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La bandiera azzurra sventola nel segno di Carolina Morace, la prima pioniera rosa nella Hall of Fame

Non le conta con esattezza, ma sono più di 500. Nemmeno Carolina Morace stessa riesce a enumerare tutte le reti realizzate durante la sua carriera calcisitica. Più semplice, invece, contare i centri con la maglia della Nazionale azzurra: 105 gol in 150 presenze; e come se non bastasse, è stata 12 volte capocannoniere in Serie A e ha vinto 12 scudetti in 8 città.

La storia di Carolina Morace comincia a Venezia in un complesso residenziale della Marina Militare; suo papà Ignazio è un ufficiale e Carolina passa le giornate in uno dei campi da calcio sotto alla loro abitazione. L’unica bambina, poichè sua sorella Monica rinuncia al pallone dopo essersi rotta un dito in porta. Le partite di calcio finiscono solo quando mamma Norina la richiama dal balcone.

Carolina era forte e si faceva rispettare dai maschietti, che di dispetti, appunto, non gliene facevano di certo. Il fratello, Davide, era uno dei capitani che formavano le squadre scegliendo a turno con il pari e dispari e Carolina veniva sempre scelta per prima.

Il 1975 è l’anno del suo esordio in Serie C. Carolina ha undici anni ed è riuscita a superare un provino con il Ca’ Bianca, grazie a papà Ignazio che conosce la passione della figlia. E su suo suggerimento che Carolina tenta un provino con la squadra che, per caso, un giorno venne ad allenarsi proprio in quel campo da calcio dove lei ama passare i pomeriggi.

La carriera di Morace è appena cominciata. Due anni dopo approda allo Spinea, in Serie B. Poi, a quattordici anni, conquista la Serie A con il Belluno ed esordisce con la maglia azzurra della Nazionale. E il 1978, l’Italia gioca contro la Jugoslavia; l’allora ct Sergio Guenza sostituisce la leggenda Betty Vignotto per l’esordiente Carolina Morace.

L’anno dopo si trasferisce al Verona, la prima delle tante avventure una squadra di  Serie A. Lazio CF, poi A.C.F. Trani 80, con cui vince il primo scudetto a soli vent’anni. E ancora, Lazio CF, Reggiana Calcio Femminile (oggi Sassuolo Calcio Femminile), A.C.F. Milan 82, Sassari Torres Femminile, Aircargo Agliana CF, Verona Calcio Femminile e, infine, Modena Femminile. Gli ultimi due anni da giocatrice, vantano 90 gol in 60 presenze. Carolina ha vinto ovunque sia stata: 12 scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Supercoppa Italiana e 12 titoli da capocannoniere in 24 anni di carriera da giocatrice. Smette all’età di 34 anni.

Basterebbero le tappe e i successi della sua carriera con i club per riconoscere in Carolina Morace una delle prime pioniere del movimento calcistico femminile. Ma, come se non bastasse, nel 2014 diventa la prima donna ad essere inserita nella Hall of Fame delle calciatrici italiane. Il premio consegnato da Gianni Rivera a Morace non rappresenta solo un trofeo in bacheca. A un’atleta, una donna, una protagonista con club di serie A e con Nazionale azzurra per la prima volta viene riconosciuta come un’icona del calcio femminile e della Federcalcio. Il movimento femminile compie un passo che catalizza il corso della storia sportiva.

Le bandiere sono sempre meno diffuse nel calcio moderno, l’epoca dei grandi nomi diventati icone dei club di calcio è praticamente tramontata. Ma le bandiere sventolano eternamente. E nel cielo azzurro, il vento soffia incessantemente nel segno di Carolina Morace.

