Il calcio femminile in Italia sta faticosamente cercando di crescere. Purtroppo questa annata si è conclusa in anticipo: l’emergenza legata al coronavirus ha portato alla discussa decisione di fermare tutti i campionati. Per parlare dello stop ma anche e soprattutto di calcio giocato abbiamo raggiunto in esclusiva Flaminia Simonetti, calciatrice della Roma in prestito quest’anno all’Empoli Ladies (alcuni rumors di mercato delle ultime ore la danno in partenza verso l’Inter Women ndr)

Giusto per conoscerla meglio, ecco una breve bio della calciatrice romana. Flaminia inizia a giocare con la Roma Calcio femminile nel 2011, per poi indossare la casacca della Res Roma tra il 2013 e il 2016. Dopo una breve esperienze in Svizzera tra le fila del Neunkirch torna alla Res. Nel 2018 nasce la Roma calcio femminile e Flaminia è in rosa. Nell’annata in giallorosso la centrocampista offensiva mette insieme 17 presenze in campionato, siglando anche 5 reti. La scorsa estate arriva poi il trasferimento a titolo temporaneo all’Empoli Ladies, neopromosso nella massima serie. Il talento non le manca, e Flaminia milita nelle Nazionali giovanili di categoria, in attesa della chiamata nella Nazionale maggiore

Ciao Flaminia. Prima di tutto, come stai? Come hai passato questo momento così complesso?
“Bene, alla fine anche questo periodo così lungo sta finendo. Aver ripreso quasi a pieno la mia vita, una volta finita la quarantena, mi ha dato quel senso di libertà che in questi due-tre mesi avevo perso.”

Riguardo il calcio, non possiamo non iniziare dall’attualità: la stagione del calcio femminile si è ufficialmente conclusa dopo la decisione del Consiglio Federale di non ripartire. Cosa ne pensi? C’è delusione?
“C’è sicuramente tanta delusione perché stavamo affrontando un campionato al di sopra delle aspettative di tutti. Rimango però dell’idea che la salute venga prima di qualsiasi cosa.Sicuramente abbiamo aspettato troppo per sapere la decisione finale, dovevano chiudere tutto subito o provare a farci ripartire come è stato fatto per la serie A maschile.”

Sappiamo che nel calcio femminile non c’è professionismo. Quanto sarebbe importante per voi questo passaggio? Molte persone non si rendono conto dei sacrifici che dovete fare ogni giorno

“È giunto il momento di dare una svolta a questo movimento. Noi giocatrici siamo professioniste a tutti gli effetti, adesso meritiamo anche di essere trattate come professioniste.Il passo verso il professionismo è troppo importante per noi, oggi molte giocatrici di serie A sono costrette a lavorare il giorno e allenarsi la sera. In Italia ancora siamo atlete professionali trattate da dilettanti e questo non fa certo bene al movimento.”

Parlando di campo, qual è il tuo bilancio di questa stagione all’Empoli, anche se non completa? Te lo chiedo sia a livello personale che a livello di squadra
“Penso di aver fatto una grande stagione quest’anno e questo lo devo anche allo staff ed alle mie compagne, mi è dispiaciuto aver dovuto interrompere la stagione prima del previsto. Mi sento cresciuta sia a livello umano che calcistico. Sono arrivata ad Empoli che avevo perso un po’ le mie certezze, ad oggi posso dire di averle riacquisite.”

Che ambiente hai trovato a Empoli? E’ stato anche un cambio di vita per te
“Si diciamo che è stata la mia prima volta lontana da casa. Inizialmente non è stato facile, perché sono molto attaccata alle mie abitudini, alla mia famiglia e alla quotidianità che ho a Roma. Ad oggi, col senno di poi, è un’esperienza che rifarei se dovessi tornare indietro. Mi ha cambiata davvero tanto, ho trovato un ambiente ideale per rimettermi in gioco. Non ringrazierò mai abbastanza l’Empoli per quello che mi ha dato quest’anno e per quello che ho riscoperto di me stessa”

La partita di quest’anno che ricordi con più piacere?
“La partita che ricordo con più piacere è stata il ritorno di campionato con la Juve al castellani. Giocare in quello stadio così bello, con un bel tifo è stato davvero emozionante. Al di là della partita che meritavamo finisse in pareggio per quello che siamo riuscite a dimostrare sul campo.”

Come è iniziata la tua carriera? C’è stato un momento in cui hai capito che questa era la priorità per te?
“Ho iniziato a giocare grazie ad un mio amico delle elementari che si era segnato alla scuola calcio  difronte casa mia ed io per seguirlo mi segnai con lui. Forse da piccola non me ne sono mai resa conto che fosse la mia priorità già da allora, è stato un processo automatico.”

Hai giocato nella As Roma femminile (e ricordiamo che sei all’Empoli in prestito). Cosa ti porti dietro della scorsa stagione?
“Giocare per la squadra della mia città è stato motivo di grande orgoglio per me sopratutto perché sono una tifosa da sempre. Quell’anno è stato molto altalenante e travagliato ma oltre a questo mi porto dietro tutto il bello di quella grande esperienza e tutti i consigli che mi sono stati dati in quei mesi.”

Sei giovane e hai tanti anni da calciatrice davanti: l’obiettivo è tornare a Roma e confermarti ad alto livello? Quanto pensi alla Nazionale maggiore?
“Il mio obiettivo è di giocare in una squadra che valorizzi al massimo le mie qualità. Penso tanto alla Nazionale maggiore, è il sogno di tutte le bambine o i bambini  che iniziano a giocare a calcio. Ho indossato per tanti anni la maglia della Nazionale delle giovanili. Adesso per me sarebbe una grande privilegio poter arrivare ad indossare anche quella della maggiore.”

Ultime curiosità: c’è una calciatrice (o un calciatore) a cui ti ispiri? Se dovessi descriverti con tre aggettivi “calcistici”, quali sceglieresti?
“Mi ispiro molto a Dybala, per me è un giocatore completo nel suo ruolo. Ha delle grandissime qualità tecniche e un’ottima visione di gioco. Per quanto riguarda i miei aggettivi ti direi sicuramente tecnica, fantasista e umile.”

Riccardo Filippo Mancini

Credit Photo: Facebook Empoli Ladies