assoluto, ottenuta scavando una voragine con le inseguitrici. E la stagione successiva non è stata di certo da meno.

Una prima stagione che portò ad un esaltante quarto posto e che ti vide protagonista.
Da neo promossa il Mozzanica ottenne al termine del campionato un quarto posto impensabile all’inizio. Fu una stagione incredibile, non partita benissimo. Alla prima giornata perdemmo contro il Venezia, nonostante una mia rete. Poi a Verona ci fu la svolta. Vincemmo 4-2, realizzai il quarto goal e portammo a casa i primi punti in serie A per il Mozzanica. In totale quell’anno ho segnato 14 goal.

Tra tutte le reti segnate con la maglia biancoceleste è impossibile non ricordare il pallonetto sono ettolitri di pioggia contro il Verona, stagione 2012-’13, forse il tuo goal più bello.
E’ stato uno dei miei goal più belli e in quel caso fu una rete importantissima perché ci permise di pareggiare una gara che stavamo perdendo, ma il mio goal più bello in assoluto credo sia quello contro il Torino nella prima stagione in A. Un colpo a giro nel sette.

Da quel primo campionato il Mozzanica si affermò subito come nuova grande realtà del calcio femminile italiano. Cos’ha significato per te farne parte?
Ha significato soprattutto far parte di una grande famiglia. Trovai sin da subito un bellissimo ambiente e si creò un bel gruppo di ragazze, in una società attenta che non ci ha mai fatto mancare niente.

Un grande protagonista di questa realtà purtroppo è venuto a mancare prima dell’inizio di questo campionato…
Che il Pres non ci sia più mi sembra ancor oggi impossibile. Lui era il Mozzanica. Il suo arrivo al campo con la bicicletta era un’usanza quasi simbolica e a volte ancora oggi guardo il cancello dalla tribuna e mi aspetto di vederlo arrivare. La sua perdita non si può spiegare a parole. E’ stato un super presidente, troppo buono con tutte noi, forse anche troppo in alcune circostanze.  Lo porterò sempre nel cuore, insieme a Ugo Guazzelli, il presidente della mia Riozzese, due persone stupende.

Hai appeso le scarpe al chiodo tre stagioni fa, ma vieni spesso a vedere le tue ex compagne. Ti manca un po’ il calcio giocato?
Sì onestamente mi manca davvero tanto. Guardo spesso gli highlights e quando posso non mi perdo una partita in casa. Ora però lavoro e mi godo un po’ quel tempo libero che quando giocavo non potevo ritagliarmi, ma ho tenuto a casa un paio di scarpe a tredici, così… non si sa mai…