Messa in archivio la prima giornata di campionato della serie A nell’era del professionismo, che sulla carta non ha visto grandi sorprese se si esclude il pesante scivolone del Milan in casa, surclassato da una Fiorentina tornata nuovamente in grande spolvero dopo una stagione da dimenticare. Adesso arriva già il primo stop di ben due settimane per dare spazio ai due importantissimi impegni della nostra Nazionale che è in cerca di rivalsa dopo l’opaco Europeo con la caccia al pass per i prossimi Mondiali.

A livello mediatico, penso che questo stop, con un campionato che ha appena riacceso i motori e l’interesse dei tifosi e del pubblico italiano, sia un po’ fuori luogo, infatti, raffreddare subito il piatto succulento e bollente appena messo in tavola, equivale come sempre a mangiarsi poi a posteriori una pasta fredda, un po’ come bere una birra analcolica o calda.

La riflessione che fin da subito, visto il calendario che dopo la sosta proporrà per esempio come piatto forte Roma contro Milan, l’eterna sfida dello scorso campionato per pass Champions, rischia ora di essere messa nel congelatore per poi essere scongelata fra due settimane e di perdere tanto del suo fascino se fosse stato giocata sabato o domenica prossima, con la Roma scalpitante, reduce dalla bella vittoria mai messa in discussione a Pomigliano e il Milan che, invece, è capitolato a sorpresa in casa contro una Fiorentina ritrovata, che ha rifilato tre goal che gridano vendetta in casa rossonera.

Sarà, anzi probabilmente è così, e sono io che mi sbaglio a fare queste elucubrazioni, ma quando è stato designato il calendario di serie A, sapendo già a priori delle due date occupate dalla Nazionale Italiana non si poteva fare slittare di una giornata il Campionato Italiano?

E partire senza poi doversi subito interrompere?

Le ragazze, inoltre, erano tutte impegnate con i rispettivi ritiri delle loro squadre di club, dunque erano in condizione di giocare.

Qualcuno mi potrà obiettare che spostando il campionato di una giornata si sarebbe allungato troppo la data della fine dello stesso, ma con una serie A a 10 squadre, compresi i play off e i play out, non penso che sarebbe poi successo nulla di irreparabile, inoltre alla più brutta, se si aveva paura di finire più tardi, si poteva anche giocare una gara infrasettimanale e nessuno penso avrebbe avuto nulla da ridire.

Così mi sembra di aver appena dato una forchettata ad un piatto di pasta che mi viene portata via per ripresentarmela riscaldata fra due settimane, e a me la pasta piace cotta e mangiata.

Danilo Billi è un giornalista pubblicista da circa 20 anni. Nativo di Bologna, ha mosso i primi passi lavorativi nella città natale nell’ambito sportivo, seguendo dapprima la Fortitudo Baseball e poi la Pallavolo femminile di San Lazzaro di Savena in serie A1. Per gli anni a seguire ha collaborato con la Lega Volley Femminile, prima di approdare a Pesaro, dove è stato capo fotografo per oltre 10 anni dell’ex Scavolini Volley di A1 e redattore a Pesaro, dove attualmente vive, per il Messaggero, il Corriere Adriatico e Pesaro Notizie (web). Si è occupato del Bologna Football Club per diverse stazioni radio emiliane, come Radio Logica e Radio Digitale, dopo di che ha iniziato a scrivere per la fanzine Cronache Bolognesi e ha collaborato con altri siti e app che si occupano, tra l’altro, di calcio femminile, che negli ultimi anni ha rappresentato la maggior parte della suo impegno giornalistico. Ha scritto due libri di narrativa attinenti al calcio Bolognese e al suo tifo e uno lo scorso anno relativo alla stagione del Bologna calcio femminile edito dalla collezione Luca e Lamberto Bertozzi.