Como Women, Marco Bruzzano non è più l’allenatore delle lariane

Photo Credit: Fabrizio Brioschi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano
La società Como Women comunica che a decorrere dalla giornata di oggi, 29 Marzo 2024, Marco Bruzzano non ricoprirà più il ruolo di tecnico della prima squadra.
In questi tre anni Marco, nel ruolo di vice allenatore, ha contribuito alla storica promozione in serie A del club lariano e nella sua seconda stagione è stato uno degli artefici della salvezza, obiettivo stagionale. Quest’anno alla sua prima esperienza da allenatore ha contribuito alla crescita del club, che lo ringrazia per il lavoro svolto fino ad ora.
Per concludere la stagione corrente, il club ha nominato Stefano Maccoppi come allenatore provvisorio.
Il Como Women augura a Marco tutto il meglio per il suo futuro.

Arezzo Primavera: Simona Parrini subentra in panchina ad Ilaria Leoni

Credit Photo: ACF Arezzo Calcio

Tramite un comunicato ufficiale, apparso sul sito della Società, l’Arezzo ha informato di aver nominato Simona Parrini quale allenatrice della formazione primavera, in sostituzione di Ilaria Leoni che è approdata alla guida della prima squadra.

“L’Arezzo Calcio Femminile è felice di comunicare che Simona Parrini è la nuova allenatrice della Primavera. Mister Parrini prende il posto di Ilaria Leoni – ora alla guida della Prima Squadra – dopo l’esperienza come vice allenatrice nella prima parte di stagione. A Simona Parrini, da parte di tutta la Società, vanno i migliori auguri di buon lavoro”. Questo il testo completo del comunicato della società amaranto, con il quale si ufficializza il cambio di guida tecnica.

La neo allenatrice, classe 1988, è una ex giocatrice di buon livello con svariate presenze anche nel massimo campionato. Da atleta, ha militato nel Firenze, nel Castelfranco, nell’Empoli e nel Pontedera, tornando poi nella società empolese con l’incarico, prima, di vice allenatrice della formazione primavera e, poi, di responsabile dell’under 17, dove ha vinto il campionato di categoria nel 2021-2022 e per ben due volte la coppa Toscana.

Quindi ha iniziato l’avventura nell’Acf Arezzo, appunto come vice di Ilaria Leoni ed ora, con una tranquilla posizione di classifica ormai ampiamente acquisita in Primavera 1, è stata promossa al ruolo di prima allenatrice.

UEFA Women’s Champions League, il Psg supera il Bk Häcken. Semifinale tutta francese con il Lione

Il gol di potenza di Tabitha Chawinga, lo spettacolare tiro dalla distanza di Korbin Albert e il preciso colpo di testa di Marie-Antoinette Katoto suggellano il 5-1 complessivo del Paris Saint-Germain contro il BK Häcken ai quarti di finale di UEFA Women’s Champions League.

IL BK Häcken scende in campo con l’obiettivo di ribaltare la sconfitta per 2-1 dell’andata: una prospettiva non proprio entusiasmante, visti gli ottimi risultati casalinghi della squadra francese, ma quella svedese non si fa intimorire.

Nelle battute iniziali, le padrone di casa hanno comunque la meglio e sfiorano il gol: all’11’ Amalie Vangsgaard si libera sulla destra e serve Marie-Antoinette Katoto, la cui conclusione in girata viene deviata sul fondo da Jennifer Falk.

Tabitha Chawinga, a segno nel finale all’andata, dimostra ancora una volta la sua potenza e velocità inserendosi in area di rigore e aprendo le marcature al 27′ con una rabbiosa conclusione sul secondo palo.

Guidata dalla 16enne Felicia Schröder e con la pericolosa Rosa Kafaji alle sue spalle, la squadra svedese gioca un calcio pulito senza però impensierire le più esperte avversarie, che continuano a dominare anche nella ripresa.

Falk si oppone e Katoto con una serie di ottime parate ma non riesce a fermare il magnifico tiro dalla distanza di Korbin Albert al 70′. Quattro minuti dopo, Katoto interviene per prima sul cross di Sakina Karchaoui e fissa il punteggio sul 3-0. Il prossimo appuntamento è una semifinale tutta francese contro il Lione, il 20/21 e il 27/28 aprile. Il PSG giocherà in trasferta all’andata.

