Il Como Women incontra la terza sconfitta in altrettante partite della Serie A. Ma stavolta ha una sapore decisamente troppo amaro da digerire.
Le lariane si sono dimostrate all’altezza della sfida avuta domenica contro la Sampdoria, confermando che la formazione allenata da Sebastian de la Fuente, esclusa la sfida d’esordio con la Juventus, ha saputo starci in una categoria coma la massima serie.
Certo, nella sfida con le blucerchiate è mancato al Como quel pizzico di fortuna che serviva per cambiare la storia della partita: basti pensare alla conclusione di Chiara Beccari che è finita sul palo, nonostante la palla avesse battuto il portiere doriano Tamperi, oppure quando il legno bianco nega al 50′ a Kubassova il vantaggio comasco che, senza togliere nulla alla Samp, sarebbe stato meritato.
Ma da lì le cose sono cambiate, perché le sampdoriane, grazie alle giocatrici che conoscono meglio la A, sono uscite alla distanza e alla fine certe occasioni bisogna portarsele a casa: non a caso un errore di valutazione da parte del portiere comasco Korenčiová ha portato al 93′ la punizione doriana che ha conssentito a Yoreli Rincón di mettere in ginocchio le lariane.
Come dice il detto, oltre il danno la beffa. Ed è molto forte, perché un risultato utile il Como se lo sarebbe meritato, ma magari quei tre punti soffiati dalla Sampdoria potrebbero arrivare domenica contro il Pomigliano, anch’essa ferma come le lariane a zero punti, in quella che sicuramente sarà una sfida diretta ad una delle avversarie che vogliono rimanere in Serie A con le unghie e con i denti. Ma prima di ciò domani le comasche avranno l’esordio in Coppa Italia sul campo dell’Arezzo neopromossa in Serie B: e questo potrebbe essere un ulteriore test di ripartenza del Como in vista del delicato match della quarta giornata della massima serie contro le pantere.