Per la rubricaA pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Paola Bonato.
L’ex calciatrice, che durante la sua carriera ha vissuto tante gare importanti con la maglia della Nazionale italiana, indossata 71 volte, apre la sua chiacchierata sulla gara di ieri con la Francia:
“Non mi aspettavo un’Italia così rassegnata. L’approccio alla gara non è stato dei migliori mentre nel secondo tempo le cose sono un po’ migliorate. Abbiamo capito che c’è ancora molta differenza tra noi e loro”.
L’ex calciatrice che ha preso parte ai Mondiali del ’91 continua:
“Non so dove potrà arrivare l’Italia. Penso che il passaggio del turno, viste le prossime squadre da affrontare, sia alla nostra portata”.
La Bonato sulla competizione continentale aggiunge:
“Sto vedendo delle belle partite combattute, con squadre che esprimono un bel gioco. Ogni anno che passa il livello si alza sotto il profilo tecnico, fisico e spettacolare”.

L’ex atleta romana sottolinea poi dell’espansione mediatica del calcio femminile
“La decisione di trasmettere le dirette delle partite del Mondiale è stata decisiva e fondamentale per incuriosire la gente e avvicinarla al calcio femminile. Le partite di campionato, e le interviste alle protagoniste, tengono poi accesi riflettori durante la stagione. I social, infine, hanno un enorme importanza perché le ragazze già fermate si fanno conoscere sempre più e suscitano interesse tra chi vorrebbe iniziare a praticare questo sport”.
L’ex difensore della Reggiana sposta poi l’attenzione sul passaggio al professionismo:
“Credo che questo sia un buon inizio, finalmente le atlete saranno riconosciute come meritano con tutele sportive, lavorative e assicurative al pari dei colleghi calciatori. Si tratta di un risultato enorme se si pensa a chi come me ha dedicato una vita senza usufruirne di nessuna di queste tutele”.

La Bonato chiude ricordando i tanti sacrifici fatti in carriera:
Ho iniziato giovanissima nel Verona nel 1980. Mi sono diplomata e l’anno successivo ho iniziato a lavorare, sapendo in cuor mio che il calcio è non mi avrebbe garantito sicurezze a riguardo. Nel 1982 la proposta del Trani, poi Lazio, Reggiana e Lugo. Allenamenti fatti da sola, trasferte in treno lunghissime, viaggi in auto di notte per essere al lavoro il mattino seguente”.
I risultati sono però arrivati appagando i tanti sforzi fatti per il calcio femminile:
“Nel frattempo ho vinto7scudetti, 4 Coppa Italia con 71 presenze in Nazionale partecipando a quattro edizioni degli Europei e ad un Mondiale. Otto anni ininterrotti di Azzurro, dal 1983 al 1991, con tutte le mie ferie sono dedicate per il calcio. 
Io e moltissime altre ragazze, dominate dalla passione, abbiamo fatto i sacrifici credendo in questo sport e vedendo l’interesse di oggi  possiamo dire con orgoglio che questa svolta + stata anche merito nostro”.