Formazioni

Paris Saint-Germain: Kiedrzynek; Le Guilly (Elimbi Gilbert 85′), Gaetino, De Almeida, Karchaoui (Ebayilin 90’+2); Geyoro, Baltimore (Fazer 81′), Albert; Vangsgaard (Traore 81′), Katoto, Chawinga (Folquet 90’+2) All.: Jocelyn Prêcheur

BK Häcken: Falk; Wijk, Rybrink, Luik, Junttila Nelhage; Fossdalsá, Curmark (Grant 79′); Bergström (Kosola 72′), Kafaji (Csiki 79′), Jusu Bah (Nildén 72′); Schröder (Larisey 65′) All.: Mak Lind

Cesena-Lazio, oggi lo scontro diretto con vista sulla A. Casadei: “Faremo valere il nostro gioco”. Pittaccio: “Dimostreremo chi siamo”

Credit Photo: Andrea Veglio - FC Cesena

Due squadre separate da soli 4 punti ma accomunate dallo straordinario cammino di questa stagione e da un unico grande obiettivo: conquistare la Serie A. Domani alle 14.30 andrà in scena lo scontro diretto tra Cesena e Lazio: la terza in classifica ospita la capolista, che all’andata ha perso l’unica partita del suo campionato. “Cercheremo di essere noi stesse e di imporre nuovamente il nostro gioco, i nostri valori e la forza del gruppo”, afferma Elena Casadei, romagnola doc e capitana bianconera. “C’è grande desiderio di rivalsa, vogliamo dimostrare chi siamo e mettere in campo la nostra mentalità per ottenere il massimo risultato”, ribatte Francesca Pittaccio, che ormai da cinque anni è uno dei punti di riferimento dello spogliatoio biancoceleste, con o senza fascia al braccio.

Casa e Pit, così le chiamano le compagne di squadra, sono due terzine, entrambe classe ‘96. Sono loro a raccontarsi alla vigilia della sfida che – a otto giornate dal termine del campionato – potrebbe indirizzare l’appassionante volata promozione, alla quale prendono parte anche Ternana e Parma.

“Sono nata e cresciuta a Cesena ed è sempre stato un onore indossare questa maglia – sottolinea la numero 7 – questa è la mia ottava stagione in bianconero e il legame cresce anno dopo anno, un po’ come nelle storie d’amore: è un pezzo del mio cuore, un legame indissolubile reso ancora più speciale dal ruolo di capitana”. Elena ha iniziato a inseguire il sogno da piccolina, sua madre l’ha iscritta a ginnastica artistica ma non faceva per lei, meglio rincorrere un pallone all’aria aperta insieme ai fratelli – il 16enne Tommaso gioca nelle giovanili del club – e agli amici. Ora i genitori sono i suoi primi tifosi e non si perdono una partita: “Mia madre prepara le torte per le trasferte, papà cerca di essere sempre presente, e quando giochiamo in casa portano in tribuna anche nostro il cane”, aggiunge sorridendo.

Pittaccio ha iniziato a giocare ai tempi dell’asilo, voleva che sua madre la portasse nel campetto che c’era davanti alla scuola e, da quando è riuscita a convincerla, non ha più smesso. “I miei, così come i genitori delle mie compagne, vengono a sostenerci ovunque, non importa dove, sono sempre lì e portano lo striscione che mi hanno dedicato. Sono una parte importante di me e della mia vita, calcistica e non”. La carriera della 24 biancoceleste è iniziata alla Lodigiani e proseguita alla Res Roma con cui nel 2015 ha vinto lo scudetto Primavera, in un ‘dream team’ di cui facevano parte tante giovani in rampa di lancio, come ad esempio Caruso, Simonetti, Di Giammarino e la 15enne Greggi, “che già allora era veramente tanta roba”, dichiara senza esitazioni Francesca, che lo scorso anno ha conseguito il master in management dello sport organizzato dalla scuola dello sport di Sport e Salute. Il passaggio alla Lazio è invece arrivato nel 2019 e due anni dopo – con Morace in panchina – le capitoline hanno centrato la prima storica promozione nel massimo campionato.

