Il Fossolo è una società emiliana ai nastri di partenza del prossimo campionato di Eccellenza regionale. Il club gialloblù presieduto da Stefano Monti, e allenato da Gabriele Guidi, conta in rosa per la seconda stagione la centrocampista Lara Spazzoli. Abbiamo raggiunto per qualche battuta la classe ’94, originaria di Forli, della squadra capitanata da Nicole Canfora.

Lara come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
“All’età di 5 anni andavo sempre a giocare nel parco sotto casa con mio padre. Dato che nel mio quartiere c’era una squadretta abbiamo deciso che avrei provato.. Per un anno circa non toccai nemmeno un pallone perché mi misero a giocare coi più grandi. L’anno dopo iniziai le elementari e iniziai scuola calcio con i bambini della mia classe, andò molto meglio perché eravamo tutti allo stesso livello ed eravamo amici, quindi decisi di continuare, perché mi piaceva tantissimo.Giocai con i maschi fino alla categoria Esordienti”.

Poi il tuo passaggio al femminile, dove ti sei tolta diverse soddisfazioni giusto?
“Nel 2008 mi contattò l’Olimpia Forlì,, che militava in Serie D ma che salì in C l’anno del mio arrivo grazie alla vittoria in coppa Emilia. Avevo appena 13 anni e potevo giocare solo con la squadra giovanile, poi a 14 anni compiuti iniziai subito a giocare con la Primavera, e dal 2005 fui promossa in prima squadra. Lì facemmo il campionato di Serie C con scalata in B l’anno dopo, e quando riformarono i campionati tornammo in C. Nel frattempo, durante il campionato di Serie B, fui convocata nella rappresentativa dell’Emilia Romagna, dove in Piemonte, durante le fasi finali del torneo, che vincemmo, fui convocata in Nazionale Under-17. Il mister era Enrico Sbardella, da luglio 2015 allenatore della Nazionale Femminile Under-19, e la vice Rita Guarino, ora allenatrice della Juventus Woman. Giocai lì per circa due anni, tra selezioni, raduni a Roma, amichevoli ed Europei in Bulgaria. Qualche anno dopo lasciai l’Olimpia Forlì, per iniziare una nuova stagione con la Reggiana”.

Nello scorso campionato sei passata al Fossolo con quali intenzioni eravate partite come è andata, soddisfatta della tua stagione?
Lo scorso anno eravamo partite caute, con i piedi per terra. Eravamo un gruppo completamente che partiva da zero con un allenatore nuovo, in una società che stava investendo per la prima volta in maniera significativa sul settore femminile. Diciamo che strada facendo ci siamo accorte, principalmente grazie alla tenacia del mister Guidi, del nostro grandissimo potenziale, e dopo qualche partita subito abbiamo puntato al massimo, alla vittoria del campionato. Poi tra: infortuni, poca esperienza, poca convinzione abbiamo perso il ritmo delle primissime. Sinceramente non sono particolarmente soddisfatta della mia stagione, perchè a causa di impegni personali a metà stagione ho saltato un po’ di allenamenti e di conseguenza non ho potuto aiutare la squadra al meglio delle mie possibilità. Cosa che invece ho intenzione di fare quest’anno”.

La prossima stagione è ormai alle porte, sensazioni?
Quest’anno vogliamo puntare in alto e perhè no vincere. Siamo prontissime, abbiamo fatto una lunga preparazione, molto intensa, lo staff tecnico quest’anno è ampliato, lavoriamo con preparatori molto competenti che ci permettono di fare un lavoro specifico e mirato per colmare le lacune che abbiamo e per rendere l’organico pronto a dare il massimo ogni domenica”.

Come sta crescendo il calcio femminile in Emilia Romogna?
“Credo che il calcio femminile in Emilia Romagna stia crescendo di pari passo con quello di tutta l’Italia. Da quando ho iniziato a giocare tanti anni fa devo ammettere che sono stati fatti moltissimi passi avanti. Il numero di squadre cresce, e sempre più squadre formano un settore giovanile che proponga una valida scuola calcio. Un’altra cosa molto interessante è che le società maschili hanno cominciato ad investire sul calcio femminile, sia a livello finanziario che a livello di visibilità. Chiaramente come in tanti settori l’Italia è molto indietro rispetto all’Europa, ma penso che la strada sia quella giusta”.

Quale ricordo leghi particolarmente al calcio?
“Il ricordo più bello risale alla finale di Coppa Emilia, giugno del 2008, che abbiamo vinto a Forlì. Ricordo che avevo compiuto 14 anni a febbraio, mi allenavo da poco con la Primavera e quella domenica il mister mi volle in panchina con la prima squadra. A 5 minuti dalla fine eravamo sul 2-0 per noi e il mister mi disse di scaldarmi. Entrai l’ultimo minuto, mi passarono subito un pallone buono, e io ingenuamente guardai la porta quasi da metacampo e tirai. Presi la traversa, e non so nemmeno poi cosa successe, ma ricordo che non ero mai stata così contenta”.