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La finale di Coppa Italia tra Roma e Fiorentina si è conclusa con la vittoria delle giallorosse ai rigori per 7-6.

Il mister delle Viola Sebastian De La Fuente, al termine della gara che ha visto le sue ragazze muoversi in maniera ottima sul rettangolo verde ha risposto alle domande dei giornalisti per un bilancio sulla gara, ma anche sulla stagione appena trascorsa senza tralasciare, come chiusa, una breve anticipazione sul prossimo anno.

Mister una serata amara, eravate in doppio vantaggio poi questa rimonta della Roma e alla fine la lotteria dei calci di rigore non vi ha visto prevalere.
“Penso che avremmo meritato di vincere questa partita per quanto fatto sia nei tempi regolamentari che nei supplementari. Di fronte avevamo una grande squadra che è stata brava a rimanere in partita.
Il 3-2 è stato troppo vicino al 3-1, se fossimo riuscite a mantenere un po’ di vantaggio forse sarebbe finita in modo diverso. Non ho nulla da rimproverare alle ragazze che hanno portato avanti per 120 minuti una partita contro la Roma da sfavorite dimostrando di essere all’altezza di queste partite”. 

Di solito si dice che è una questione di dettagli. Qual è il dettaglio che oggi la intristisce e la rammarica di più?
“Credo che la partita sia stata preparata bene, infatti la Roma in entrambi i tempi ha faticato a fare il suo solito gioco. Queste partite si determinano con episodi, nel 3-3 eravamo un po’ troppo aperte con la difesa ma penso che l’unico dettaglio sia stato la fortuna nei calci di rigore. Giocare in questo modo contro la Roma, pur essendo noi lontane dal primo posto in classifica, e mettere in quel modo la gara a nostro vantaggio vuol dire che la Fiorentina è una grande squadra. Non c’è alcun rammarico, è solo la fortuna dei calci di rigore”.

Mister sul 3-1 eravate a 19 minuti dalla fine, avete preso questo 3-3 al 90′. Forse c’è più amarezza nel non aver portato a casa la partita nei 90 minuti che nei rigori o sbaglio?
“Noi, tolta qualche sbavatura siamo state sempre in partita. Gli episodi contano ma io sono contento di vedere una Fiorentina che da sfavorita ha condotto in questo modo così buono il suo gioco contro una grande squadra come la Roma”.

Una stagione positiva con un finale amaro, cosa si porta a casa da questa annata?
“La stagione della Fiorentina nel complesso è stata positiva, con un successo rappresentato dall’arrivare in finale e dal giocare contro la Roma raggiungendo un ottimo risultato: il 3-3 alla fine dei tempi regolamentari restando per 90 minuti in vantaggio. Ripeto: siamo stati sfortunati nella lotteria dei rigori; c’è amarezza per le ragazze, questo è innegabile, perché si sarebbero meritate la vittoria per tutto il percorso fatto e per come si sono mosse in campo. Non posso dire che ci sia per vedere la partita dal punto di vista negativo perché stiamo crescendo e costruendo qualcosa che deve continuare a crescere anche l’anno prossimo
Siamo arrivati terzi in campionato, siamo tornati in Champions League e abbiamo raggiunto la finale di Coppa Italia e alla fine abbiamo perso contro la Roma che in tutto il campionato ha perso due partite e ne ha pareggiata una sola”.

Con l’uscita di Joanogy avete perso un po’ di brillantezza in attacco, era solo molto stanca o aveva qualche altro problema? 
“Dopo il gol Janogy mi ha chiesto il cambio, l’abbiamo tenuta per quanto possibile perchè sappiamo che in campo è una minaccia costante. Fino a quel momento non abbiamo fatto cambi perchè penso che le undici titolari (ma anche quelle che sono subentrate) hanno fatto una grande partita quindi facevo fatica a cambiare. Lei è arrivata da me esausta, dopo aver fatto un grande sforzo e abbiamo deciso di farla uscire però Longo che è entrata è stata ottima nel suo ruolo, ha calciato anche il rigore ed è giovane (nata nel 2000).
Purtroppo ha sbagliato Severini (classe 2003) un’altra giovane, noi ne abbiamo tante in squadra che stanno crescendo. Oggi essere qui, e fare questa partita, mi riempie d’orgoglio”. 

Resterà a Firenze? l’ha accennato poco fa, c’è un progetto che deve andare avanti. 
“Il progetto a Firenze deve andare avanti, stiamo parlando con la società per continuare con il lavoro iniziato quest’anno, io poi sto bene a Firenze dunque vedremo il da farsi. Non è compito mio parlare di questo, posso solo dire di essere contento di essere a Firenze e di allenare queste ragazze che oggi hanno mostrato per l’ennesima volta di essere delle fuoriclasse: l’ho detto a loro nell’intervallo e adesso lo dico a voi”.

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.