Dalle vicende personali, il focus delle due calciatrici si sposta sulle rispettive squadre e sul campionato. La speranza di Casadei è che ‘Romagna mia’, la colonna sonora di questo Cesena, possa risuonare alla fine di ogni match, già a partire da domani: “Chi è del posto, a cominciare dallo staff e dall’allenatore Alain Conte, con cui ho uno splendido rapporto, cerca di trasmettere i valori tipici di questa terra. Le nuove arrivate hanno colto in pieno questo senso di appartenenza ed è molto bello quello che siamo riusciti a creare”. Tra queste, c’è anche la 21enne Martina Sechi (in prestito dalla Fiorentina), top scorer del Cesena con 14 reti e pronta a trascinare le bianconere a suon di gol in questo rush finale. “È cresciuta molto da quando è arrivata, ma deve continuare a impegnarsi e non deve perdere la sua sana incoscienza. Mi auguro che possa imporsi sempre di più e vincere la classifica marcatrici. Facciamo tutte il tifo per lei”.

La 27enne romana, che domenica scorsa ha finito i 90’ con la Freedom indossando la fascia da capitana (“una sensazione bellissima e una grande responsabilità”), ha in testa un solo obiettivo. La scorsa stagione il sogno della squadra svanì nello spareggio con il Pomigliano, ma il gruppo è maturato e non vede l’ora di affrontare gli ultimi ostacoli. Una consapevolezza che trae origine anche dal carisma del tecnico Gianluca Grassadonia. “È un trascinatore, ci ha dato una mentalità che prima non avevamo”, conclude Pittaccio, che essendo scaramantica non vuole sentir parlare di Serie A, preferendo pensare a una gara da alla volta, affrontandole come fossero delle finali. “La Lazio ha una grande storia è vogliamo riportarla dove merita”.

LE ALTRE PARTITE. Dopo il big match del venerdì, la 23ª giornata proseguirà sabato con gli altri sette incontri. Si partirà alle 12 con San Marino Academy-Genoa, mentre alle 12.30 la Ternana è attesa dalla delicata trasferta sul campo dell’Hellas Verona di Rognoni e Shore, che ha appena ricevuto la prima convocazione in Nazionale maggiore. La formazione umbra, reduce dal ko con il Parma, spera di poter approfittare del confronto tra Cesena e Lazio per riavvicinarsi alla vetta. Il programma del turno verrà completato da Freedom-Brescia, Parma-Arezzo, Pavia Academy-Bologna, Res Women-Ravenna e Tavagnacco-H&D Chievo Women. Tutte le gare saranno trasmesse in diretta sul canale Youtube di Be.Pi Tv.

 

Torneo delle Regioni: oggi la finalissima, sarà ancora Emilia Romagna-Lombardia

Dopo i gironi iniziali il Torneo delle Regioni si avvicina di gran corsa al suo atto conclusivo. I quarti di finale e le semifinali dei giorni scorsi hanno decretato, infatti, le due formazioni che si giocheranno oggi, allo “Sciorba Stadium” di Genova alle ore 14:15, l’ambito titolo dell’edizione 2024. In Liguria, infatti, dal 23 al 29 Marzo, con il Patrocinio della Regione Liguria e del Comune di Genova protagonista come Capitale Europea dello Sport 2024, è in programma la manifestazione ormai diventata appuntamento fisso per la Lega Nazionale Dilettanti, organizzatrice dell’evento.

A disputare la finale saranno, come lo scorso anno, ancora Lombardia ed Emilia Romagna. La Lombardia supera per 5-0 Trento: a segno, per le ragazze di mister Cattaneo, Bragagnolo e Gola nel primo tempo e Galdini e Serena Porro, doppietta, nella ripresa. Maggiore equilibrio nella sfida tra Emilia Romagna e Veneto terminata 2-1: a decidere la contesa sono state le due marcature di Dal Brun mentre a poco è servito il sigillo di De Muri sulla sponda opposta.

