Primi 15’ di sofferenza caratterizzati da una grande pressione della Germania, specie a sinistra con Maier (regista avanzata della squadra tedesca) e centralmente con le invenzioni di Maroszan. Squadre che si sono praticamente annullate sulla fascia destra con Guagni nel ruolo di difensore esterno a fronteggiare Islacker e Dabritz. Italia che in seguito prende coraggio e si affaccia in attacco con Cernoia su sponda di Mauro. Ottimo il lavoro di Bonansea sulla sinistra che porta i maggiori pericoli offensivi. Italia che subisce però il gol tedesco su una palla sfuggita al proprio portiere e ribattuta in rete da Henning. Gol che dà la carica alla nostra Nazionale, la quale spinge con più insistenza, blocca bene le ripartenze tedesche con un buon filtro a centrocampo portato da Stracchi, Cernoia e Carissimi e trova il gol del pareggio con una discesa veloce di Bonansea e l’ottimo posizionamento di Mauro in area. Tegola purtroppo nel finale del primo tempo l’infortunio di Mauro costretta ad uscire in barella che costringe Cabrini a cambiare il reparto offensivo e il sistema d’attacco.

Secondo tempo caratterizzato da una costante pressione offensiva tedesca che, ancor più che l’Italia, deve trovare la vittoria per valorizzare il proprio europeo dopo il pareggio d’esordio. Pressione che inizialmente viene ben fronteggiata dall’Italia, la quale si porta anche in attacco con rapide transizioni offensive. Un po’ di nervosismo scaturito dalla costante azione difensiva alla quale è costretta l’Italia, ha contribuito agli episodi, dubbi, del calcio di rigore e dell’espulsione di Bartoli che hanno rivoluzionato la gara. Da quel momento in poi l’Italia ha comunque messo in campo cuore e coraggio rimanendo in gara e portando anche pericoli alla porta tedesca con Bonansea su calcio di punizione e Girelli che non aggancia per poco il lancio di Linari. Altro ennesimo infortunio in queste due gare quello di Cernoia, costretta anche lei a lasciare il campo in barella.

In generale una buona prestazione dell’Italia che ha combattuto e fronteggiato ottimalmente e ad armi pari per quasi tutta la gara la formazione più forte d’Europa e vincitrice degli ultimi europei. Qualche errore di attenzione e valutazione, un po’ di nervosismo e un pizzico di inesperienza hanno contribuito al risultato a favore della Nazionale tedesca. Magari un po’ di rammarico per non aver disputato in ugual misura ad oggi la partita precedente, ma ogni partita ha una storia e uno stimolo a sé. Sguardo rivolto alla Svezia per concludere con onore il Campionato e lanciare segnali per lo sviluppo del Calcio Femminile.


PAGELLE delle MIGLIORI IN CAMPO
Bonansea
6,5 – Più che sufficiente nonostante la sconfitta. Pericolo costante in attacco e presente in copertura a centrocampo

Mauro 6,5 – Anche lei più della sufficienza, oltre che per il gol per il lavoro a favore della squadra permettendo la salita con le proprie sponde e con gli ottimi posizionamenti in area. Sempre nel punto giusto.

Guagni 6 – Occupa la posizione dell’assente Gama. Non riesce a spingere sulla fascia come sua consuetudine, ma blocca prontamente, insieme alle compagne di reparto, due giocatrici del calibro di Islacker e Dabritz.

Centrocampo: Stracchi, Cernoia, Carissimi – 6 – Lavoro di filtro davanti alla difesa sempre attento. Bloccano le soluzioni di Maroszan costringendola ad arretrare per prendere palla e partire da lontano. Grande sacrificio a disposizione della squadra per le ripartenze.

Giugliano 6 – Nonostante l’errore (grave) sul primo gol, salva diverse occasioni su Maroszan, Islacker e compagne. Comunque un buon portiere.