Pesante il passivo delle Azzurre ad Algeciras. Inghilterra-Italia termina 5-1, ed è un punteggio talmente largo, e talmente netto, che non lascia spazio ad alcun alibi. Prestazione, carattere ed atteggiamento tattico sono tutte fasi di gioco da rivedere completamente per le prossime partite. Esperienza per il futuro, ma soprattutto, consapevolezza del presente.

ITALIA 5: l’avversaria era fuori categoria per doti fisiche, tecniche e atletiche. Le Azzurre però, sbagliano l’approccio iniziale, e mancano del cinismo necessario per provare comunque a salvare la prestazione. Esperienza per il futuro.

Le migliori: BERGAMASCHI e CANTORE, 6: le due migliori sulla fascia destra, sia per la mentalità con cui vanno in campo, sia per l’apporto che danno. Bergamaschi cerca di mettere una pezza ai tanti problemi difensivi, e si propone anche in attacco cercando di indurre le avversarie all’errore. (Dal 52′ Salvai, s.v.: poco da dire, entra in una fase delicata, e poi il match diventa ancora più difficile. Porta comunque a casa 1 tackle e 13 passaggi). Cantore è l’unica pericolosa sul fronte offensivo, brucia Greenwood al 9′ e cerca di infastidire la difesa. Grave colpa però, il non aver sfruttato la grande opportunità capitatale nel recupero del primo tempo. Non sarebbe cambiato nulla, ma in quelle situazioni – in queste specifiche gare – vanno segnati. (Dall’80’ Dragoni, s.v.: ingresso decisamente tardivo, ma buono per la foto dell’anno assieme a Lucy Bronze e Keira Walsh).

GIULIANI 5.5: un paio di incertezze nell’occasione del secondo gol (beffata però dal rimpallo tra Galli, Hemp e forse anche Caruso), e sul colpo di testa di Hemp del 3-0. Per il resto, ottimi interventi ad evitare un passivo ben più pesante. Bruciata da Daly nell’uscita disperata del 5-1.

LINARI 5: inizia anche abbastanza positivamente la partita, recuperando un pallone a Russo e chiudendo Kelly e Stanway. Poi cala assieme alla squadra, non reggendo l’urto dell’attacco inglese. Troppi gli errori per un difensore del suo calibro.

LENZINI 5: soffre la fisicità inglese, nonostante faccia tanto per provare ad arginare le difficoltà. Prova a costruire un’opportunità per Cambiaghi all’11’, allontana un cross di Kelly al 15′, ma poi non riesce a proporre continuità nelle azioni, e finisce che al 63′ lasci spazio a James nell’azione che poi porta al 4-1.

DI GUGLIELMO 5.5: la meno negativa del reparto arretrato come prestazione. Cerca di disturbare le attaccanti avversarie con la fisicità, chiudendo Kelly in angolo al 26′ e poi disturba Clinton al 50′. Barcolla, ma non molla. (Dal 71′ Serturini, s.v.: entra in una fase difficile della gara, e non può incidere per contribuire a salvare la prestazione).

BOATTIN 5: anche lei, come Linari, compie troppi errori per una del suo calibro. Supporta la difesa nel 5-4-1 difensivo, ovviamente in difficoltà contro avversarie più forti fisicamente, ma non si tira mai indietro dalla lotta.

CARUSO 5.5: unica centrocampista mobile del suo reparto. Batte 4 angoli dalla destra, effettua anche una conclusione al 93′, ma paga la poca cattiveria in alcuni contrasti.

GALLI 5: dà una mano a sbrogliare la situazione in difesa, in più di un’occasione. Però da poca reattività al reparto più importante, contro una Nazionale che conosce giocando nel campionato inglese. Sfortunata, ma non solo, nel rimpallo con Hemp al 21′, però da lei ci si aspetta di più. (Dal 71′ Severini, s.v.: vale il discorso per le altre subentrate. Entra nella fase più dura del secondo tempo, quando ormai l’Inghilterra ha ripreso campo e convinzione nell’attacco).

CATENA 5.5: mezzo punto in più solo per l’assist a Cambiaghi, che salva parzialmente una prestazione poco convincente. Giustificata dal fatto che le serve più esperienze in partite del genere. Con la Fiorentina in Champions, chissà. (Dal 52′ Bonfantini, 5: quel retropassaggio che spalanca la porta a Daly per il 5-1 le vale l’insufficienza. Deve ritrovarsi al più presto).

CAMBIAGHI 5: l’unico gol azzurro della partita non riesce a salvare la sua prestazione. Regala subito a Wubben-Moy la palla dell’1-0 che dopo un minuto cambia notevolmente lo stato d’animo della squadra, poi si perde nuovamente la centrale difensiva, salvata da Giuliani. Al 31′ si porta un goloso pallone fuori dal campo, e soprattutto al 70′ divora il gol del possibile 4-2. Insomma, in queste partite servono cinismo ed aggressività in qualsiasi situazione. (Dall’80’ Girelli, s.v.: 10 minuti solo per lottare su qualche pallone).

SONCIN 5: l’idea di un 3-5-2 che diventa 5-4-1 rimanda alla sfida di Salerno contro la Spagna. Convincono poco alcune scelte, e non riesce a dare sostanza al centrocampo. Poi sugli errori individuali, ha poche colpe. Esperienza anche per lui. A questa Nazionale serve comunque coraggio in qualsiasi situazione, e non solo per le gare che contano.