La società Brescia Calcio Femminile, nella persona
del presidente Giuseppe Cesari, si dissocia con forza da quanto riportato  nell’articolo apparso a pagina 29 sull’edizione odierna del quotidiano BresciaOggi in quanto non corrisponde al proprio pensiero.

Nello specifico, si tiene a sottolineare che per quanto riguarda le condanne che hanno coinvolto il presidente Carlo Tavecchio, queste siano state oggetto di riabilitazione che ha estinto ogni effetto penale delle stesse e ripristinato quindi la sua capacità giuridica; oltre al parere confirmatorio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione del 2016 che ha confermato che il provvedimento di riabilitazione rende prive di rilevanza, ai fini del conferimento degli incarichi federali, le suddette condanne.

Inoltre, si evidenzia come non corrisponde in alcun modo al pensiero del presidente Cesari quello che nell’articolo può essere considerato come un modus operandi del presidente Carlo Tavecchio di possibile voto di scambio o addirittura di sfruttamento delle società per perseguire un proprio interesse.

Negli anni, la posizioni di contrapposizione del presidente Cesari nei confronti di Tavecchio, sia quando questi ricopriva la carica di presidente della Lega Nazionale Dilettanti e quella di presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, sono note a tutti e sono facilmente riscontrabili: ma sono sempre state sostenute nei limiti di una normale dialettica politico-sportiva per cercare un bene superiore, cioè quello della crescita del movimento calcistico femminile italiano.

Photo Credit: Brescia Calcio Femminile