Ad inizio stagione, era difficile non pensare al Chelsea come il club inglese con più possibilità di vincere finalmente 4 trofei con la strategia e la mentalità vincente costruita da Emma Hayes e il palmares di giocatrici di altissima classe disponibili.

Una campagna acquisti estiva promettente, con diverse giocatrici di oltreoceano arruolate e Hannah Hampton dall’ Aston Villa, a supporto di uno squadrone consolidato con portenti quali Fran Kirby, Millie Bright, Jess Carter e giocatrici internazionali del calibro di Erin Cuthbert, Sam Kerr, Guko Reiten, Zecira Musovic. Una squadra pronta per la sfida WSL, per la Champions League, per la Conti Cup e la FA Cup.

A Novembre la prima doccia fredda: Emma Hayes annuncia che a fine stagione lascerà il Chelsea per il ruolo di CT della Nazionale USA. Emma promette di voler lasciare il Chelsea con i 4 trofei: una rassicurazione ai tifosi increduli di un suo abbandono dopo 12 anni e 6 stagioni come vincitrice della WSL. Nello stesso mese, Millie Bright inizia ad essere fuori squadra, per quello che si rivelerà essere un infortunio al ginocchio non completamente: la difesa del Chelsea perde una pedina fondamentale e inizia a soffrire.

A inizio 2024 gli infortuni al crociato di Sam Kerr e Mia Fishel, lasciano l’attacco della squadra dei Blues nelle mani di Lauren James ed Erin Cuthbert, con Fran Kirby utilizzata ad intermittenza. Ma non funziona: troppi passaggi e troppe mancate occasioni, perchè le caratteristiche di queste giocatrici sono più complesse rispetto a quelle di un attaccante puro e, così anche la loro “fantasia calcistica” che non è brillante. Il Chelsea da diamante diventa lentamente uno zircone e l’oro della difesa diventa piano piano bigiotteria ossidante.

Myra Ramirez, giocatrice internazionale colombiana, arriva a febbraio dal Levante, Spagna ed il suo primo gol con la maglia del Chelsea è un colpo di tacco in occasione della partita di FA Cup contro il Crystal Palace: un brio di fantasia che mancava da tempo.

Emma ha sempre fatto in modo che la percezione che si avesse del Chelsea fosse che tutto quello che stesse succedendo fosse “sotto controllo”, come facente parte di un piano più o meno complicato e difficile da spiegare ma con un risultato preciso: la vittoria di trofei.

A marzo la caduta con l’Arsenal nella Conti Cup che segna l’inizio del tracollo del Chelsea, con un picco ad aprile, mese dell’uscita dalla FA Cup in semifinale contro il Manchester City, e dalla Champions League contro il Barcellona. Maggio non sembra essere meno deludente:  il recupero in WSL contro il Liverpool che vince e decreta forse chiusa la corsa al titolo di campione della WSL per i Blues.

Le lacrime non sono finite e non riguardano solo i tifosi: due icone del club giocheranno con la maglia dei blues per l’ultima volta il 18 maggio e il loro addio tramite social media è pieno di lacrime ed emozioni. Maren Mjelde, classe 1989, lascia dopo 7 anni e Fran Kirby, classe 1993, dopo 9. Entrambe le giocatrici sono a fine contratto con il club ed immagino non essere nei piani della nuova allenatrice: Sonia Bonpastor. Fattori come età e prestazione per Mjelde e indisponibilità per questioni di salute ed infortuni per Kirby penso siano stati cruciali per il non rinnovo del contratto di queste due giocatrici simbolo del club. Ad aprile aveva gia’ lasciato Ann-Katrin Berger per il Gotham FC, dopo 5 anni in forza al Chelsea, diversi problemi seri di salute e un ultimo anno di quasi completo inutilizzo da parte di Emma Hayes.

Sono ancora 2 le giornate della WSL e la corsa alla testa del campionato è ancora aperta: riuscirà Emma, assieme a Mjede e Kirby a sorprendere tutti ed assicurarsi almeno il titolo a testamento della loro lunga presenza nel club?

Natascia Bernardi
Appassionata di calcio femminile dagli anni 90, prima portiere, poi arbitro ed ora allenatrice con il patentino di UEFA B in via di lavorazione. È attualmente Academy Manager per la realtà femminile giovanile della Kinetic Foundation ed Head Coach per QPR U12 Girls. Ambasciatrice per Kick It Out - l'associazione inglese contro ogni forma di discriminazione, se non su un campo da calcio o sugli spalti di uno stadio, la si può incontrare in qualche caffè indipendente intenta a leggere una biografia calcistica o un libro di narrativa italiana. Adora ascoltare BBC radio 2 o musica anni 80 quando guida anche se preferisce podcast calcistici in autostrada. Ha vissuto un po' ovunque ma ora è di base a Londra.