Semifinali
Veneto-Emilia Romagna 1-2
Lombardia-Trento 5-0

I risultati dei quarti di finale
Toscana-Veneto 2-4 dtr (0-0)
Lombardia-Marche 4-0
Trento-Piemonte VdA 3-1
Campania-Emilia Romagna 0-1

La classifica dei gironi
Girone A: Toscana 7, Piemonte VdA 5, Umbria 4, Basilicata 0
Girone B:  Veneto, Emilia Romagna e CPA Bolzano 5, Lazio 0
Girone C: Campania 7, Marche 6, Sicilia 4, Sardegna 0
Girone D: Lombardia 6, Calabria, Puglia 0
Girone E: CPA Trento 4, Liguria 3, Abruzzo 1

Highlights e reti della prima giornata di NWSL

Dando un’occhiata al tabellino della prima giornata di NWSL, durante la quale il San Diego Wave e il Gotham FC erano a riposo dopo la Challenge Cup, si osserva che nessuna delle sei partite è terminata senza reti e che sono stati segnati ben 24 goal. Si può, dunque, azzardare a riassumere quanto accaduto con l’imperativo di “segnare”.

La prima partita della stagione è stata quella tra Kansas City Current e Portland Thorns nel nuovo CPKC Stadium. Dopo 90 minuti ricchi di emozioni e con occasioni fioccate dall’una e dall’altra parte, l’incontro si è concluso con il risultato di 5 a 4 per le padrone di casa, la cui formazione era ricca di esordienti che si sono rivelate determinanti ai fini della vittoria. Il primo tempo si è chiuso sul 3 a 1 per la formazione ospitante, con le reti segnate da Vanessa DiBernardo, la debuttante Ellie Wheeler e il nuovo acquisto Bia Zaneratto; per il Portland ha invece segnato Sophia Smith, evitando che la sua squadra andasse negli spogliatoi con zero reti.
Nella seconda frazione di gioco, agli altri due goal del Kansas City hanno risposto altrettanti da parte del Portland: quando le atlete del KC Current conducevano la partita sul 5-1, ancora una volta Sophia Smith ha replicato la prodezza del primo tempo, seguita dalla compagna di squadra canadese Janine Beckie, rientrata da un infortunio procuratosi nella scorsa stagione, che ha segnato una doppietta nel giro di venti minuti per provare ad agguantare il pareggio. Dopo il triplice fischio, il Kansas City Current ha vinto contro il Portland per la seconda volta nella sua storia. Le ospiti hanno però dato il tutto per tutto, come si evince osservando il possesso palla, pari al 54% contro al 46 delle padrone di casa, e dal numero di tiri nello specchio della porta, 9, rispetto agli 8 del Kansas City.

Anche il secondo match della giornata non è stato a reti bianche. Il Racing Louisville ha ospitato la formazione dell’Orlando Pride e la partita si è conclusa con un pareggio per 2 reti a 2. L’attaccante del Louisville Elexa Bahr, nuovo acquisto, ha segnato un goal spettacolare al 13° minuto del primo tempo, seguito cinque minuti dopo da quello della compagna Uchenna Kanu. La squadra non ha segnato altre reti nel corso di tutto il resto della partita, e non è riuscita a contenere il desiderio di rivalsa della squadra ospite, che ha prima accorciato le distanze grazie all’autogoal di Elli  Pikkujämsä e ha poi raddoppiato all’86° minuto con la rete di Summer Yates.

La prima partita di domenica 17 marzo è stata giocata a Cary, nella Carolina del nord. La goleada del North Carolina Courage, che ha stravinto con il punteggio di 5 a 1 contro lo Houson Dash, è avvenuta davanti alla sua ex-centrocampista Sam Mewis, ritiratasi la scorsa stagione, a cui è stato conferito il primo Courage’s Ring of Honor, riconoscimento che verrà dato a tutte coloro che contribuiranno al successo della squadra.
Il tiro dal dischetto del difensore del Courage Malia Berkley al 19° minuto del primo tempo ha acceso la miccia delle compagne, e la squadra ha dominato segnando altre 4 reti: la prima, di Haley Hopkins, al minuto 54, la doppietta di Bianca St-Georges al minuto 77 e 86 e l’ultima allo scadere da parte di Dani Weatherholt. L’unico goal delle ospiti è invece arrivato grazie all’autogoal di Kaleigh Hurz.

