Con la Francia si sapeva che non sarebbe stata una partita facile, magari nessuno si aspettava di prendere 5 goal in un solo tempo, che forse se le transalpine non avessero tolto il piede dall’acceleratore, nella ripresa potevano essere anche di più. Purtroppo la prima gara di questo europeo ci ha messo di fronte una squadra sicuramente non alla nostra portata come le altre due formazioni che compongono il nostro girone, ma contro una serie di testa, programmata e votata dagli addetti ai lavori per vincere questa competizione.  

Quello che dispiace di più in assoluto è stato da una parte vedere certe reazioni della carta stampata che nelle edizioni di ieri prima della gara, portavano sul palmo di mano queste ragazze e che invece oggi in molti casi le hanno orribilmente mortificate e fatte a pezzi 

Sì, perché forse chi vi scrive ha sperato troppo che il calcio femminile non si portasse dietro i difetti del tifo del maschile e invece… Alla prima sconfitta tutti scendono dal carro, ognuno salva e tifa solo le atlete delle loro squadre di club, ognuno grida contro quelle dei club che non sopportano, ognuno dimentica con chi e come siamo arrivati a questo europeo, dimenticando terribilmente quanto di buono è stato fatto, dando più peso a quella che è stata probabilmente l’unica partita sbagliata delle ragazze, dal 2019 a oggi, a prescindere dai risultati.  

Ma la domanda che mi faccio è la seguente: questa nazionale, seppur da me come da tanti colleghi criticata nelle scelte della ct Bertolini di  non convocare: Greggi, Serturini e Guagni, si merita comunque di passare dalle stelle alle stalle senza neppure le prossime due prove d’appello che sarebbero davvero alla nostra portata? 

E poi mi chiedo fortemente: tutto questo entusiasmo e questa aspettativa che si era creata prima della partita e dell’esordio delle nostre ragazze era giustificata? O era una mossa studiata a tavolino per cercare di nascondere la sabbia del flop maschile sotto il tappeto, e caricare sul carro il nascente entusiasmo attorno del calcio femminile, dove la nazionale ne è il faro indiscusso? Pur sapendo, infatti, che a livello europeo non siamo ancora al pari di super potenze quali la Francia, ho letto sia in diversi quotidiani sportivi di carta stampata come in quelli on line che le ragazze avrebbero potuto vincere questo europeo. Capisco tutto ma non esageriamo, anche perché parliamo di ragazze che solo ultimamente si sono affacciate al calcio che conta soprattutto a livello europeo, dove hanno dovuto da dilettanti prima cercare di colmare il gap tecnico che è sempre esistito negli anni fra il nostro movimento e quello estero. Perché chi celebra ora il calcio femminile italiano e ce lo vuole vendere come la scoperta del momento, ci vendeinvece solo una grossa e immensa bufala. 

In Italia si è sempre giocato a calcio femminile, e la nazionale è sempre esistita, ma fino a quando ai club maschili non si “quasi” imposto di dover investire per mantenere la categoria anche nel settore giovanile e in quello femminile, gli investimenti erano meno che zero, anzi in alcuni casi erano le ragazze stesse che pagavano di tasca propria per poter giocare. Poi, come ho sempre affermato, il grosso delle simpatie è arrivato dal mondiale dove sempre queste ragazze hanno fatto tanto bene, mentre i nostri ragazzi erano a casa, e allora qualcuno nei piani alti ha voluto cercare di diversificare e sviare l’interesse anche sul calcio in rosa. 

Dunque non facciamo gli ipocriti e cerchiamo di gettare fumo negli occhi, caricando a pallettoni un ambiente che conosce benissimo i suoi limiti strutturali e tecnici e che ugualmente in questi anni ha avuto la maturità e la forza come nel surf di cavalcare le onde giuste e di prendersi il giusto spazio che negli anni scorsi gli era stato sempre negato. 

