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Alla vigilia della sfida storica con il Barcellona nell’andata dei quarti di Women’s Champions League, queste sono state le parole di coach Spugna in conferenza stampa.

Quali sono le sue sensazioni? Quante possibilità ha la Roma?

“Ho sensazioni molto positive. Intanto per quello che ci aspetta, intanto perché sarà un contesto importante, un contesto in cui forse all’inizio di questa stagione speravamo, ma non era detto che potesse accadere, perché eravamo all’esordio in Champions, e quindi abbiamo affrontato la competizione sempre passo dopo passo.

Adesso ci troviamo a giocare questo quarto di finale contro una squadra importantissima. Quanto alle chance, non so. Sicuramente proveremo a fare la partita secondo le nostre caratteristiche, cercando di fare il meglio, per rendere la gara piacevole visto che ci saranno tanti tifosi: 35 mila, mi dicono. Sarà sicuramente un evento e sarà sicuramente un’esperienza fantastica per noi. È un altro tassello per il movimento, ma anche per la nostra crescita personale, di gruppo, di squadra”.

C’è stato un momento di svolta nel cammino europeo?

“Abbiamo sempre ragionato partita dopo partita. È chiaro che la gara con il Wolfsburg ci ha fatto capire che potevamo fare qualcosa, perché l’abbiamo interpretata molto bene, abbiamo giocato contro una delle squadre più forti, costruita per arrivare in fondo alla Champions.

Quando l’abbiamo affrontata in quel modo, il giorno dopo ci siamo parlati e ci siamo detti che potevamo provarci, vedendo poi dove saremmo potuti arrivare”.

Le allento un po’ la tensione: 98 gol fatti, 5 subiti e 10 punti in più del Real Madrid in campionato e solo 6 presi nelle gare di Champions. Ce l’ha un punto debole questo Barcellona?

“La tensione è giusto che ci sia e a noi piace anche, perché se ce l’hai vuol dire che giochi delle partite importanti. E domani è una partita importante. Quindi questa tensione ce la prendiamo, la vogliamo. Sì, sono numeri pazzeschi. Ho visto tante gare del Barcellona prima del sorteggio, ma in realtà anche prima, perché è una squadra che mi piace vedere, mi piace capire. E più guardavo i match, più faticavo a trovare dei punti deboli.

Ma è chiaro che anche loro qualcosa possono concedertela. Certo, osservando questi numeri, direi che concedono molto poco. Però, ripeto, noi dobbiamo provare a fare la partita secondo quelle che sono le nostre caratteristiche. Poi, dopo, vedremo cosa accadrà.

Sarà anche un modo per capire a che punto siamo e cosa possiamo produrre in una partita come questa, con queste difficoltà”.

Losada è forse quella che conosce meglio l’avversario. Come sta, pensa che sia già pronta per incidere e quale può essere l’alternativa?

“Beh, non posso svelarle tutto sul match. Giorno dopo giorno, Vicky sta migliorando la sua condizione. Appena arrivata – l’abbiamo detto subito – aveva bisogno di tempo per poter trovare una condizione, perché nell’ultimo periodo aveva avuto dei problemi. È chiaro che, calcisticamente, non si discute. E non si discute come esperienza. Ha bisogno di tempo per trovare la miglior condizione.

Ma sta lavorando benissimo, si è inserita perfettamente nel gruppo, e negli spazi che sta trovando sta facendo molto bene, perché ci ha dato una grossa mano tutte le volte che è scesa in campo. Quanto a domani, cercheremo di capire quale sarà il suo impiego”.

Questo Barcellona ha sempre preso gol in trasferta nel suo cammino europeo: guardando le loro partite, ha trovato qualche chiave per la gara di domani?

“Come ho detto prima, è molto forte, ma in tutte le squadre c’è qualcosa che lasci. Anche loro, in qualche partita, hanno lasciato qualcosa. La nostra bravura deve essere quella, intanto, di entrare in campo con grande determinazione, mantenendo le nostre caratteristiche e sfruttando al meglio quello che ci potranno concedere, perché qualcosa ci concederanno.

Ha detto bene, loro in trasferta hanno sempre preso gol, e questo è un dato. Ma noi dobbiamo cercare di fare la nostra partita, con le nostre caratteristiche. Con grande umiltà, perché magari noi nel nostro campionato abbiamo un possesso palla decisamente maggiore rispetto alle avversarie, mentre probabilmente domani il Barcellona non ce lo permetterà.

Ma dovremo cercare di tenere la palla il più possibile, perché così metteremo in difficoltà anche loro. Non dobbiamo avere il timore di affrontare una delle squadre più forti d’Europa: dobbiamo avere la consapevolezza di affrontare una delle squadre più forti d’Europa. Che è una cosa differente”.

La vera vittoria di domani sarà la conquista definitiva di un pubblico che all’Olimpico si presenta in 35 mila spettatori e che riempie sempre il Tre Fontane? E in che modo cercherete di ottenerla?

“Sicuramente, questa è già una grande conquista: giocare un quarto di Champions qui, all’Olimpico, davanti a 35 mila tifosi, provando a dimostrare che possiamo stare in questa competizione, e quindi magari portando anche più persone al Tre Fontane per il finale di stagione.

Poi però c’è la partita e noi vogliamo giocarla per conquistare qualcosa, per vincerla. Poi, se il Barcellona sarà stato più forte di noi, vincerà e va bene così. Ma il nostro focus come squadra deve essere sulla partita. E abbiamo lavorato per questo, per giocarla nel migliore dei modi, perché così siamo sicuri che trascineremo ancora più gente a seguirci”.