A seguire c’è stata la sfida tra Utah Royal e Chicaho Red Stars. Lo Utah Royal ha ricominciato il campionato ospitando la formazione del Chicago Red Stars in una vera e propria bolgia a Sandy. A scapito del tifo del suo pubblico e delle numerosi occasioni create, è stata la squadra ospite a prevalere, segnando due reti con Allison Schlegel al e Ava Cook, entrambe nella ripresa. Il portiere del Chicago Alyssa Naeher è stata determinante con le sue parate, e la porta è rimasta inviolata dall’inizio alla fine. Da sottolineare il rientro di Mel Swanson del Chicago dopo un infortunio avvenuto all’inizio della scorsa stagione.

Durante il terzo incontro domenicale, il Reign di Seattle ha cominciato bene il suo cammino in campionato, vincendo di misura in casa sulla formazione del Washington Spirit, che ha anche rimediato un cartellino rosso per Aubrey Kingsbury proprio in zona Cesarini. L’attaccante del Reign Jordyn Huitema si è procurata un calcio di rigore durante il primo minuto di gioco e Bethany Balcer l’ha trasformato nel goal più veloce della stagione. Lo Spirit, sprovvisto di Trinity Rodman, ancora squalificata per colpa di un cartellino rosso rimediato nella scorsa stagione, e con una formazione giovane, è stata contenuta in scioltezza dall’esperta linea difensiva del Seattle.

A chiudere la prima giornata di NWSL è stato il match tra Angel City e Bay. Davanti a 22000 tifosi a Los Angeles, l’attaccante ex-Barça Asisat Oshoala ha scritto il suo nome nella storia del Bay Football Club segnando il suo primo goal per il club al 17°, nonché primo goal nel campionato di NWSL per la formazione californiana. I tentativi della squadra di casa di rientrare in partita sono stati numerosi, ben 19 tiri, di cui 9 nello specchio della porta. Il portiere del BC Bay Lysianna Proulx ha dovuto intervenire molte volte per andare a supporto dei difensori che, a loro volta, l’hanno aiutata a mantenere al sicuro il risultato. “Loro salvano me, io salvo loro. È questo che deve fare una squadra”, ha dichiarato Proulx.

UEFA Women’s Champions League: il Barcellona prenota un posto in semifinale. Finisce 3-1 controllo l’SK Brann

Il Barcellona supera l’SK Brann, nonostante un’altra grande prestazione della squadra norvegese, assicurandosi la sesta apparizione consecutiva in semifinale.

L’SK Brann, dopo la grande prestazione della sfida di andata, sogna di infliggere al Barcellona la prima sconfitta casalinga in questa competizione dalla stagione 2017/18.

Come nella partita di Bergen, le Blaugrana partono subito con grande aggressività, cercando di sbloccare la sfida nei primi minuti.

Il portiere Aurora Mikalsen blocca un tentativo rasoterra della compagna di nazionale Caroline Graham Hansen, poco prima di respingere un colpo di testa pericoloso di Irene Paredes.

Poco dopo, una delle rare occasioni della formazione norvegese, la 18enne Signe Gaupset si libera di Mariona Caldentey e trova lo spazio per tirare, ma non riesce ad impensierire il portiere del Barça Catalina Coll sul primo palo.
Una magia di Aitana Bonmatí sblocca la partita al 24′: Alexia Putellas cerca Esmee Brugts e trova Bonmatí appena fuori area. La centrocampista si coordina e trova un grande sinistro nell’angolo più lontano della rete.

Caldentey sfiora il raddoppio prima dell’intervallo, ma il suo tiro basso finisce al lato del palo.

