Era importante ritrovare la giusta serenità, la giusta strada dopo quell’orrendo Europeo che lo scorso Luglio ci ha regalato un’Italia spenta, preoccupata, poco affamata e soprattutto impaurita che, dopo essersi fatta schiacciare dalla Francia, ha fatto ben poco nelle altre due partite per restare dentro la competizione e superare il turno, e dire che bastava poco, ma le ragazze non c’erano, non hanno saputo gestire la pressione mediatica che invece di caricarle le ha spente. 

Oggi, invece, siamo qui per festeggiare il pass staccato per la qualificazione al prossimo Mondiale 2023, il secondo consecutivo, nuovopiccolo record di una Nazionale che doveva vincere due gare per qualificarsi e lo ha fatto alla grande con tanto di goleada contro con la Moldavia finita 0 a 8 con una sola squadra scesa in campo e Martedì vincendo poi 2° a 0 davanti al pubblico di Paolo Bozzi di Ferraracontro una combattiva Romania. 

L’Italia con questa vittoria frutto di due grandi individualità come il bel goal di Giacinti e la prodezza fuori aria di rigore di Boattin, che ha praticamente messo la parola fine alla partita e ha permesso di tornare a fare commuovere, come le lacrime di Bonansea ripresa a pochi minuti dalla fine dalla telecamere della Rai mentre assisteva assieme alle altre infortunate la partita dagli spalti, un’Italia che finalmente al termine della partita torna a sorridere, saltare al centro del campo, fare festa e avvolgersi nella bandiera tricolore come Linus faceva con la sua inseparabile coperta. 

Le nostre ragazze avevano bisogno di tutto questo, avevano un bisogno tremendo di riscatto, e di ricompattarsi, anche se in campo in queste due gare hanno fatto vedere che ancora devono cementare il gruppo che dovrà essere l’arma fondamentale per il mondiale, visto che nelle partite importanti ancora paghiamo dazio negli uno contro uno, fatto di dribling, fantasia e fisicità, sarà perciò importante inserire e fare amalgamare meglio le giovani arrivate, che sono tutte punte di riferimento nei loro club di serie A, e lavorare sodo e duro in vista di non ripetere la brutta parentesi dell’Europeo 

L’Italia può farsi strada solo puntando sul suo collettivo, sulla forza del gruppo e ritrovare come a Ferrara la voglia di vincere, ma soprattutto deve imparare a gestire meglio le proprie ansie e liberarsene per poter provare a fare il nostro calcio, visto che anche martedì sera, fino a che non è arrivata alla fine del secondo tempo la zampata di Boattin, le ragazze avevano iniziato a fare trapelare una certa paura, nonostante la Romania non fosse poi una squadra di prima fascia, anzi tutt’altro.  

Ma per questa sessione va bene così, tutte promosse, l’importante era rincominciare a muovere piccoli passi e lo abbiamo fatto centrando una qualificazione Mondiale che non è cosa da tutti i giorni.

Danilo Billi è un giornalista pubblicista da circa 20 anni. Nativo di Bologna, ha mosso i primi passi lavorativi nella città natale nell’ambito sportivo, seguendo dapprima la Fortitudo Baseball e poi la Pallavolo femminile di San Lazzaro di Savena in serie A1. Per gli anni a seguire ha collaborato con la Lega Volley Femminile, prima di approdare a Pesaro, dove è stato capo fotografo per oltre 10 anni dell’ex Scavolini Volley di A1 e redattore a Pesaro, dove attualmente vive, per il Messaggero, il Corriere Adriatico e Pesaro Notizie (web). Si è occupato del Bologna Football Club per diverse stazioni radio emiliane, come Radio Logica e Radio Digitale, dopo di che ha iniziato a scrivere per la fanzine Cronache Bolognesi e ha collaborato con altri siti e app che si occupano, tra l’altro, di calcio femminile, che negli ultimi anni ha rappresentato la maggior parte della suo impegno giornalistico. Ha scritto due libri di narrativa attinenti al calcio Bolognese e al suo tifo e uno lo scorso anno relativo alla stagione del Bologna calcio femminile edito dalla collezione Luca e Lamberto Bertozzi.