Angelo Costabile, attore e giocatore della Nazionale Italiana Attori, è da sempre appassionato di calcio. Fino all’età di 22 anni sognava di diventare calciatore e con ammirevole sacrificio faceva di tutto pur di non mancare un allenamento. Poi, un altro sogno ha prevalso: diventare attore. ‘Don Matteo’, ‘La Meglio Gioventù’, ‘La stella che non c’è’ sono alcune delle produzioni televisive e cinematografiche in cui ha recitato, oltre a essere stato un concorrente del reality ‘Pechino Express’.

Durante il nostro pranzo virtuale, è stato entusiasta di potersi esprimere sul Movimento Femminile in Italia.

Angelo, credi che all’interno del Movimento Calcistico Femminile sia diffuso il concetto di sacrificio e passione verso il calcio?

“E’ tutta passione. Tutt’ora sto giocando in un campionato di seconda categoria perché c’è passione e mi piace. Non mollo finché le gambe mi reggono. Quando andavo agli allenamenti, percorrevo 5/10km a piedi e quasi 40 km in autostop. Io non ho mai badato alla fatica. Sono arrivato fino alla C2 con il Cirò Marina e ho partecipato a campionati di serie D, Eccellenza e Promozione. L’anno scorso ho giocato a Gaeta e facevo 14 km in treno per andare agli allenamenti. Quando ti piace il calcio e non esiste una via di mezzo”.

Passando da un concetto all’altro. Sara Gama è l’esempio più forte e recente del calcio femminile in Italia. Le nuove generazioni possono trovare un forte modello di ispirazione in questa donna?

Lei è bravissima. Il calcio femminile in Italia sta facendo progressi negli ultimi anni. L’unico problema era che non era riconosciuto a livello di contratto e le ragazze che giocavano in serie A e B non potevano usufruire di un finanziamento, di un mutuo e tant’ altro. Adesso, invece, godono di un contratto professionistico. Il calcio femminile si sta evolvendo nel verso giusto. Il primo arbitro donna ha esordito nel 2022 nel campionato maschile di serie A, anche questo è un bel segnale.  Sono contento di questo progresso”.

La Nazionale Attori è stata istituita nel 1971. Vedi con concretezza la possibilità che ne nasca una femminile?

“Gioco nella Nazionale Attori da 20 anni. Una versione femminile? Perché no! Sarebbe un’idea difficile da realizzare, nessuno impedisce a un’attrice di scendere in campo. Durante le partite di beneficenza è capitato che le attrici facessero le ‘madrine’. Un paio di anni fa, invece, ho partecipato a una partita di beneficenza organizzata contro la Nazionale Italiana delle suore ed è stato un match alla pari, correvano molto e giocavano alla pari!”.

Quale suggerimento, in base alla tua esperienza, potresti dare al movimento per fare crescere ancora di più l’interessamento al calcio femminile e portare il pubblico a seguire le gare?

I risultati. Quando ci sono i risultati e le squadre iniziano a vincere, crescono sia l’entusiasmo che la visibilità. Mi piace che, a livello mondiale, la presenza femminile nel calcio e nello sport sia sempre più diffusa. E’ importante che si parli dei traguardi raggiunti da un’atleta donna o da un gruppo di atlete. Il calcio femminile comincia a essere trasmesso sulla Rai, su Sky, su Dazn e altre piattaforme. Ci sono ancora troppi luoghi comuni in Italia, la priorità è ancora troppo verso il calcio maschile. Iniziano a sorgere sempre più scuole calcio femminile, questo è un bel segnale. Significa che l’interesse verso la cultura calcistica femminile sta crescendo. La tecnica, la postura e altri concetti del calcio vanno insegnati fin da quando si è bambini”.

In conclusione, hai mai assistito a una partita di calcio femminile? Facendo un paragone tecnico, quali aspetti ti sono piaciuti e quali meno?

Ho assistito dal vivo a una partita della Roma e della Lazio. Mi è capitato di seguire partite di Milan, Inter e Juventus in tv. Le giocatrici si muovono benissimo e fanno gol straordinari. Una buona squadra di serie A femminile non è ancora al livello di una squadra di Serie A maschile. Tuttavia, secondo me, ci sono giocatrici forti che potrebbero tranquillamente essere all’altezza delle squadre maschili. Non si mai che una giocatrice possa essere inserita in una squadra di calcio maschile, come un jolly, e che in caso di gol la rete valga doppio!”.

La redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Angelo Costabile, per il tempo dedicatoci per questa “intervista in esclusiva “.

Niccolò Larocca
Nato il 6 agosto 1995. Laurea triennale in Lingue e letterature straniere presso l’Università degli studi di Milano conseguita nel 2019 e master di giornalismo multimediale presso la 24 Ore Business School completato nel 2024. Da sempre appassionato di calcio e sport, con le sue dinamiche e le sue storie da raccontare. Credo nei valori che accompagnano il calcio femminile e nella sua potenziale crescita.