“Per una vita dietro ad un pallone, per quelli che hanno avuto un occasione” cantavano i Finley nella loro ‘Undici‘ qualche anno fa. Un’esistenza dedicata al rettangolo verde, prima da tifosa (ovviamente viola), quindi da autentica protagonista per la squadra della sua città. L’occasione che ha avuto – e che sta avendo – Elena Linari è di quelle irripetibili: conquistare lo scudetto con Firenze nel cuore e cullare il sogno di andare ai Mondiali di Francia dopo 20 anni di assenza nell’anno del clamoroso fallimento dei colleghi maschi. Tuttavia, la settimana che attende le ragazze con il tricolore sul petto è di quelle al cardiopalma: venerdì il calendario le metterà di fronte per la prima volta alla Juventus, non solo capolista, non solo a punteggio pieno, ma che per la città di Firenze rappresenta sempre una partita a sé. In esclusiva per Violanews.com, Elena ci ha raccontato a tuttotondo le sue sensazioni di una vita e di un sogno chiamati calcio.

La Fiorentina viene da un successo incoraggiante sul Valpolicella. Qual è attualmente lo stato di forma della squadra?
“Secondo me siamo una squadra forte. Loro erano in un momento ottimo, ma eravamo noi più che altro ad essere in un periodo negativo. Sabato ho rivisto lo spirito che era mancato ultimamente, probabilmente dovuto ai tanti impegni o ad altri fattori. Avevamo bisogno di fare ‘un passo indietro’ e rimetterci a disposizione del gruppo. Per noi è stata molto importante quella vittoria”.

A livello di gruppo come sta andando il rapporto con le nuove giocatrici, che sono spesso straniere?
“Indubbiamente, quando ci sono ragazze straniere, queste devono adattarsi in tutti i sensi a partire dalla lingua. A parte questo, riconfermarsi è sempre difficile sia per le giocatrici – con tanti allenamenti in più e impegni europei – sia per la società. All’inizio è stato un po’ difficile per tutti, mentre ora la situazione si è evoluta. Penso che da ora in poi vada a migliorare”.

A proposito di straniere: il fatto che comincino ad essercene molte è un bene per il nostro campionato?
“Sicuramente la loro mentalità è diversa rispetto alla nostra. Deve essere la società che la accoglie e sviluppa le loro caratteristiche. Purtroppo nel nostro Paese non possono ancora arrivare delle Top Player, ma quelle che vengono da noi sono comunque ottime giocatrici nei loro club. Loro ci possono insegnare qualcosa su allenamenti e professionismo, mentre da noi possono imparare la tattica. Questo permette anche di far conoscere all’estero il nostro calcio”.

La prossima partita è quella con la Juventus: che effetto ti fa affrontare le tue compagne di Nazionale e del Brescia? Quella con le bianconere sarà senza dubbio una partita speciale…
“La maggior parte delle ragazze che erano con me a Brescia sono di fede juventina, quindi sentiranno molto la partita. Ho un ottimo rapporto con loro, ma per una fiorentina come me che ancora si ricorda l’incredibile 4-2 al Franchi, giocare con la Juve è una delle partite più belle ed emozionanti che ci possa essere. Penso quasi di aver coronato un sogno, oltre allo scudetto e alla Champions al Franchi. Sarebbe importante vincere, perché ci rimetteremmo in gioco: voglio vedere la Fiorentina determinata e convinta e fare una bella prestazione. Come è successo a noi l’anno scorso, ora loro sono nel momento clou e hanno tutti i riflettori puntati addosso. Ci saranno anche la diretta tv e tanti tifosi: un’ottima occasione per provare a interromperlo”.

A proposito di diretta tv: Rai Sport ha scelto di dare spazio al calcio femminile. Quanto è importante per voi?
“Questo è quello che speravamo. È un piccolo passo verso l’apertura dei media nei nostri confronti. Se la comunicazione non passa dal calcio femminile non riusciremo mai ad avere visibilità e fondi. Il fatto che la Rai abbia scelto di investire nel nostro movimento e trasmetterlo per noi deve essere un motivo di orgoglio e responsabilità: dobbiamo farlo al meglio e mi auguro che venerdì sera possa essere una bella occasione”.

Ieri Patrizia Panico ha detto che secondo lei quella con la Juve è l’ultima chiamata in chiave scudetto. Sei d’accordo?
“I punti parlano da soli, la distanza con la Juve è tanta. Il campionato è equilibrato e lo sappiamo. Se perdiamo è normale che dovremo ridimensionare qualcosa. Penso che la cosa principale debba però essere il pensare prima a giocare bene al di là del risultato, perché la serenità mentale porta poi a fare bene indipendentemente dal risultato. Non vincere ti esclude da tante cose e lo sappiamo, ma penso che dovremo andare là consapevoli della nostra forza e che la più grande pressione ce l’hanno loro”.

Sei una delle colonne della Nazionale, che da 20 anni non centra la qualificazione ai Mondiali. Nell’anno in cui la formazione maschile ha clamorosamente fallito l’accesso in Russia siete ancora più determinate nel raggiungere il traguardo?
“Nessuno si sarebbe aspettato l’eliminazione degli uomini e ci ha lasciato molto dispiacere. Per noi è il momento della svolta. Dobbiamo raggiungere quell’obiettivo che già era nel mirino prima. Lo vogliamo tutti quanti: 20 anni di assenza sono tanti, ma raggiungerlo ora potrebbe permettere al calcio femminile di essere visto con un altro occhio e con molta più gente che può seguirci”.

A livello di avversarie, è il Belgio l’avversario più duro sul vostro cammino verso la Francia?
“Era difficile anche il Portogallo. Avevamo la squadra dimezzata a causa di alcune indisponibilità e non era semplice fare risultato pieno. Non è scontato vincere con loro, ma ora l’attenzione va verso il Belgio, che ha vinto 1-0 con le lusitane. Questo fa capire che sono avversarie alla nostra portata e che possiamo farcela. Ad aprile affrontiamo le belghe e speriamo di avere un grande supporto e continuare il trend di risultati positivi”.

Tu sei abituata agli impegni europei con l’Azzurro, ma farlo per la prima volta con la Fiorentina che sensazione ti ha dato?
“Avevo già affrontato il Fortuna Hjorring e il Wolfsburg con il Brescia e avevo ben chiara la forza di entrambe. Non era scontato passare contro le prime e per noi è stato un grande risultato. Quando giochi la Champions è un sogno che si realizza, specie se lo fai con la maglia della squadra per cui tifi e nello stadio in cui sei stata tante volte a tifare. Io ho veramente pianto quando sono entrata con il pullman sotto allo stadio, lacrime di emozione e incredulità”.

Credit Photo: Cristiano Luca Martini

FONTEViola News
Violanews
Chiara Baglioni è una giornalista di Firenze che collabora con Violanews.com dal 2010. Redattrice, inviata e social media manager, segue da sempre la Fiorentina maschile e la Nazionale Italiana di calcio. Da due anni si occupa della Fiorentina Women’s: la nuova realtà del calcio femminile a Firenze.