Graham Hansen dà il via all’azione che porta al secondo gol della squadra di casa. L’attaccante nata ad Oslo entra nell’area di rigore del SK Brann dalla fascia destra e cerca la conclusione. Mikalsen respinge male e Fridolina Rolfö insacca la palla in rete con un tap-in al 56′.

Le norvegesi non si arrendono e riducono lo svantaggio al 70′ con una grande conclusione di Tomine Svendheim che finalizza un’azione corale della squadra di Martin Peter Ho.

Le norvegesi sognano la rimonta e, poco dopo, la subentrata Anna Nerland Aahjem impensierisce la difesa avversaria con una conclusione potente.

Ma sono le campionesse in carica a realizzare il quarto gol della serata, con Patri Guijarro che finalizza all’88’ l’assist di Bonmatí dopo un’ottima incursione sulla fascia di Graham Hansen. La sfida si chiude 3-1 (tot. 5-2) e il Barcellona vola in semifinale dove affronterà il Chelsea il 20/21 e il 27/28 aprile e giocherà in casa all’andata.

Caroline Graham Hansen è stata eletta Visa Player of the Match, secondo gli Osservatori tecnici UEFA: “Il suo posizionamento è stato eccellente e fondamentale per creare occasioni da gol. Le sue capacità di giocare a tutto campo le hanno permesso di essere determinante nelle azioni di attacco e di coprire bene la fascia quando il Brann ha provato ad essere pericoloso.”

Statistiche principali

  • Il Barcellona ha vinto 22 delle ultime 23 partite casalinghe di UEFA Women’s Champions League;
  • le Blaugrana hanno segnato in 38 delle ultime 39 partite di questa competizione;
  • La squadra di Jonatan Giráldez ha esteso a 15 partite la sua striscia di imbattibilità in UEFA Women’s Champions League;
  • Il Barça ha raggiunto le semifinali di questo torneo per la sesta stagione consecutiva, eguagliando il record del Lione di presenze consecutive in semifinali (stabilito tra il 2007/08 e il 2012/13).

Formazioni

Barcellona: Cata Coll; Bronze, Paredes (Torrejón 71′), Engen (Martina 89′), Rolfö; Bonmatí, Walsh, Alexia Putellas (Guijarro 71′); Graham Hansen, Brugts (Paralluelo 71′), Caldentey (Vilamala 84′) All.:Jonatan Giráldez

SK Brann: Mikalsen; Stenevik (Ritter 72′), Østenstad, Tynnilä (Renmark 72′); Kvamme, Kielland (Aahjem 64′), Haugland, Lund (Svendheim 56′); Gaupset, Engesvik (Eikeland 46′); Crummer All.:Martin Peter Ho

Flavia Devoto, Freedom FC Women: “Abbiamo fatto quattro errori e gli abbiamo regalato quattro gol”

L’ultima giornata di campionato ha visto la Freedom FC Women soccombere alla Lazio per 4-0, con la naturale interruzione dei cinque risultati utili consecutivi. Al termine della partita, una delle migliori di questa stagione cuneese, ovvero Flavia Devoto, è intervenuta ai microfoni di Be.Pi TV per esprimere il suo punto di vista sulla prestazione di Roma.

Io invece penso che sì, siamo scese in campo con la testa sicuramente, perché arriviamo da cinque risultati positivi, e volevamo cercare di far bene. Sicuramente non è questa la partita che noi puntavamo a portare a casa, però penso che tutte le partite servono per migliorare, per crescere. Ricominciamo martedì con uno spirito diverso, perché comunque anche oggi (domenica,ndr) abbiamo sbagliato tanto, abbiamo fatto quattro errori, e gli abbiamo regalato quattro gol. Poi sicuramente loro brave, e basta questo“.

