Ci sono favole che non si dimenticano. Come per esempio quella del Latina Calcio femminile che il 2 ottobre in casa del Napoli calcio femminile farà il suo esordio in serie B. Già, perché lo scorso anno la squadra è stata promossa e affronterà la nuova avventura. Guidata naturalmente dal suo capitano, Claudia Silvi, classe ’91, tifosissima della Roma e con una storia “simile” a quella di Francesco Totti, suo idolo da sempre e per sempre.

Facciamo un passo indietro, al primo contatto con il pallone..
«Ho iniziato a giocare a 13 anni e da quel momento non ho smesso più. Oggi ne ho 24 ed è come se fosse il primo giorno. Sono 11 anni che gioco in questo gruppo, la società ha cambiato nome negli anni ma il campo è rimasto sempre lo stesso. Di nuovo c’è solo il manto sintetico (ride ndr)».

Il momento più bello di questi undici anni a Latina?
«Dopo tanti anni di serie C sempre tra il terzo e il quinto posto, la scorsa stagione abbiamo vinto campionato e coppa Lazio, un’emozione che non scorderò mai».

E quindi oggi la serie B, un salto che spaventa?
«No, anzi, è una nuova avventura. Sono arrivate ragazze importanti come Ilaria Filippi, attaccante, Serena Natalucci, portiere e Francesca Maiorca per il centrocampo, più altre ragazze più piccole. Puntiamo alla salvezza ma vogliamo anche cercare di fare bene a livello di gioco».

Tra studio, sport e hobby, come si fa a dividersi?
«Eh, bella domanda. Quando seguivo le lezioni allo IUSM di Roma, mi svegliavo alle 5.30 per prendere i mezzi e da Latina andare all’università. Poi tornavo, mi allenavo e correvo agli scout dove sono capo ancora oggi. Mettiamoci anche qualche lavoretto qua e là…».

Un po’ di invidia per i colleghi maschi che possono permettersi il lusso di giocare e basta?
«Solo un po’? Io vorrei fare solo questo, stare con il pallone tra i piedi. Ma il mondo femminile è complicato e sì da questo punto di vista siamo bistrattate, probabilmente non arriveremo mai in Italia al livello degli uomini o comunque di come è visto il calcio femminile in altri Paesi».

Progetti per il futuro?
«Mi piacerebbe restare nell’ambito sportivo, ho iniziato a fare sport a 3 anni e vorrei facesse parte anche del mio lavoro futuro».

Squadra del cuore?
«Sono romanista. Considero Totti il più grande di sempre…».

Bè, la vostra storia è simile, no?
«Simile è un parolone però mi piace pensare che nel mio piccolo il rimanere sullo stesso campo per 11 anni sia stato un gesto d’amore. Così come per Totti rimanere sempre nella squadra della sua città».

Tornando al campo, l’eliminazione dalla coppa Italia vi ha pesato?
«Siamo uscite soddisfatte, anche se sembrerebbe un controsenso. Abbiamo perso contro la Roma calcio femminile che sulla carta è la squadra più forte della serie B (4-0 andata, 2-2 ritorno) e soprattutto nel pareggio della gara di ritorno abbiamo dimostrato di potergli tenere testa».

La prima di campionato sarà il 2 ottobre in casa del Napoli: obiettivi stagionali?
«Per noi saranno tutte gare difficili da giocare sul campo contro squadre attrezzate e forti. Non ci dobbiamo dimenticare che veniamo da una categoria inferiore, ma che allo stesso tempo con grande umiltà e lavoro possiamo dire la nostra. Sarà una bella avventura che non vediamo l’ora di iniziare».