Photo Credit: Women Rivanazzanese

La Women Rivanazzanese sta per vedere l’Eccellenza. Le gialloblù, infatti, hanno sconfitto 4-1 il Como 1907 nella diciassettesima giornata del Girone A di Promozione Lombardia, rimanendo in vetta con ventotto punti e, grazie alle due pause che dovrà affrontare il Parabiago sua diretta inseguitrice con ventisei punti, le aquile pavesi potrebbero domani festeggiare la promozione con tre turni d’anticipo, anche se prima dovranno avere la meglio sul Pontevecchio.
A presentarci questa partita, e a risponderci ad altre domande, è Arianna Barrale, attaccante classe ’84 che, grazie alla doppietta segnata al Como, ha portato il suo score a undici reti, in realtà diciassette ma sei sono stati tolti a causa del ritorno della Pro Patria dal campionato, nella prima stagione con la maglia della Rivanazzanese.

Arianna cos’è per te il calcio?
«Io ho iniziato sin quando ero piccolissima, e quando ho cominciato a giocare a pallone coi maschietti avevo capito di essere brava».

Come hai scoperto di essere una calciatrice?
«L’ho scoperto a sei anni, quando giocavo sotto casa coi miei amici e saltavo tutti, compreso il mio attuale compagno».

Quali sono i pregi e i difetti di un’attaccante?
«I pregi sono che, una volta attraversata la metà del campo, sei un po’ libera di fare il tuo gioco attraverso la fantasia, il difetto è quello di trovare un difensore più grande di te fisicamente».

Com’è stato il tuo percorso calcistico sino a questo momento?
«Ho cominciato a giocare coi maschietti fino ai quattrodici anni, dove sono passata all’Alessandria per dieci anni arrivando fino alla Serie A2, dopodiché sono passata all’Accademia Pavese, Voghera, Valenza, Solero e successivamente ho fatto un anno nel mondo del futsal».

Da quest’anno sei alla Women Rivanazzanese. Cosa ti ha convinto ad accettare questa squadra?
«Ho accettato l’offerta della Rivanazzanese perché prima di tutto ho deciso di rimettermi. Inizialmente, non sapevo quante volte sari riuscita a giocare, soprattutto del fatto che ho una bambina e lavoro nel bar. Invece, grazie al supporto della titolare e delle mie colleghe, riesco a finire di lavorare al bar e di andare a giocare con la squadra».

Come ti stai trovando nel tuo nuovo club?
«Non avevo prospettive, perché eravamo un gruppo nuovo con tante giovani ed esperte, ma poi si è amalgamata e mi sto trovando bene».

Affrontiamo il 4-1 ottenuto dalla tua squadra contro il Como 1907 nella diciassettesima giornata del Girone A di Promozione. Quanto vale, per te, questo successo?
«Tantissima, perché inizialmente temevamo molto il Como, non a caso abbiamo pareggiato all’andata, ma nel ritorno siamo diventate consapevoli di quello che siamo, e questa vittoria vale doppio».

Per te, la gara contro il Como è stata significativa, poiché hai messo a segno una doppietta. Quanto contano aver realizzato questi due gol?
«A parte per il morale per me stessa, vale molto per la squadra, perché questi due gol potrebbero essere decisivi per il nostro campionato».

Le tue due marcature ti portano a quota undici (ufficiosamente diciassette) gol stagionali. Sei contenta del tuo attuale score?
«Se me l’avessero detto che avrei fatto questi gol non c’avrei creduto, perché a quasi quarant’anni posso ancora dire la mia».

La Rivanazzanese, grazie a questa vittoria, si conferma prima a tre turni dalla conclusione del campionato. Avresti immaginato di vedere questa squadra in questo piazzamento?
«All’inizio no, ma strada facendo ci siamo rese conto che potevamo fare qualcosa di bello».

Domani la Rivanazzanese ospiterà il Pontevecchio. Una partita molto importante perché un’eventuale vittoria vorrebbe dire Eccellenza…
«Sebbene noi siamo prime e loro sono in fondo alla classifica, non sarà una gara scontata: dovremo partire subito col giusto approccio e con la testa giusta. Siamo pronte, sarebbe bello vincere domani la partita e il campionato davanti al nostro pubblico».

Che voto dai al Girone A di Promozione dopo diciassette giornate andate agli archivi?
«Quando siamo partite pensavo che il livello fosse diventato alto, poi però si è successivamente abbassato, ma noi invece siamo cresciute come gruppo».

Qual è la squadra del girone che ti ha sorpreso di più?
«A livello di gioco il Como, perché sono giovani e giocano molto bene, anche se mi hanno sorpreso all’andata che al ritorno».

Secondo te, come sta il calcio femminile in Piemonte e in Lombardia?
«In Piemonte il livello era abbastanza alto, ora però si è abbassato, quando le squadre professionistiche hanno portato con sé molte giocatrici forti. In Lombardia sinceramente non so».

Com’è la tua vita fuori dal rettangolo di gioco?
«Oltre a lavorare nel bar, ho un compagno, di nome Claudio, che gioca nel Rivanazzano maschile e una figlia di tre anni che si chiama Carolina. Ho una vita abbastanza semplice, mi piace stare con la mia famiglia».

Quali sono i sogni che vorresti realizzare quest’anno?
«Spero di vincere il campionato, ma anche quello della classifica marcatrici. Fuori dal campo vorrei completare la mia famiglia con un altro bambino».

Cosa vuoi dire alle tue compagne della Women Rivanazzanese in vista della sfida di domenica contro il Pontevecchio?
«A loro dico che dobbiamo crederci tantissimo in questa gara, perché stiamo facendo qualcosa di bellissimo in una sola stagione, ma soprattutto che le voglio bene e che hanno fatto tanto per me quest’anno».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la Women Rivanazzanese e Arianna Barrale per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.