È un caso che, nella classifica delle squadre che pressano di più nella metà campo avversaria, le prime sei siano arrivate ai quarti di finale? Questo è uno dei punti di discussione degli osservatori tecnici UEFA, che si sono riuniti online per scambiare opinioni su quanto visto nella fase a gironi di UEFA Women’s EURO 2022.

Il pressing alto era stato uno dei temi costanti prima della fase finale. “Le squadre più forti sono state molto brave a difendere nella metà campo avversaria”, ha commentato Jarmo Matikainen. Francia, Svezia e Spagna sono in cima a questa particolare classifica, mentre la Germania è stata elogiata dagli osservatori perché, come ha affermato Matikainen, “non è stata solo efficace nel pressing alto, ma altrettanto a suo agio nel difendere a centrocampo o, come dimostrato contro la Spagna, nella propria metà campo”.

Hope Powell, ex Ct Inghilterra: “Il calcio femminile è a un livello più alto che mai. La possibilità di diventare professioniste a tempo pieno ha permesso alle giocatrici di allenarsi e perfezionare le proprie capacità, migliorando sotto tutti gli aspetti: tecnico, tattico e fisico.”

Con il pressing alto sempre più prevalente, la capacità delle squadre di giocare sotto pressione è stata messa a dura prova durante il torneo. “La Spagna ha stabilito parametri di riferimento”, ha osservato Gemma Grainger, Ct del Galles. “La sua tecnica eccezionale le consente di cavarsela nelle situazioni in cui potrebbe perdere palla. Il Belgio, ad esempio contro la Francia, ha fatto bene perché è riuscito a trovare sempre una giocatrice libera a centrocampo”.

Gli osservatori hanno anche parlato dell’apparente contraddizione tra il miglioramento delle capacità difensive e un numero di gol che, alla fine della fase a gironi, aveva già superato i 68 segnati nel 2017. “Le difese sono ben preparate”, ha osservato l’ex Ct dell’Inghilterra, Hope Powell. “Questo impone l’obbligo di migliorare le qualità offensive. Nel torneo si sono viste molte rotazioni, una maggiore consapevolezza nell’ultimo quarto di campo e maggiori capacità tecniche, con giocatrici che si fidavano delle compagne per ricevere la palla in situazioni di uno contro uno, uno contro due o anche uno contro tre”.

Joe Montemurro, allenatore Juventus: “L’obiettivo ultimo dell’osservatore tecnico è analizzare ogni partita e squadra, comprendendo i modelli e le tendenze che vengono applicati. Da queste informazioni raccogliamo i dati per riassumere i risultati tecnici e tattici del torneo tramite una relazione tecnica.”

Le squadre più forti, di fronte a blocchi difensivi ben organizzati, cercano di trovare il modo di superarli. “Abbiamo visto una serie di opzioni”, ha commentato Grainger. “Le centrocampiste cercano di penetrare per vie centrali o, più spesso, creano superiorità numerica sulle fasce, come hanno fatto Inghilterra e Spagna nella fase a gironi”.

Nel frattempo, gli osservatori segnalano che le squadre che fanno possesso palla sono diventate brave a costruire pazientemente dal basso, far muovere il blocco difensivo avversario e poi cambiare gioco sull’altra fascia.Abbiamo visto ottimi diagonali lunghi”, ha commentato Matikainen, “e traversoni precisi nelle aree meno affollate. È stato un fattore importante per abbattere i blocchi difensivi”.

“Abbiamo visto un’evoluzione nel gioco sulle fasce”, ha aggiunto Anne Noé, ex Ct del Belgio, “senza troppa enfasi sulle tradizionali sovrapposizioni dei terzini e una maggiore tendenza a utilizzare i canali interni o anticipare il cross“.

Finora, il gioco sulle fasce è stato la maggiore fonte di gol, con cross e appoggi dal fondo che hanno ispirato il 27% delle marcature su azione.I cross sono molto migliori”, ha osservato Powell. “C’è stata una maggiore precisione e penso che siano anche più veloci, il che obbliga i difensori centrali a valutarli e affrontarli molto più rapidamente”. Questo è stato evidente perché il 33% delle reti è stato segnato di testa.

Credit Photo: Andrea Amato