Se il livello si alza ogni minimo dettaglio fa la differenza, e il Girone A1 della Lega A lo sottolinea ampiamente. Certo, è un raggruppamento dove “discontinuità” è di fatto la parola chiave, perché in questi due giorni di Nations League (tale infatti la base per le qualificazioni a WEURO 2025) è successo di tutto. Paesi Bassi-Norvegia ne è un chiaro esempio.

Venerdì le norvegesi sommergevano la Finlandia con un 4-0 senza sconti né contrattazioni, mentre le olandesi venivano sconfitte 2-0 da una pimpante Italia. Nello spazio di tre giorni, la Norvegia ha perso la pericolosità offensiva, la Finlandia è risorta, le Azzurre sono tornate indietro di qualche mese, i Paesi Bassi hanno fatto mezzo step in avanti. E quel mezzo step riguarda forse la giocatrice più discussa attualmente, quantomeno in Italia.

Lineth Beerensteyn è stata protagonista con alcune dichiarazioni sopra le righe prima della gara contro le italiane, e pur non avendo detto nulla di particolarmente scandaloso, le esternazioni le si sono ritorte contro, con l’attaccante che è stata poco concreta. Questa volta invece, il non aver dichiarato nulla prima della partita ha fatto sì che uscisse l’ira di Dio che siamo abituati a conoscere. Al 6′ si libera molto bene sul vertice alto dell’area, si accentra e pennella un destro morbido e di grande velocità che non lascia scampo a Fiskerstrand.

Tanto basta per portare a casa la partita. Le Norvegesi si sbattono, ma alla fine producono solo una conclusione di Bizet Ildhusøy ad inizio ripresa, che Kop respinge al mittente, e una pericolosa conclusione ad effetto di Reiten all’89’, sulla quale Janssen si oppone di schiena. L’Olanda invece, nelle sortite in contropiede, manca l’appuntamento con il gol per imprecisione e fretta. E con quattro squadre a tre punti, è chiaro che la differenza reti faccia “la voce del padrone”.

Ora la classifica recita: Norvegia +3, Italia +1, Paesi Bassi -1, Finlandia -3. Ogni dettaglio ora, farà veramente la differenza. Per ora, le quattro squadre si attengono al celebre detto “Fan quel che possono, quel che non possono non fanno” del maestro Manzi (riadattato per l’occasione), ma per le prossime partite, contropiedi e opportunità non dovranno essere per nulla sprecati.