Elisa Metti, Rinascita Doccia: “La mia? Visione positiva. Mi piacerebbe raggiungere nuove soddisfazioni”

Credit Photo: Rinascita Doccia

La formazione allenata da mister Bellucci è reduce da due sconfitte consecutive: l’ultima? Quella davanti alla Tharros, che ha anticipato l’attuale periodi di stasi pasquale. Il gruppo lo sa: bisognerà rivedere alcuni atteggiamenti ed essere allo stesso tempo più ciniche e pratiche per invertire la situazione. Non guastano qualità e consapevolezza dei propri mezzi.
Certamente l’obiettivo minimo (o forse massimo) non sfugge alle rossoblù, che, a prescindere dal quattordicesimo gradino a quota 7 punti, non solo puntano al movimento d’arrivo nella prima fila della graduatoria, ma sognano ancora il salto di categoria.
Con estremo piacere ne abbiamo parlato con Elisa Metti, apporto difensivo classe ’99.

Benvenuta Elisa! Il tuo è un percorso che si è consolidato negli anni in maglia Doccia. Quella attuale è una stagione che si sta rivelando di notevole livello, visto il girone, ma, statistica e punti a parte, state affrontando le avversarie a testa alta. Come sta andando? Come giudichi il tuo personale cammino?

Ormai sono tanti anni che gioco con questa maglia e posso dire che per me, come per le altre, il percorso richiede molto sacrificio. Personalmente, essendo arrivata qui da piccola, devo riconoscere una grande crescita all’interno di questa società.

La prima parte di campionato è ormai andata in archivio. Ora una fase di ritorno di fuoco, con dei risultati forse sotto le speranze. A parer tuo cosa vi sta penalizzando?

È vero, i numeri ci remano contro e sicuramente i vari infortuni non aiutano. Mi auguro che in questo ritorno possiamo far vedere la grinta e la forza di cui siamo capaci, senza alibi o ragioni.

Facendo riferimento agli scontri recentemente disputati, Lumezzane prima, Tharros poi…due gruppi relativamente diversi tra loro, ma che hanno dimostrato ancora una volta di poter dare del filo da torcere. Due sconfitte consecutive che vi hanno frenato, ma non del tutto…

Calcisticamente parlando sono due squadre completamente opposte. Contro il Lumezzane siamo scese in campo consapevoli di aver davanti una delle più pronte e più consolidate, e purtroppo non siamo riuscite a dimostrare il nostro potenziale.
La partita con la Tharros, invece, è rimasta aperta fino alla fine; abbiamo dominato e avremmo meritato la vittoria ma, senza voler trovare scuse, il fattore infortuni e assenze ci hanno impedito di raggiungerla; anche l’ingiusta espulsione di una compagna ha fatto il suo: di conseguenza il risultato non ci ha rappresentato al meglio.

La sensazione è quella di una formazione coesa che vuole far tesoro delle cadute. Sarà fondamentale ripartire col piede giusto, anche perché nulla è ancora deciso e i motivi per essere fiduciose non mancano. Che reazione ti aspetti dalla squadra?

Siamo un gruppo meraviglioso e solo insieme potremo rialzarci. Sono certa che la nostra coesione possa essere la chiave per cambiare le sorti a nostro favore. Auguro a tutte noi di arrivare a fine stagione con la convinzione di aver dato tutto.

I punti chiave sanciti dalla mister rimangono. Ora una sosta che potrebbe indubbiamente essere utile per rimarcarli, così da attuare le soluzioni migliori in vista del ritorno in campo previsto il 7 aprile. Che approccio servirà col Baiardo, mettendo in conto la parità a reti inviolate raggiunta contro la stessa in occasione d’andata?

Sarà necessario il giusto approccio mentale durante gli allenamenti di queste settimane. Nessuna partita è facile, ma dipende molto da come le prepariamo. Cercheremo di non lasciare spazi e di essere più pericolose in fase offensiva; stiamo lavorando per questo.

In che modo vorresti vivere il prosieguo della competizione?

Ho una visione positiva per le prossime gare. Spero, sia per me che per le mie compagne, che la tensione e la paura non blocchino il desiderio di riuscita.

Ci aspettano tante piccole sfide e mi piacerebbe raggiungere qualche nuova soddisfazione. Intanto noi continuiamo ad alzare l’asticella; niente è perduto, anzi…tutto il contrario!

Si ringrazia Elisa Metti e la società tutta per la gentile concessione.

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