Il Mondiale che verrà, il primo della storia del futsal femminile, e il sogno di poterlo vivere. Sara Boutimah, giocatrice della Nazionale, ha parlato con la FIFA della massima competizione che si terrà nel 2025 e per la quale la FIGC ha presentato la propria manifestazione d’interesse. Quattro i posti riservati alle nazioni UEFA. Spagna e Portogallo le possibili avversarie di un cammino di qualificazione che sarà in salita, ma l’Azzurra è carica.
“La nostra forza è nell’orgoglio – ha dichiarato la miglior marcatrice del team del ct Salvatore -, quella voglia di far vedere che stiamo arrivando anche noi a questi livelli. L’Italia deve esserci per forza”.

Ciò che accomuna tutti gli atleti che rappresentano i colori dell’Italia è quel senso di orgoglio che può far andare il cuore oltre all’ostacolo. La Nazionale Italiana Femminile di Futsal vuole a tutti i costi qualificarsi per la prima Coppa del Mondo di Futsal che avrà luogo nel 2025, e per farlo, Sara Boutimah è pronta a prendersi le azzurre sulle spalle a suon di gol.

Boutimah è il terminale offensivo dell’Italia Femminile di Futsal e rappresenta i colori azzurri dal 2019, dove ha collezionato 32 convocazioni mettendo a segno 24 gol. Attualmente milita nel club Città di Falconara, squadra che ha puntato su di lei dopo essere diventata Campione d’Europa battendo il Benfica a dicembre 2022.

Saranno quattro i posti riservati alle nazioni UEFA, e le azzurre per qualificarsi dovranno intraprendere un percorso che potrebbe vedere Spagna e Portogallo sul loro cammino. “Non sarà facile”, ha dichiarato la miglior marcatrice dell’attuale selezione italiana, ma con i gol di Boutimah l’impressione è che l’Italia abbia il diritto di non porsi limiti.

Sapere che la FIFA ha creato il mondiale femminile di Futsal, come l’ha fatta sentire?

Sara Boutimah: “Una gioia immensa, aspettavamo da tantissimo di avere una competizione ufficiale per poterci confrontare globalmente, è un palcoscenico incredibile. Soltanto immaginare di giocare con grandi nazionali fuori dall’Europa è pazzesco. Già solo parlare del Mondiale mi fa venire i brividi. Mi sembra tutto molto astratto, ma è un sogno che si realizza e allo stesso tempo una grossa responsabilità perché ancora non siamo ancora qualificate. Ma di certo questa competizione cambierà la storia del Futsal femminile. L’Italia deve esserci per forza, dobbiamo farcela”.

“Il livello del campionato in Italia è completamente diverso rispetto alle competizioni internazionali nonostante ci siano diverse giocatrici che rispondono alle chiamate delle proprie selezioni, si alza tantissimo la competizione”.

Com’è essere la migliore marcatrice dell’Italia in Nazionale?

“Totalmente inaspettato. Te lo puoi immaginare o sognare, ancora adesso non mi rendo conto di quello faccio. Quando è arrivata la prima chiamata della Nazionale ero in Veneto, mi chiesero di andare a fare un torneo in Croazia. Risposi immediatamente di sì. Chiusi il telefono e mi chiesi se fosse tutto reale. Rimasi senza parole, sentii anche un po’ di paura. Adesso sono la miglior marcatrice della Nazionale”.

“All’interno del gruppo della Nazionale ho tante responsabilità, le mie compagne si fidano di me: voglio sempre dare il massimo senza sottovalutare nessuno – prosegue Boutimah -. Ma se sono quella che segna di più è anche merito del lavoro corale, è sempre merito del gruppo. Una volta quando non segnavo ci rimanevo male, adesso crescendo ho capito che l’importante è vincere, mi diverto quasi di più a fare assist che a segnare”.

Sarà comunque difficile per voi qualificarvi. Con Spagna e Portogallo, l’Italia quante chance ha di qualificarsi?

“Sarà complicato, ma le affrontiamo per cercare di farcela. Abbiamo fatto delle amichevoli contro di loro per capire come poter competere, ma soprattutto per alzare il nostro livello. Sono squadre fortissime ma la forza dell’Italia è l’orgoglio, quella voglia di far vedere che stiamo arrivando anche noi a questi livelli. Anche se siamo sotto nel punteggio contro squadre di questo calibro non ci abbattiamo mai e proviamo sempre a fare la nostra partita per arrivare a vincere”.

“Per noi è comunque un grande traguardo perché quando ho iniziato a giocare a calcio non sapevo nemmeno dell’esistenza del Futsal per noi ragazze – continua l’attaccante dell’Italia -. C’era solo il calcio a 11, e da lì ho iniziato, poi a 18 anni una mia amica mi disse che c’era una squadra di “calcetto”, lo chiamava così ma non è il Futsal. Poi da lì mi sono innamorata di questa disciplina e adesso sono arrivata a questi livelli.”

Lei è una teamplayer, ma personalmente quali sono i suoi obiettivi in Nazionale?

“Sono molto ambiziosa ma rimango sempre con i piedi per terra, cerco di vivermi il momento. Il rischio altrimenti è di andare troppo avanti coi pensieri e perdere di vista l’obiettivo concreto. Quando ho una partita con l’Italia il giorno prima cerco sempre di visualizzare in testa gli scenari che possono accadere. Provo ad immaginarmi le azioni da gol, ma quando poi accadono realmente e segno mi dico sempre “wow, è incredibile”.

Essere un punto di riferimento della Nazionale Italiana potrebbe voler dire essere una giocatrice d’élite. Ma chi sono le più forti che ammira?

“Ancora non sono al livello di giocatrici come Amandinha, Lucileia o Emily Marcondes del Brasile, o Janice Silva del Portogallo. Tutte le volte che vedo giocare loro penso “ma come fanno ad avere quella tecnica? È incredibile”. Cerco di guardare molto quello che fanno e provare a ricrearlo in campo. Anche nella nostra Nazionale però ci sono grandissime giocatrici che possono arrivare a quei livelli. C’è Renatinha che più volte è stata nominata nelle top 10 delle giocatrici, Ana Carolina che è il nostro fortissimo portiere. Poi ci sono tante ragazze che potenzialmente possono arrivare ad altissimi livelli: Alessia Grieco, Ludovica Coppari e tante altre”.

Lei ha un passato anche da giocatrice di beach soccer. Quanto l’ha aiutata nel suo percorso?

“Ora ho smesso perché mi voglio concentrare sull’obiettivo di arrivare alla Coppa del Mondo di Futsal, ma il beach soccer mi piace tantissimo. A dire la verità, è l’esperienza nel futsal che mi aiuta a giocare a beach soccer, soprattutto perché sulla sabbia ci sono molte giocatrici che arrivano dal calcio a 11 e non sono abituate a giocare 5 contro 5, lo sento come un vantaggio. Ognuno deve conoscere bene la propria posizione in campo, ma il lavoro di tattica che facciamo nel futsal è un grande aiuto. In Italia sulla tattica siamo molto evolute, per noi è importantissimo, credo sia uno dei punti di forza della Nazionale”.