La serie A femminile è alle porte, manca un mese all’inizio del campionato, ma già si cominciano ad analizzare i vari organici delle compagini sia da vertice che per la metà classifica. Una squadra che ha effettuato una buona campagna acquisti è anche la neo promossa Chieti, un mix di tecnica ed esperienza per poter confermare la serie A. Alessandro Sacco ha intervistato il terzino sinistro della compagine abruzzese Barbara Benedetti sul momento della squadra e sulle sue ambizioni.

Il Chieti quest’anno giocherà in serie A, cosa significa per tutte voi giocare in massima serie?
E’  un onore in quanto siamo la prima squadra abruzzese a disputare il campionato di serie A; ne andiamo fiere. Per la società, disputare un campionato così prestigioso rappresenta la realizzazione di un progetto portato avanti da qualche anno con grande impegno e perseveranza. L’obiettivo è dare il massimo per conservare la categoria.

Quali sono le tue ambizioni personali con maglia del Chieti calcio femminile?
Il mio obiettivo principale è quello di migliorare giorno dopo giorno in modo da poter rispondere positivamente quando il mister mi chiamerà in causa. Per ottenere la salvezza, ognuna di noi dovrà dare il 100%. Ci proverò.

Quest’anno sfiderete compagini del calibro di Fiorentina, Verona e Brescia, come pensate di affrontarle?
Sulla carta si presentano come partite molto complicate per noi, così come per le altre neopromosse. Verona, Fiorentina, Brescia sono squadre che da anni occupano i vertici della classifica, facendo anche esperienze quali la Champions League. Comunque sia, dovremo scendere in campo senza guardare i numeri e la classifica, ma con la consapevolezza di dover lottare su ogni pallone.

Analizzando la campagna acquisti del Chieti, ci sono elementi di esperienza e di valore tecnico. Cosa ne pensi a riguardo?
I nuovi acquisti credo siano il giusto mix tra giocatrici di esperienza e giovani promesse. Calciatrici  come Tona, Riboldi, Vicchiarello hanno già avuto modo per anni di calcare i campi di serie A, quindi sta a loro darci la giusta mentalità per poter affrontare questo campionato. Le altre sono ragazze giovani ma con già alle spalle esperienze in serie A e in Nazionale. Sono tutte grandi professioniste e ragazze in gamba anche oltre il rettangolo di gioco.

Da un anno a questa parte hai notato dei miglioramenti nel movimento femminile in Italia?
Il movimento femminile in Italia fatica ancora a farsi sentire, ma ammetto che di sforzi se ne stanno facendo molti. La volontà non manca, ma ciò che scarseggia ancora è la capacità economica. Ogni anno ci sono molte squadre che dichiarano fallimento o che si iscrivono al proprio campionato all’ultimo per mancanza di fondi. Quindi, ciò che salvo, per ora, è la volontà di farsi sentire, farsi conoscere; ma se andiamo in direzione di finanziamenti, sponsor, pubblicità, tocchiamo un tasto dolente.