Per quando riguarda il nostro approfondimento di oggi, venerdì’ 5 Agosto, uscito in rete il 2 Agosto dal notissimo giornale laico l’Avvenire, a firma del collega Andrea Fagioli, come la nostra tv di stato ha trattato il movimento del Calcio Femminile Italiano nel recente Europeo, finito domenica scorsa con la vittoria contro ogni pronostico dell’Inghilterra che ha piegato davanti a oltre 87.000 spettatori paganti in quel di Londra le colleghe sicuramente più accreditate delle Germania. Lo spunto di Andrea fa ben riflettere su come la Rai abbia trattato la questione dell’Europeo, in modo particolare dopo che le azzurre hanno fatto un euro flop, subito dopo l’imbarcata presa nella prima giornata dalla Francia, qui di seguito ecco parte del testo su cui vorrei portare la vostra attenzione:

“In questo senso ci può essere stata una valutazione non corretta sul reale valore della nostra squadra, che si è squagliata di fronte alla Francia e non si è più ripresa. Questo, però, è un discorso che non ci riguarda. Qui ci interessa mettere in evidenza il ruolo avuto dalla televisione, che ha cercato di promuovere il calcio femminile come fosse una battaglia per i diritti civili. E per farlo non ha provato a far capire quanto possa essere bello il calcio delle donne come sport in sé, ma ha cercato di creare dei personaggi. L’esempio più clamoroso è quello di Sara Gama, capitano della Nazionale, sulla quale da tempo si è concentrata l’attenzione della tv e che in vista degli Europei è stata ingaggiata per una campagna pubblicitaria di integratori e spesso chiamata per i collegamenti anche all’interno del Tg1 delle 20. Può essere un caso, ma nella partita con la Francia è stata una delle peggiori in campo tanto da finire poi fuori squadra. Non crediamo di essere smentiti nel dire che le luci della ribalta televisiva non le hanno giovato e che la televisione ha sbagliato i conti dimostrando a proprio spese che questa non è la strada giusta per valorizzare il calcio femminile”.

Un’analisi assolutamente il linea con il mio pensiero per la correttezza e limpidezza con la quale è stata fatta e presentata al pubblico dei lettori dell’Avvenire, un’analisi che non entra nello specifico nei problemi di gioco delle nostra nazionale, ne tanto meno fa a pezzi un movimento, che anzi in parte viene messo stranamente anche al riparo di eventuali critiche della solita macchina dal fango di cui abbiamo parlato la scorsa volta.

Qui si tratta sicuramente di valutare e capire se la truppa Azzurra della Rai abbia svolto e dato un buon servizio al Calcio Femminile Italiano, oppure in qualche maniera per troppa enfasi di sostenere, come del resto L’avevamo tutti noi, le nostre ragazze, abbia effettivamente commesso degli errori per poi cercare di correggere il tiro, nascondendo lo sporco sotto il tappetino di casa. A voi la sentenza!

 

 

Danilo Billi è un giornalista pubblicista da circa 20 anni. Nativo di Bologna, ha mosso i primi passi lavorativi nella città natale nell’ambito sportivo, seguendo dapprima la Fortitudo Baseball e poi la Pallavolo femminile di San Lazzaro di Savena in serie A1. Per gli anni a seguire ha collaborato con la Lega Volley Femminile, prima di approdare a Pesaro, dove è stato capo fotografo per oltre 10 anni dell’ex Scavolini Volley di A1 e redattore a Pesaro, dove attualmente vive, per il Messaggero, il Corriere Adriatico e Pesaro Notizie (web). Si è occupato del Bologna Football Club per diverse stazioni radio emiliane, come Radio Logica e Radio Digitale, dopo di che ha iniziato a scrivere per la fanzine Cronache Bolognesi e ha collaborato con altri siti e app che si occupano, tra l’altro, di calcio femminile, che negli ultimi anni ha rappresentato la maggior parte della suo impegno giornalistico. Ha scritto due libri di narrativa attinenti al calcio Bolognese e al suo tifo e uno lo scorso anno relativo alla stagione del Bologna calcio femminile edito dalla collezione Luca e Lamberto Bertozzi.

1 commento

  1. Con tutto il rispetto parlando del giornalista che avuto modo di conoscere a Bologna questo articolo è da vomitevole, non sono assolutamente d’accordo con quanto scritto dal giornalista. Dare la colpa alla Rai di cosa di aver creduto nelle nostre ragazze dai su cambia sport e voi di Calcio Femminile Italiano cambiate giornalaio, come si fa a pubblicare un articolo cosi?.

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