Focus sul calcio femminile a cura della redazione di Tvio Sport. Ai nostri microfoni è intervenuta Valeria Anteri, delegato provinciale del calcio femminile, tecnico che vanta grandissima esperienza nei diversi campionati nazionali e regionali e attuale allenatrice dello Sport Club Marsala 1912.

Cosa ne pensa del calcio femminile in Provincia di Trapani dal punto di vista della qualità e soprattutto dell’interesse mostrato da parte della gente e dai media?
La provincia di Trapani è sempre stata un grande bacino di utenza per il calcio femminile isolano, basti pensare che negli ultimi anni nel campionato regionale di serie C la maggioranza delle squadre sono state Trapanesi. Mentre nell’organico del torneo le altre province erano rappresentate da una o nessuna squadra, Trapani ha sempre avuto un minimo di due o addirittura tre squadre a rappresentarla. Possiamo ricordare, tra le tante, il Calcio Marsala, lo Sport Club Marsala 1912, il Paceco, il Club Fontanasalsa Mazara, la Forese Trapani, l’Entello Erice, la Giudecca. Ma anche a livello nazionale la provincia di Trapani ha dato tanto a questa disciplina, una su tutte, ricordiamo il Calcio Femminile Marsala di Giuseppe Chirco che con le sue cinque stagioni in B e una in A2 senza dubbio è stata la massima espressione del calcio femminile provinciale. Se parliamo di qualità devo dire che adesso il calcio femminile trapanese è un po’ lontano dagli standard italiani, ma ci sono tante persone che stanno lavorando per ridurre il divario, tutte persone che credono in questo movimento e che lo fanno per pura passione. Per quanto riguarda l’interesse della gente qualcosa comincia a muoversi ma è un movimento che si percepisce appena, ci vorrebbe tanto più interesse da parte dei media e tanta più gente disposta ad investire su questa disciplina sportiva.

In una recente intervista, il Presidente della Figc di Trapani Ernandez ha dichiarato che il problema della diffusione del calcio femminile è di carattere culturale e riguarda l’intero paese e che sarebbe fondamentale entrare nelle scuole e coinvolgere le famiglie. Cosa ne pensa?
Pienamente d’accordo con lui, se non entriamo nelle scuole e quindi se non coinvolgiamo le famiglie non distruggeremo mai questi retaggi culturali antichi che ci portano almeno 50 anni indietro rispetto all’Europa. Ad Ottobre sono stata in Spagna per un torneo internazionale UEFA e sono rimasta affascinata nel vedere centinaia di ragazzine danesi, tedesche, francesi, spagnole che vi hanno partecipato con le categorie del settore giovanile e soprattutto ho apprezzato le loro notevoli qualità tecniche.
C’era un livello molto alto e questo perché, mi sono informata, moltissime di loro praticano il calcio nelle proprie scuole da anni, parte tutto da li. Per non parlare della normalità di passeggiare per un piccolo paesino come Blanes, vicino Barcellona, e vedere ragazzine locali allenarsi nei numerosi campetti che trovi ai bordi delle strade. Vedere queste cose anche qua in Italia sarebbe un sogno, ma capisco che c’è tanto lavoro da fare, ma sono fiduciosa, le nuove direttive federali per la promozione e lo sviluppo del Calcio Femminile sono probabilmente l’inizio di questo percorso di avvicinamento all’Europa. Adesso dovremmo puntare alle scuole.

Cosa l’ha spinta ad accettare lo Sport Club Marsala 1912?
E’ una storia un po’ complicata, diciamo che ho sempre pensato che io e Marsala siamo legate da un incantesimo calcistico. Io sono nata come calciatrice in questa Città, ho fatto parte dello storico gruppo di Giuseppe Chirco di cui parlavo sopra, tutte le volte che ho provato ad allontanarmene ci sono ritornata, da giocatrice prima e da tecnico poi. Dopo un’esperienza fuori da Marsala ho capito che l’ambiente più adatto e più sano per il mio progetto di sviluppo della disciplina del calcio femminile è proprio la città lilibetana, qui c’è un ambiente sereno, che ti lascia lavorare, che non cerca di guadagnarci se non in prestigio e crescita culturale. Quest’anno per questioni burocratiche e temporali stiamo facendo C5, e precisamente l’interprovinciale di serie D, dove tra l’altro siamo due Trapanesi, noi e il Valderice Rosa, ma il progetto ripartirà l’anno prossimo con il calcio a 11, vedremo di coinvolgere ragazze giovani, coinvolgendo le scuole, ma per ora è solo un’anteprima.

Vuole rivolgere un invito particolare agli appassionati di sport e di calcio maschile ad avvinarsi a questa disciplina?
Prima di rivolgere un invito mi piacerebbe chiarire ai più che:
1- Il Calcio “non è” uno sport solamente maschile. Fino alla categoria “esordienti” i bambini e le bambine possono giocare insieme nei campionati del Settore Giovanile Scolastico (SGS).
2- Il Dipartimento Calcio Femminile è un Settore della Lega Nazionale Dilettanti (LND), fa parte della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC) e quindi è soggetta allo stesso Regolamento del Gioco del Calcio dei settori maschili della LND.
3- La pratica del gioco del calcio è sicuramente formativa dal punto di vista fisico e motorio sia per il bambino/ragazzo che per la bambina/ragazza, l’importante è che siano seguiti da tecnici qualificati e abilitati, chi si spaccia per allenatore senza avere la preparazione adeguata può far danno tanto ai maschietti quanto alle femminucce, soprattutto nella fase di crescita.
4- Il fatto che una donna non abbia le stesse caratteristiche fisiche di un uomo non vuol dire che il Calcio Femminile non abbia lo stesso la sua spettacolarità (chi ha visto quest’anno la fase finale di Coppa del Mondo femminile su SKY non potrà negarlo).
Detto questo l’invito rivolto ai miscredenti è che prima di giudicare dovete conoscere e per conoscere dovete informarvi, ma questo è un consiglio che in generale vale per la vita.

Fonte: www.sport.tvio.it