Credit Photo: Stefano Petitti – Photo Agency Calcio Femminile Italiano

È stata la serata dei saluti e delle emozioni a tinte azzurre, con il pareggio contro l’Irlanda che non ha intaccato la magica atmosfera del ‘Viola Park’. Lo stadio ‘Davide Astori’ ha fatto registrare il tutto esaurito per la ‘prima’ di una Nazionale nel nuovissimo centro sportivo della Fiorentina e per l’ultima di Sara Gama. La gara è terminata 0-0, c’è stato l’esordio di Oliviero e la centesima di Linari e Bonansea, ma i riflettori e gli applausi erano tutti rivolti verso la numero 3: è lei l’indiscussa protagonista della serata. E la festa alla fine della partita lo dimostra: tutte le compagne in campo con una maglia celebrativa e con una parrucca che ‘emula’ la capigliatura di Sara. Tanti sorrisi, qualche lacrima: oggi si è chiusa un’era. Se ne aprirà un’altra martedì ad Algeciras (Spagna) sede dell’amichevole contro l’Inghilterra: calcio d’inizio alle 18 e diretta su Rai 2.

“È stato un bel viaggio, e oggi la degna conclusione – le parole di Gama –. Ringrazio tutte le persone che ho incontrato in questi anni. Alle bambine dico di divertirsi perché il calcio è uno sport bellissimo e una palestra di vita. È uno sport di squadra e condividere emozioni è la cosa che conta. A chi diventerà capitano c’è poco da dire: ognuna saprà interpretare al meglio il suo ruolo: l’importante è vivere le cose al meglio”.

L’icona del calcio femminile italiano – leader in campo e forza trainante di tutto il movimento – dà l’addio alla maglia dell’Italia. Subito dopo l’ingresso in campo, a darle il meritato tributo, il presidente federale Gabriele Gravina e la sua storica compagna di viaggio Cecilia Salvai, che le hanno donato una maglia che celebra le sue 140 presenze e il gagliardetto del match vinto in casa della Spagna campione del mondo lo scorso 1° dicembre. A inizio ripresa l’emozione più forte, con la squadra che le ha dedicato il pasillo de honor al momento della sua uscita dal campo, seguita dall’abbraccio collettivo con il Ct e lo staff.

“Sara è un’atleta straordinaria e un simbolo di tutto il movimento – ha dichiarato il presidente Gravina – le sue 140 presenze in Nazionale sono una testimonianza concreta della sua professionalità e del suo spirito di sacrificio, dell’orgoglio che ha sempre dimostrato indossando questa maglia. Fuori dal campo negli ultimi anni è stata una protagonista instancabile nel rivendicare le istanze e i diritti delle calciatrici, che la nostra Federazione ha ascoltato e attuato. Sara rimane una grande risorsa del calcio italiano, quindi quello di oggi non lo consideriamo un addio, ma solo un modo per renderle onore”.

LA PARTITA – Soncin rivoluziona la formazione, cambiando otto delle undici calciatrici scese in campo lo scorso 5 dicembre nella vittoria con la Svizzera che regalò alle Azzurre la permanenza nella Lega A di Nations League. Confermate, anzi confermatissime, Linari (alla sua centesima presenza in azzurro), Salvai e Greggi. In porta si rivede Schroffenegger e accanto alla affiatata coppia difensiva giocano Gama e l’esordiente Oliviero. A centrocampo i compiti di interdizione sono affidati a Galli, mentre Dragoni ha libertà di manovra sulla trequarti – insieme a Glionna, schierata sulla fascia destra – per assistere Girelli e Piemonte.

Il primo tempo vola via senza particolari sussulti, l’Italia non rischia nulla ma non riesce quasi mai ad impensierire la retroguardia irlandese. Ci prova Girelli al 36’ con una punizione dal limite, ma la conclusione dell’attaccante della Juventus viene respinta con sicurezza da Brosnan. Qualche minuto dopo il portiere dell’Everton rischia grosso sul tiro-cross di Piemonte, ma la traiettoria disegnata dalla sua compagna di club termina di poco sopra la traversa.

Nella ripresa i ritmi si alzano e le Azzurre cercano con più convinzione la via del gol, a mancare però è solo il guizzo finale. L’obiettivo della partita era anche quello di provare nuove soluzioni di gioco e di ruotare le interpreti, Soncin decide quindi di inserire Bartoli, Caruso, Bonfantini, Bonansea e le due viola Severini e Catena, che a 10’ dal termine ha sul destro la palla della vittoria: la tuttocampista della Fiorentina riceve palla al limite dell’area, con una finta disorienta la sua marcatrice e da ottima posizione fa partire un tiro che termina di un metro sopra la traversa.

“Sapevamo che sarebbe stata dal punto di vista emotivo ed emozionale una partita particolare – il commento del Ct Soncin –. Ma ho visto la reazione che volevo: c’è stato un adattamento iniziale, poi la squadra è cresciuta molto e ha provato anche a vincerla. Sono sicuramente molti di più gli aspetti positivi rispetto a quelli in cui possiamo migliorare. Oggi c’è stata la possibilità di vedere qualche ragazza, martedì ne giocherà qualcun’altra. Continuiamo nella nostra evoluzione e nel nostro percorso di crescita. Ringrazio Sara per quello che ha dato nella mia breve esperienza da allenatore, ma soprattutto quello che ha dato al movimento. Rappresenta il sogno di tutte le bambine, è qualcosa che va al di là dell’aspetto calcistico”.

ITALIA-IRLANDA 0-0
ITALIA (4-4-2): Schroffenegger; Gama (dal 49’ Bartoli), Linari, Salvai, Oliviero; Glionna (dal 62’ Catena), Dragoni (dall’85’ Bonansea), Galli (dal 75’ Caruso), Greggi (dal 75’ Severini); Girelli (dal 62’ Bonfantini), Piemonte. A disp: Giuliani, Baldi, De Rita, Piga, Boattin, Lenzini, Schatzer, Longo, Cambiaghi. Ct: Andrea Soncin

IRLANDA (4-2-3-1): Brosnan; Payne (dal 91′ Mannion), Fahey, Hayes, McCabe; Stapleton (dal 70’ Larkin), Connelly; LittleJohn (dal 46’ Quinn), Atkinson (dal 60’ Kiernan), Ziu (da 70′ Agg); Carusa (dal 60’ Barrett). A disp: Moloney, Whitehouse, Campbell, Caldwell, McLaughlin, Agg, Murphy. Ct: Eileen Gleeson

Arbitro: Emanuela Rusta (ALB). Assistenti: Erinda Kume (ALB) e Koleta Prenga (ALB). Quarto ufficiale: Deborah Bianchi (ITA).

Note: ammonita Agg (IR)