Il segretario diventa re. Gianni Infantino è il nuovo presidente della Fifa, il nono nei 112 anni di storia della Federcalcio mondiale. Il delfino di Michel Platini, squalificato per 6 anni insieme all’ex presidente della Fifa Sepp Blatter, si issa a sorpresa sul trono del calcio, spodestando il favorito sceicco Salman al Khalifa, battuto già alla seconda votazione. Infantino ha vinto raccogliendo 115 voti, mentre lo sceicco del Bahrein si è fermato a 88.

«Dobbiamo tornare a essere fieri»
«Non riesco a esprimere la mia emozione – ha esordito il nuovo presidente della Fifa, figlio di emigranti italiani – Ho fatto un lungo viaggio, cari amici». Riferendosi, poi, al dramma del Fifagate, lo scandalo che ha travolto Blatter e numerosi dirigenti del governo del calcio mondiale, Infantino ha aggiunto: «Spero che ora restituiremo alla Fifa il suo status: bisogna essere fieri. Dobbiamo continuare a crescere. Dobbiamo creare una nuova era della Fifa in cui rimetteremo al centro il calcio». Tra i suoi programmi, che aveva annunciato in un’intervista al Corriere della Sera lo scorso mese, «un Mondiale a 40 squadre, più introiti e trasparenza».

Il ribaltone
Le avvisaglie di un ribaltone c’erano già state al primo ballottaggio quando, sovvertendo ogni pronostico, aveva ottenuto 88 preferenze contro le 85 dell’avversario. La vittoria di Infantino è anche la vittoria della Uefa e di Michel Platini. La federcalcio europea si è mossa compatta per sventare un pericoloso spostamento a Oriente dell’asse del potere mondiale.

Il delfino di Le Roi
Ma è anche un successo del presidente dell’Uefa Platini, che seppur squalificato, ha comunque fatto campagna elettorale in favore del suo delfino.

Poliglotta
Alla vigilia del voto, Infantino si era rivolto a tutti i membri delle federazioni parlando in sei lingue diverse, spiegando il suo programma e promettendo di accrescere i ricavi delle federazioni di tutto il mondo, così come è stato fatto per quelle europee anche le più piccole. A conti fatti deve aver pesato il ruolo giocato dall’America del Nord che si è schierata evidentemente con Infantino ma anche da alcune nazioni africane che non devono aver votato per lo sceicco.

La FGCI
L’Italia, con il presidente Carlo Tavecchio, ha sostenuto fin da subito Infantino. La scelta si è rivelata giusta e ora si aprirà un nuova partita: quella per la presidenza Uefa e per il posto da segretario della federcalcio europea. Non si voterà subito, ma è chiaro che nei prossimi mesi bisognerà eleggere il successore di Platini (sempre che non venga assolto da Tas) e di Infantino. Anche l’Italia scalda già i motori.

Fonte: www.corriere.it