Alessandra Nencioni, nata il 3 marzo 1989, è il capitano e trequartista del CF Florentia squadra che sta dominando il girone A della Serie Cadetta. Nel suo palmares vanta due Coppe Toscana (2015-16 e 2016-17) e una Coppa Italia Regionale 2016-17 oltre a due promozioni consecutive dalla D alla C nella stagione 2015-16 e dalla C alla B nella stagione 2016-17. Ha giocato in serie A e nell’AC Seattle in seconda divisione americana.

Ciao Alessandra, la tua squadra sta facendo un campionato da record in Serie B, purtroppo a causa di un infortunio non hai giocato molte partite questa stagione, ci racconti come hai vissuto la situazione e quando pensi di rientrare in campo?
É la prima volta in più di 20 anni di carriera che sono costretta fuori dal campo per un periodo così lungo, quasi 4 mesi. É stato un lasso di tempo molto lungo, caratterizzato da diverse fasi: all’inizio non si capiva come risolvere il problema che avevo, poi abbiamo puntato sull’operazione nella speranza che potesse risolvere ogni dubbio, infine c’è stata la fisioterapia e la riabilitazione. Tutti momenti abbastanza nuovi e delicati. É stato un percorso difficile ma si vede che doveva andare così. Ho cercato di affrontarlo nel migliore dei modi e avere l’obiettivo di rientrare al più presto per aiutare le mie compagne a vincere questo campionato sicuramente mi ha spronata nel recupero (n.d.r. l’intervista è stata rilasciata prima del rientro avvenuto proprio domenica scorsa, 18 marzo, e Alessandra è andata in gol dopo appena 6 minuti dal suo ingresso in campo).

Come vedi le possibilità del CF Florentia di approdare alla Serie A, categoria in cui tu, e molte tue compagne, avete già giocato?
In campionato stiamo facendo bene e mantenendo la concentrazione alta credo che potremo arrivare a vincere il nostro girone. Poi ci sono i playoff e quella è tutta un’altra storia. Sono partite secche, a sé stanti. Una squadra può essere la favorita sulla carta, ma poi quando scendi in campo, l’unico modo per uscirne vittoriosi è dare tutto e di più.

Qual è stata la partita, giocata nel CF Florentia, che ti è più rimasta nel cuore e perché?
Una in particolare è stata la finale di Coppa Toscana il primo anno. La vittoria contro una squadra di categoria superiore, il Pisa. Il coronamento di una prima stagione sensazionale, oserei dire perfetta. Il presidente ci aveva fatto fare per l’occasione una maglia nuova, con su scritto la data della Finalissima. E per me ancora più importante perché dovetti partire dalla panchina a causa di una forte distorsione subita nella semifinale precedente, passai tutta la settimana a fare fisioterapia per poter giocare quella partita, e andò bene.

Quali sono i tuoi pregi e, se ce ne sono, difetti come calciatrice?
Difetti ce ne sono anche troppi, sono un po’ lenta, poco esplosiva, e quando tocco poco il pallone tendo ad isolarmi dal gioco. Devo anche lavorare sul colpo di testa. Penso che uno dei miei pregi sia il “sinistro”, ho un piede molto preciso e anche un bel tiro. Fin da piccola mi sono esercitata per migliorarlo e lo faccio tuttora che sono un po’ più vecchia! Ho anche una buona tecnica e una buona visione di gioco. Ma credo che il pregio principale sia il fatto che cerco di migliorarmi sempre sotto ogni aspetto.

Il calcio è una passione per chi lo guarda ma soprattutto per chi lo pratica, cosa consiglieresti alle bambine che scoprono di avere questa passione e vogliono iniziare a giocare?
Alle bambine che vorrebbero iniziare a giocare c’è poco da dire. Nel momento in cui scelgono il calcio hanno già il desiderio di legarsi a questo sport. Bisognerebbe parlare con i genitori, convincere loro che il calcio è uno sport come tanti altri, e in quanto tale permette una crescita a tutto tondo della persona, sia dal punto di vista caratteriale che da quello fisico.

Sei una delle protagoniste di #IAMTHENUMBER, il progetto video realizzato da C.F. Florentia volto a far conoscere le calciatrici oltre il rettangolo di gioco e a raccontare la “giornata tipo” di una calciatrice tra lavoro, studio e impegni quotidiani. Quali sono i sacrifici che fai ogni giorno per seguire la tua passione e che cosa rappresenta per la tua vita il calcio?
Conciliare vita regolare e calcio per noi donne italiane è molto difficile. Prendiamo ad esempio il fatto che noi ci alleniamo la sera tardi, in modo da poter lavorare durante l’orario “di ufficio”. E allenarsi la sera, dopo una giornata di lavoro, è molto stancante. Si arriva al campo con i pensieri e la stanchezza fisica di tutta una giornata e spesso non è facile tenerli fuori dal terreno di gioco. Per me personalmente, che ho la voglia di essere sempre al top fisicamente e mentalmente e che integro gli allenamenti in campo con quelli in palestra, alzarsi ogni mattina alle 6/6.30 per andare in palestra prima di arrivare in ufficio non è certo la cosa più facile. Rimangono poco tempo e soprattutto poche energie, per fare le altre cose di ogni giorno, come possono essere la spesa o il bucato o semplicemente vedere gli amici, a volte perfino andare in vacanza. Nel momento in cui diamo la priorità al calcio, sappiamo che faremo delle rinunce, più o meno importanti.

Ringraziando Alessandra Nencioni e il CF Florentia per la disponibilità, porgiamo un sincero augurio per il proseguimento della sua carriera da parte mia e di tutto lo staff di Calcio Femminile Italiano.

Credit Photo: CF Florentia

Francesco Colella è nato a Roccacasale (AQ) il 20/7/1954. Si è trasferito a Firenze agli inizi degli anni 70 per gli studi Universitari. Da allora vive in Toscana, attualmente a Campi Bisenzio (comune confinante con Firenze). La maggior parte della sua esperienza lavorativa è stata dedicata nel settore dell'informatica come analista programmatore. È un appassionato di calcio fin da piccolo, militando come calciatore, ma per un breve periodo, in campionati dilettantistici. Tifoso della Fiorentina, dal 2013 segue, con passione, anche il calcio femminile e ritiene che tecnicamente non abbia niente da invidiare a quello maschile. Tra i suoi hobby gli scacchi, con cui ha raggiunto la 2.a categoria nazionale FSI, la computer grafica e la letteratura, sia come lettore che come scrittore. Ha scritto due romanzi fantasy e una favola per bambini.