La Torres femminile non è stata ammessa al campionato di serie B, la doccia è gelata, la società ha lanciato il suo disperato ma orgoglioso grido d’allarme: ora c’è l’esito di un ricorso da attendere, c’è un eventuale piano B da approntare, e ci sono tante reazioni e dimostrazioni d’affetto al club di cui tener conto nel raccontare la storia.

Pamela Conti, fantasista siciliana che per anni ha legato il suo nome alla Sassari del calcio in rosa, parte subito all’attacco e posta su facebook: “Ho indossato quella maglia per 10 anni. È stata la mia seconda casa. Insieme alle mie compagne e alla società abbiamo fatto la storia. E poi due società che hanno sempre invidiato le migliori giocatrici che hanno indossato la maglia rossoblu adesso provano a distruggere un progetto serio, che sicuramente tra qualche anno avrebbe riportato di nuovo la Torres femminile in serie A, cosa che altre società sarde non hanno mai visto. Mi dispiace per il mio mister Tore Arca e per amiche come Sandy Iannella. Forza Torrese”.

La società ha lanciato su i social l’hashtag #iovogliogiocare, accompagnato da apposita grafica rossoblù: “La Fc Sassari Torres Femminile è stata ed è un punto di riferimento per il movimento calcistico femminile, ma per continuare ad esserlo deve poter giocare un campionato. Non sarà la B? Che almeno ne sia istituito uno utile a permettere alla squadra di compiere in maniera sportiva la scalata verso il posto che merita, per la storia che ha e per l’impegno delle persone che stanno lavorando duramente da mesi a questo progetto”.

Sandy Iannella, attaccante livornese rientrata a Sassari dopo due anni sulla penisola perché convinta dal progetto e per il grande amore per la maglia rossoblù, condivide il concetto esprimendosi con un eloquente “#iovogliogiocare, non ci potete fermare”. Sulla stessa lunghezza d’onda un’altra grande ex, Giulia Domenichetti: “La Torres tornerà ad essere quella che era, perché c’è una volontà forte, e non importa quanti anni ci vorranno: tornerà a grandi livelli, livelli che le altre squadre possono solo sognare. Chiunque ami il calcio femminile non può non esserne felice. Chi gioisce oggi degli ostacoli che incontra questo progetto, si merita la mediocrità di certi personaggi che ormai pullulano nel calcio femminile italiano”.

Particolarmente dura anche la posizione messa in campo da Cristina D’Ambrosio, una delle atlete tesserate in vista della prossima stagione dalla Torres e reduce dal campionato disputato dal Caprera, una delle società che hanno potestato contro la richiesta di iscrizione alla serie B delle rossoblù: “Qualcuno si dovrebbe vergognare di rappresentare il calcio femminile sardo. Ovviamente non sono felice, ma ho sposato il progetto Torres consapevole della situazione. Ho sposato un progetto e non una categoria, ho scelto le persone, ho scelto i buoni propositivi e obiettivi a lungo termine, ho scelto ciò che avevo perso nelle ultime stagioni e cioè la passione e il divertimento. Io giocherò alla Torres e come me anche altre che credono ancora in certi valori, non so in quale campionato, non importa, sono sicura che troverò un campo da calcio, un pallone e un paio di scarpe”.