La Serie A non deve ripartire“. Alessandra Signorile presidente del Pink Bari Calcio Femminile non usa mezze parole e va diritta al punto. “Non ci sono le condizioni per riprendere il campionato e non ne faccio un discorso solo economico – spiega a Sportdonna.it – Noi, come molte altre società, solo per fare un esempio abbiamo il campo di allenamento in comune con altre squadre e non possiamo garantire l’uso esclusivo come richiederebbe il protocollo. Le atlete sono dilettanti, la normativa sui dilettanti è diversa da quelle per i professionisti e i medici non possono essere responsabili. Abbiamo un dottore che presta la sua opera gratuitamente, e invece gli verrebbe chiesto di sovrintendere e garantire la massima sicurezza di tutto il gruppo rischiando sulla propria pelle. Il protocollo, ci tengo a sottolinearlo, è sacrosanto e non chiediamo sicuramente di alleggerirlo“.
Alessandra Signorile ha le idee ben chiare e di riprendere la stagione non ne ha la minima intenzione. “Il calcio femminile aveva appena iniziato ad alzare la testa, una eventuale ripresa della stagione può  risultare una mossa troppo avventata e rovinare quanto di buono era stato fatto. Abbiamo una programmazione sul filo, una situazione del genere ci creerebbe problemi economici ma anche organizzativi. A me piace essere chiara e parlare di cose concrete. Noi avevamo otto straniere che ovviamente sono tornate a casa e quindi aspettano ora di sapere cosa devono fare. Ancora oggi i collegamenti con l’Italia non sono facili, la Romania non ha aperto le frontiere, per arrivare dalla Slovenia serve un visto speciale e così via. Abbiamo una ragazza canadese di 21 anni che deve discutere in famiglia l’eventuale suo ritorno in Italia e capisco anche le sue paure. Cosa devo fare con lei? Farla venire qui e poi? Neppure sappiamo se si gioca oppure no. Teniamo presente che Milan, Juventus e Sassuolo hanno già iniziato gli allenamenti e questo ovviamente falsa già di suo il campionato perché arriverebbero con una preparazione diversa da quella di tutte le altre squadre. Per non parlare del discorso legato al mercato. Ci potremmo ritrovare a giocare contro squadre con giocatrici che sanno già di andare a giocare da un’altra parte. Noi siamo una piccola realtà di calcio femminile, che ha fatto il possibile in questi anni per tenere i bilanci ordinati e puliti una ripresa così avventata rischierebbe di condizionarci troppo con rischi troppo alti. Un bagno di sangue dal punto di vista economico e problemi enormi per la stagione prossima. Negli altri Paesi si sono adoperati per fare meno danni possibili, qui invece c’è il rischio di fare pasticci e di scontentare tanti“.
Poi la proposta di Alessandra Signorile, presidente Pink Bari Calcio Femminile: “E’ quella di chiudere qui la stagione. Non credo che sia uno scempio prevedere eventualmente per l’anno prossimo un campionato a 14 squadre con quattro retrocessione se la maggioranza ritiene che siamo troppe. Dare o non dare lo scudetto non mi pare poi così rilevante, è la squadra più forte, leader indiscussa. Lo sanno tutti. Penso che il futuro del nostro movimento sia più importante che giocare le sei gare che restano…“.
A questo punto diventa difficile ipotizzare una ripresa della stagione. Perché il pensiero del Bari è anche quello di tanti altri club.

Credit: Matteo Angeli

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