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Ad aprile a ripartire tra i 9 tornei d’Eccellenza anche quello della Campania. Tra le squadre ai nastri di partenza del campionato anche il Sant’Anastasia. La società presieduta da Giuseppe Di Marzo era al suo debutto nel massimo torneo dilettantistico regionale. La squadra capitanata da Raffaella Boccia, e allenata da Francesco Di Marzo, vedeva in rosa anche l’esperta Marilena Ventriglia. Abbiamo raggiunto la centrocampista napoletana delle biancoblù per un botta e risposta sull’ultima stagione.

Marilena per alcuni anni hai lasciato il calcio giocato prima di tornarci in questa stagione. Che periodo è stato per te?
“Ho lasciato il calcio giocato per un po’ di tempo per dedicarmi ad allenare, maggiormente nel settore giovanile maschile. Il mio percorso è stato sempre dedicato a migliorarmi prima da atleta poi da formatore e per farlo al meglio ho conseguito il patentino Uefa B. Il progetto del Sant’Anastasia poi ha risvegliato la mia voglia di calpestare di nuovo il rettangolo verde in prima persona”.

Chi è a capo del progetto del calcio femminile a Sant’Anastasia?
“È iniziato immagino, come per tutto ciò che emerge nello sport, dalla passione di alcune persone che hanno creduto che il calcio è di chi lo ama. Nel progetto Sant’Anastasia quest’ultime si riconoscono nel presidente Giuseppe Di Marzo, il dirigente Mario Sicignano e il direttore sportivo Enrico Oncia”.

Come era formata la nuova rosa?
“La nuova rosa era alquanto variegata, come succede spesso nella categoria di Eccellenza. Diverse le età delle atlete e diverse le esperienze: alcune giocavano per la prima volta su un campo regolamentare, altre da qualche anno e altre veterane come me”.

Come è stato ripartire in estate dopo la pausa forzata?  Come avete vissuto il nuovo stop invece?
“È stato un anno particolare dove un po’ tutti quelli abituati a fare sport hanno vissuto un’alternanza di sentimenti. Inutile negare che l’incertezza degli eventi era davvero destabilizzante ma la voglia di non arrendersi credo che abbia prevalso su tutto”.

Ad aprile finalmente il nuovo start. Quali erano gli umori e gli obiettivi?
“L’umore che regnava alla ripresa era di entusiasmo e gioia. Essendo una nuova realtà c’era voglia di approfondire la conoscenza tra noi: siamo subito risultate un bel gruppo. L’obiettivo primario era diventare squadra, e non sfigurare in campo, dando il meglio in tempi brevi”.

Come è andato il campionato per voi? Soddisfatti della vostra prima stagione? Per te che stagione è stata per te?
“Il campionato per essere il primo anno è andato abbastanza bene. Forse con un numero  minore di infortuni subiti in partita avremmo potuto fare anche meglio. Per me personalmente è stata una stagione calcistica che mi ha regalato molte emozioni in breve tempo, poi  tra le infortunate purtroppo mi ci sono ritrovata anche io, ma di riflesso ho continuato a vivere batticuori attraverso le mie compagne di squadra”.

Come hai trovato il livello del campionato?
“Chiamarlo campionato forse è una licenza poetica, mini campionato sarebbe più congeniale vista la durata e il numero di squadre presenti abbastanza ridotto. Il livello non male, ma abbiamo avuto annate migliori”.

Quali saranno i ricordi di questa stagione?
Di sicuro tutti quei momenti in cui 24 persone diventano all’improvviso una. Esultare tutte insieme ad una vittoria, vedere il pallone entrare in rete, festeggiare nello spogliatoio saltando e cantando. Cos’altro vale la pena di essere ricordato?”

In ottica futura quali sono i programmi in casa Sant’Anastasia? Rimarrai ancora con questa maglia?
“Credo fermamente che ci siano le potenzialità per creare una squadra solida e che mira a migliorarsi sotto tutti i punti di vista. Se vestirò ancora questa maglia? Certo, noi siamo il Sant’Anastasia femminile e non siamo abituate a lasciare le cose a metà”.