Una delle realtà consolidate nel panorama dell’Eccellenza lombarda è il Gs Pero. La squadra biancoblù presieduta da Alessandro Terruzzi, ed allenata da Maurizio Re, è capitanata dal difensore Giulia Lino. Abbiamo raggiunto per qualche battuta la classe ’95, originaria di Gaggiano, per conoscere meglio la realtà milanese.

Giulia come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
“Fin da piccola giocavo sempre in cortile della nonna con i miei fratelli e cugini. I miei genitori all’età di 6 anni mi hanno iscritto nella squadra maschile del paese dove ci ho giocato fino all’età di 13 anni,età massima consentita per le donne nel calcio maschile. Successivamente mi sono data per un anno alla pallavolo, sempre nella squadra del paese, fino a che sono stata contattata dall’ Inter femminile, dove ci ho giocato per 4 anni circa fino alla Primavera. Successivamente sono approdata in prima squadra con le Dreamers, con la quale nel giro di due anni abbiamo vinto il campionato salendo nell’attuale Eccellenza. La società delle Dreamers è stata poi acquisita dall’attuale GS Pero, dove milito e gioco tutt’ora”.

Cosa significa per te portare la fascia di capitano al braccio?
“Portare la fascia da capitano vuol dire responsabilità e sentirsi importante per la propria squadra. Non la vivo come un’ansia, con tranquillità e son felice di essere un punto di riferimento per le mie compagne e che loro possono far affidamento sempre a me. L’importante è trasmettere tranquillità gioia e di fare un bel percorso insieme”.

Come è andata la scorsa stagione per te e per la squadra?
“La scorsa stagione è stata un po’ l’anno zero per la squadra GS Pero. Dopo l’acquisizione del titolo Dreamers abbiamo perso parecchie ragazze, della vecchia squadra, e pochi sono state i nuovi innesti. Pertanto la rosa non era numerosa e abbiamo fatto abbastanza fatica a livello di gioco. Però anche se in poche e con notevoli difficoltà siamo comunque riuscite, fino all’interruzione per COVID a mantenere la categoria”.

Come avete vissuto lo stop della scorsa primavera e come state vivendo questo?
“L’anno scorso il COVID ci ha fermato in un momento di totale nostra ripresa. Abbiamo vinto a febbraio l’ultima partita contro il Minerva, una tra le squadre più competitive del campionato, e questo aveva dato forza e animo per risalire la classifica. Il fermarsi completamente sia allenamenti che gare, come sta succedendo anche ora è un duro colpo. Ci dedichiamo tanto e abbiamo molta passione che, nonostante le nostre vite lavorative impegnate, ci fa andare tre sere alla settimana su quel campo. Lo stop totale ovviamente fa perdere tutta una preparazione iniziata da metà agosto che al rientro sarà dura da riprendere. Da casa continuiamo con esercizi individuali e un po’ di corsa, ma non è la stessa cosa che stare sul campo e soprattutto con le proprie compagne. Speriamo di riprendere al più presto”.

La rosa si era rinnovata? che gruppo hai visto nei primi allenamenti? 
La rosa quest’anno si è completamente rinnovata. Ci sono state parecchi innesti in quasi tutti ruoli e hanno sicuramente reso la rosa più competitiva. Il dispiacere va comunque anche alle persone che per svariati motivi ci hanno lasciato. Il gruppo tra vecchie e nuove sembra essersi formato bene, da agosto ad oggi abbiamo passato tanti allenamenti e stiamo cercando oltre che formare un bel gruppo tra noi umanamente anche una bella intesa in campo, sicuramente ci vorrà ancora tempo abbiamo fatto sole tre partite. I risultati si sono visti ma c’è ancora molto da lavorare”.

Con quali ambizioni volevate affrontare il campionato e come era iniziato per voi?
“Il campionato è iniziato bene con 2 vittorie e un pareggio. Le prime partite sulla carta abbastanza facili, con due squadre neopromosse in Eccellenza e la prima già affrontata e sconfitta in amichevole inizio settembre, l’ultima prima dello stop un pareggio 0-0 con il Minerva una delle favorite al campionato alla quale siamo riuscite tenere testa alla grande. Le ambizioni, con il rinnovo della squadra quest’anno, erano importanti. Ci aspettiamo di essere una squadra competitiva al livello di altre nella categoria e cercare di raggiungere una posizione un po’ più alta rispetto alle altre stagioni”.

Come reputi il livello del campionato di Eccellenza della tua regione?
Il livello del campionato Eccellenza in Lombardia è mediamente alto. Ci sono alcune squadre ben strutturate, come ad esempio il Pavia Academy e il Sedriano, e altre sicuramente alla nostra portata. Cercheremo di lasciare il nostro piccolo segno con tutte le squadre del campionato soprattutto con quelle più forti”.
 
Come sta crescendo il calcio femminile in generale in Lombardia?
“Il calcio femminile purtroppo per importanza non potrà mai essere paragonato a quello maschile. Sicuramente negli ultimi anni con la Nazionale e i top club di Serie A ha preso molta più notorietà e visibilità. Un grande risultato visto che da sempre è nato come una passione, uno svago post lavoro e senza stipendio o rimborsi e con pochi spettatori sulle tribune. Ci si augura che in futuro molte più persone si appassionino al nostro calcio e che per alcune questo sport possa diventare un vero proprio lavoro”.

Il tuo più bel ricordo legato al mondo del calcio?
Ho tanti bei ricordi legati al calcio, e anche le tante belle amicizie costruite. Ovviamente gli episodi che ricordo con maggiore gioia sono le vittorie, i pochi gol da difensore centrale, la promozione e il salto di categoria”.