Il Città di Falconara, team campione d’Italia, cercherà per il secondo anno di fila di primeggiare nello Stivale nel massimo torneo femminile di calcio a 5. La Serie A Puro Bio, che a breve vedrà i play-off protagonisti, sarebbe la ciliegina sulla torta per il club marchigiano reduce dal successo nell’ European Women’s Futsal Tournament. Abbiamo raggiunto per qualche battuta la classe ’99 Erika Ferrara, capitano del quintetto guidato da mister Neri, che sulla stagione ci ha dichiarato:

“In campionato penso che tra le prime quattro in classifica siamo allo stesso livello, i pochi punti che ci separano derivano da piccoli incidenti di percorso che ci possono stare. È un bel torneo, non c’è una partita che sia semplice e ogni sfida ha le sue difficoltà. I play off sono vicinissimi, noi abbiamo ancora due gare fondamentali prima. Prima affronteremo la Lazio poi il Tiki Taka, settimana prossima. Fare doppio risultato positivo ci può dare una grande spinta. Dipende solo da noi, lo penso da settembre ormai. La nostra squadra può fare tutto se vuole, l’obiettivo è tornare con questa consapevolezza, già da domenica”.

“L’ultima partita contro il Kick-Off è stata una partita tosta, come ci aspettavamo. Ci avevano buttato fuori dalla coppa un mese prima e c’era grande voglia di non uscire senza una vittoria, e così abbiamo fatto. Contro la Lazio, che ormai conosciamo da anni, ci aspettiamo una partita intensa, molto fisica. Dovremo essere molto lucide sotto il punto di vista tattico ma anche reggere bene mentalmente e caratterialmente. Poi dipende solo da noi”.

“Personalmente mi sento bene, ho fiducia e mi sento in fiducia. Finora abbiamo fatto davvero bene, non possiamo rimproverarci nulla. Abbiamo vinto una Supercoppa ed una coppa europea. A gennaio abbiamo giocato per un mese ogni tre giorni, ed è arrivata l’eliminazione in coppa. Il calendario non ci ha mai aiutato, ma non cerchiamo alibi o scuse, continuiamo a lavorare come sempre e poi vedremo come finirà”.

“La Champions è un’impresa che tutte quante ci porteremo nel cuore a vita.
Il ricordo che porterò sempre con me, sicuramente, sarà lo sguardo verso il tabellone all’inizio del loro portiere di movimento. Mancavano 5 minuti e sono stati i più lunghi della mia vita. Poi la gioia è stata immessa ed è veramente difficile da descrivere. Uno spettacolo”.