Nel torneo di Eccellenza piemontese una delle squadre presenti ai nastri di partenza del girone A è il Romagnano, La squadra presieduta da Simone Gaetano, affiancato dal direttore sportivo Mario Emanuelli, vede nelle vesti di allenatore in stagione Fabio Sacchi. Abbiamo raggiunto, per conoscere meglio la squadra grigio-granata, Claudia Giannetti esperta calciatrice originaria di Romagnano, difensore e capitano delle piemontesi.

Claudia come ti sei avvicinata nel mondo del calcio?
“Mi sono avvicinata al mondo del calcio da giovanissima. Avevo 14 anni quando nel mio paese avevano deciso di formare una squadra femminile e dato che giocavo già nei campionati studenteschi ho deciso di provare quest’avventura un po’ più seriamente. All’inizio eravamo un gruppo di ragazze che provenivano prevalentemente da Verbania, facendo spola per allenarci tra Romagnano e Verbania, ma tanti genitori e tutti i dirigenti ci hanno sempre permesso di giocare e di farlo gratuitamente”.

Sei una delle bandiere di questa squadra giusto?
“Si gioco nel Romagnano da ben 24 anni. Dall’inizio di questa stagione travagliata stiamo collaborando con l’ASDC Gozzano, in un’ottica di miglioramento futuro per tutti, con la creazione, o meglio l’unione di un vero settore giovanile femminile, che prevede i pulcini misti e le categorie under 15 e under 19”.

Hai dalla tua tanta esperienza e molti campionati di spicco vero?
“Ho avuto la fortuna di giocare in quasi tutte le categorie dalla vecchia A2, alla B, per passare alla C e all’Eccellenza. La fortuna più grande è stata quella di essere diventata parte di questa grande famiglia”.

Come è andato lo scorso campionato?
La scorsa stagione stava andando molto bene, avevamo grandi ambizioni. Ci siamo trovate seconde, con lo scontro diretto con la prima ancora da giocare e proprio a quel punto è stato bloccato il campionato. Peccato perché tutti gli sforzi si sono vanificati in un attimo”.

Come avete vissuto la fase di stop di marzo e aprile e come state affrontando quella attuale?
“La fase di stop, con le annesse incertezze, è stata pesante da sopportare soprattutto dopo aver disputato così tante partite ed essere arrivate quasi al termine del campionato. Lo stop di questa nuova stagione è stato un nuovo duro colpo, sia per noi giocatrici sia per le società che tanto hanno investito per permetterci di disputare un nuovo campionato. Condivido però la scelta di fermare tutto perché prima di tutto penso si debba trovare il modo di tutelare chi scende in campo, cosa che fino ad ora era lasciata al caso”.

In questo campionato quali erano le vostre ambizioni?
“Le ambizioni di quest’anno erano quelle di crescere come gruppo e integrare ancor di più le ragazze più giovani proveniente dalla U19. A livello di campionato puntiamo o puntavamo, .chissà se ri-inizieremo, a fare un campionato di prima fascia”.

In estate eravate in procinto di balzare in Serie C, essendo stata la prima squadra tra quelle non ripescate. Rammarico?
“Si eravamo ben messe nella graduatoria per i ripescaggi e puntavamo alla possibilità del salto in Serie C. Forti del gemellaggio con il Gozzano puntavamo a ben figurare anche in terza serie. E’ stato un peccato essere la prima delle non ripescate anche perchè i gironi rispetto ai passati campionati sono meno numerosi e su quattro gruppi due sono dispari. Peccato anche perchè in questa estate hanno ripescato veramente poche squadre”.

Come sta crescendo il livello del calcio femminile a tuo avviso?
“Il livello del calcio femminile sta crescendo. Penso, però, si debba e si possa far di più. In Piemonte ci sono ancora troppe poche squadre che cercano di difendersi e stare in piedi nonostante i costi elevati. Diciamo che si vedranno a breve i miglioramenti, ora sempre più bambine iniziano a giocare e hanno sempre più possibilità di farlo vicino a casa o di scegliere. Speriamo che questo movimento sia sostenuto dalla Federazione. Il mondiale in Francia ha dato una grande spinta, e ora più che mai penso sia il momento di investire nei settori giovanili femminili”.

Quali ricordi leghi al mondo del calcio?
“Ho moltissimi ricordi di questi anni insieme alla mia famiglia del Romagnano, a livello calcistico uno su tutti ricordo il campionato vinto nel 2016/2017 un gruppo stupendo che ha lottato insieme per un unico obbiettivo. Forse i ricordi più belli e indelebili sono quelli che mi hanno legato alle mie compagne di squadra che ancora oggi, anche se tante hanno smesso, fanno parte della mi vita, del mio quotidiano. Sono stati tanti sacrifici, tanti chilometri fatti, tante sveglie all’alba per andare a giocare in Friuli o in Trentino in giornata ma la società ASD Romagnano Calcio mi ha dato una seconda casa e non la ringrazierò mai abbastanza. Ora attendiamo che decisione ci riserverà il futuro, potremmo solo migliorare con l’arrivo e l’implementazione di un nuovo staff che insieme a quello già esistente porterà il calcio femminile di tutta la nostra zona credo a un buon livello”.