Per la gara con la Francia c’è poco da dire, loro giocavano un altro sport, e le nostre ragazze si sono viste solo quando nel secondo tempo le francesi hanno fatto decrescere i ritmi del motore e hanno operato anche dei cambi conservativi e allora ecco che si è vista una parvenza d’Italia. Giovedì sono sicuro che vedremo un’altra formazione fin dal primo minuto di gioco, perché questo gruppo non si meritava di perdere in questa maniera e perché ci scontreremo contro una formazioni di pari livello, inoltre l’orgoglio ferito farà il resto. 

Come sempre Forza Ragazze!!! 

Danilo Billi
Danilo Billi è un giornalista pubblicista da circa 20 anni. Nativo di Bologna, ha mosso i primi passi lavorativi nella città natale nell’ambito sportivo, seguendo dapprima la Fortitudo Baseball e poi la Pallavolo femminile di San Lazzaro di Savena in serie A1. Per gli anni a seguire ha collaborato con la Lega Volley Femminile, prima di approdare a Pesaro, dove è stato capo fotografo per oltre 10 anni dell’ex Scavolini Volley di A1 e redattore a Pesaro, dove attualmente vive, per il Messaggero, il Corriere Adriatico e Pesaro Notizie (web). Si è occupato del Bologna Football Club per diverse stazioni radio emiliane, come Radio Logica e Radio Digitale, dopo di che ha iniziato a scrivere per la fanzine Cronache Bolognesi e ha collaborato con altri siti e app che si occupano, tra l’altro, di calcio femminile, che negli ultimi anni ha rappresentato la maggior parte della suo impegno giornalistico. Ha scritto due libri di narrativa attinenti al calcio Bolognese e al suo tifo e uno lo scorso anno relativo alla stagione del Bologna calcio femminile edito dalla collezione Luca e Lamberto Bertozzi.

1 commento

  1. Le polemiche clacistiche sono una pessima abitudine degli italiani. Le lascio volentieri ad altri.
    Le nostre ragazze si meritavano (purtroppo) questa sconfitta, perché fino alla sosta sono andate sempre piú in confusione senza riuscire a reagire.
    Io la tenevo in conto una sconfitta, ma non un primo tempo come quello di domenica.

    Quelle rimaste a casa: io avrei portato assolutamente Greggi e onestamente non avrei portato Rosucci; fra Serturini e Guagni penso che avrei dato eventualmente una chance ad una delle due (forse più la milanista), ma chi lasciare a casa?

    Il gap: esiste ancora (la Juve in UWCL ha fatto un’impresa, ma va ringraziata TANTO TANTO Pauline Peyraud-Magnin)

    I deficit: non solo ritmo, velocità e struttura fisica, ma anche TECNICA –> le spagnole non sono più grandi delle italiane… anche alcune delle tanto osannate stelle della mia cara Juventus commettono spesso (in ogni competizione) errori nel controllo del pallone, nei passaggi (sbagliati, troppo corti, troppo lunghi, svergoli). Andate a controllare quanti errori ha fatto invece Julia Grosso nelle partite giocate in bianconero, o quanti palloni ha perso… io non ne ricordo.

    Non nomino Giuliani perché non voglio infierire, ma il suo errore sul 2-0 (ed altre incertezze ricorrenti nelle uscite) ha contribuito al blackout in maniera considerevole.

    L’età: alcune azzurre sono quasi a fine carriera e le giovani corrono il doppio.

    Per tutti questi motivi mi aspettavo (e mi aspetto ancora) pure l’eventualità di non superare la fase a gironi all’Europeo.

    La cosa che mi fa sperare è che le ragazze hanno cuore, sono unite e normalmente sanno reagire oltre al fatto che il primo tempo di domenica non esprime il loro reale valore.

    Per concludere: con altre giocatrici non credo che sarebbe andata meglio. Se consideriamo che nessuna, tranne le subentrate, ha fatto bene nel primo tempo. Nemmeno le juventine e le giallorosse, la crema del nostro calcio.

    Comunque sempre Forza Azzurre! Risollevatevi!

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