Credit: Aia

E’ ancora molto difficile la situazione in Emilia Romagna, per i gravissimi danni dell’alluvione dei giorni scorsi che ha causato anche alcune vittime. A scendere in strada, per liberare dal fango le abitazioni ed i pubblici esercizi, anche molti arbitri che abitano in quei territori. Tra le varie storie, quella di un gruppo di associati della Sezione di Ravenna che, insieme a famigliari e amici, sono andati a portare il proprio aiuto nelle zone più colpite.

Partiti da Ravenna ci siamo diretti, passando per le strade di campagna ancora percorribili, fino a Lugo e Forlì – ha raccontato Nidaa Hader, assistente arbitrale in forza alla CAN C – Muoversi è stato difficile perché Ravenna è ancora isolata. Siamo partiti in 25, tra arbitri e famigliari, per andare aiutare amici in difficoltà, ma una volta giunti sul posto abbiamo lavorato nelle case di chiunque. Mentre spalavamo fango e detriti abbiamo incontrato anche altri arbitri provenienti da Pesaro e Rimini. Ci siamo riconosciuti solo grazie all’abbigliamento AIA che indossavamo. Tempo di abbracciarsi e ci siamo rimessi subito al lavoro. La scena che si presentava davanti ai nostri occhi era surreale, inimmaginabile, ed è anche difficile da spiegare a parole. I segni del livello raggiunto dall’acqua arrivavano ai primi piani, le strade erano distrutte e nei parcheggi c’erano tantissime auto ribaltate. Abbiamo svuotato cantine e piani bassi da detriti e fango, usando badili, carriole, spazzoloni e tira acqua. Abbiamo ripulito dove si poteva. Siamo andati la mattina e tornati la sera, la stanchezza era tanta, ma non ci siamo resi conto del passare delle ore, il tempo infatti sembrava essersi fermato. Le persone ci ringraziavamo dell’aiuto e ci chiedevamo chi fossimo, vedendoci vestiti con le tute da arbitro. Ora riprenderemo il lavoro a Ravenna, dove da domani si potrà rientrare nelle aziende”.

L’Associazione Italiana Arbitri, orgogliosa di questi ragazzi e ragazze, ribadisce la solidarietà e la vicinanza alle Sezioni ed alle popolazioni colpite dall’alluvione.
COMUNICATO AIA