Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Silvia Tagliacarne.
L’ex giocatrice che in carriera con la Nazionale ha partecipato agli Europei del 2001 e alla Coppa del Mondo ’99 sul passaggio al professionismo ci dice:
Sicuramente si tratta di un ulteriore passo in avanti per lo sviluppo e la crescita del calcio femminile. Adesso le ragazze potranno dedicarsi completamente all’attività sportiva senza dividere le giornate, come abbiamo fatto noi della vecchia guardia, tra il lavoro e la passione, tra l’ufficio e gli allenamenti serali. E l’effetto di questa svolta epocale sarà sotto gli occhi di tutti”.
L’ex punta di Ambrosiana, Fiammamonza Verona e Milan, tra le altre, sulla prestazione delle Azzurre in Inghilterra ammette:
“Sinceramente mi attendevo qualcosa di diverso. Dopo il Mondiale del 2019 tutti ci aspettavamo qualcosa di più, pur sapendo che quella era stata la vera impresa”.
La classe ’75 sull’Europeo da poco concluso continua:
“Probabilmente dopo la prima partita con la Francia, che ha evidenziato la disparità tra le due squadre, non siamo riuscite ad avere la reazione giusta per trovare la vittoria contro due compagini alla nostra portata. Sono sicura che lo staff e le ragazze avranno fatto e faranno una lucida analisi di quanto successo per capire cosa tenere e cosa migliorare”.
L’ex calciatrice, che in carriera ha vito 3 scudetti, 2 coppe Italia e 4 supercoppe, sulla rassegna continentale chiosa:
“Il livello dell’Europeo è, come ci si aspettava, molto alto basta ricordare che tra le 8 squadre migliori al mondo, 7 sono europee.
Sicuramente Francia ed Inghilterra, tra quelle che ho visto,  mi hanno molto impressionato, squadre che abbinano ottime qualità tecniche ad impressionanti doti atletiche”.
La chiusura di Silvia Tagliacarne è sui trascorsi con la Nazionale sui quali ci racconta:
“Vestire la maglia azzurra è qualcosa di speciale, cantare l’inno sapendo di rappresentare il tuo Paese è sempre una cosa emozionante. Ritengo per questo di essere stata una ragazza fortunata e privilegiata perché giocare per la Nazionale è il sogno di tutte le calciatrici”.