Manuel Pignatelli, attuale allenatore della Pro San Bonifacio, nasce a Mesagne in provincia di Brindisi l’08/08/1982.
Fin da piccolo mostra l’interesse per il calcio e gioca fino all’età di trent’anni a livello dilettantistico, per poi scoprire la passione per l’allenare. Nel 2013 ottiene il Patentino di allenatore UEFA B.
Numerose sono le esperienze da coach: vice allenatore in serie d maschile a Castel Goffredo con la Castellana Calcio, settori giovanili ragazzi tra gli 8-10 anni in società veneti molto importanti e storiche per la loro qualità nel settore come Villafranca di Verona e Povegliano, primo allenatore in categorie dilettanti maschili.
Il primo contatto con le società femminili arriva tramite la Fortitudo Mozzecane dove senza tirarsi indietro coglie l’occasione di allenatore della Primavera, per poi succedere in poco tempo a allenatore della prima squadra in Serie B. Successivamente è il turno dell’AGSM Verona dove diventa collaboratore della società e poi direttore sportivo.
Ma la voglia di tornare ad allenare l’ha portato nuovamente nella veste di primo coach, ma questa volta alla Pro San Bonifacio, società Veneta che milita in Serie B.

Descriviti come allenatore
Io di mio come allenatore sono molto esigente, e soprattutto molto attento alle regolare che devono essere sempre rispettate all’interno dello spogliatoio ed all’interno di un gruppo. Su educazione e rispetto in particolare non transigo, neanche di una virgola. Sul lavoro e successivamente mettere in atto in campo, anche di più. Valori che alla fine rispecchiano di gran lunga il mio carattere nella vita normale di tutti i giorni.

Cosa pensi si debba fare per far crescere il calcio femminile in Italia?
Per far crescere il calcio femminile in Italia c’è bisogno innanzitutto della VOGLIA di chi sta a capo nelle istituzioni e nei ruoli giusti. Poi dopo c’è anche bisogno dell’interessamento delle società professionistiche maschili, ma non millantato, ma serio e concreto. Basta vedere semplicemente l’esempio dei paesi europei più vicini a noi che sono avanti anni luce rispetto a noi in questo, per non parlare poi degli Stati Uniti, capitolo eccellente a parte. C’è bisogno di introiti e mezzi per far crescere tutto il movimento, e di essere trattati come professionisti. Basti pensare che una Giocatrice che è impegnata 6 giorni su 7 con impegni sportivi per la sua società, in Italia è una Dilettante….ma di cosa stiamo parlando???

Come ti sei avvicinato al calcio femminile e cosa ti ha spinto ad arrivare fino a qui?
Mi sono avvicinato al Calcio femminile per curiosità, e non è stato assolutamente un errore, anzi. Poi il duro lavoro, la passione la voglia e la mia personale grinta hanno fatto tutto il resto affinché io arrivassi fin qui.

Obiettivo stagionale per la tua squadra?
L’obiettivo stagionale della mia squadra è arrivare quanto prima alla quota salvezza ed essere in una posizione tranquilla, nel nostro girone di altissima qualità non è per niente facile e basta un attimo di disattenzione per trovarsi nei guai. Ma le mie Ragazze e la mia squadra hanno un carattere deciso e molto forte, daremo del filo da torcere a tutte e non sarà facile per nessuno superarci. Non ci daremo mai per vinti sino all’ultimo pallone utile in una partita, con qualsiasi risultato in atto e usciremo stremati dal campo ogni Domenica, lotteremo su tutti i palloni e fino all’ultima risorsa di energia che avremo in corpo.

Meglio una vittoria di una partita giocata bene ma con esito negativo o una partita giocata male ma vinta?
Meglio una partita giocata male ma vinta, perché i 3 punti nel calcio sono sempre fondamentali, poi per migliorare il gioco e correggere gli errori c’è sempre tempo per lavorare in settimana.

Favorite del Girone C di Serie B a vincere il campionato 2016/2017?
Per me le favorite del girone C di serie B sono senz’altro Fimauto Valpolicella e Inter. I primi 2 posti saranno roba loro. Poi un gradino sotto ci metto l’Orobica e il Real Meda , due ottime formazioni molto compatte e con delle capacità molto notevoli in alcuni singoli.

L’esperienza al Verona com’è stata?
A Luglio 2015 si è presentata l’occasione, che non capita spesso, di andare a far parte dello staff tecnico come collaboratore nell’AGSM VERONA in serie A femminile. Lì ho potuto conoscere dei ritmi, dei livelli, delle competizioni e delle qualità che non sono comuni in questo ambito e delle quali ne ho fatto subito tesoro. Anche questo mi ha formato tantissimo, giocare la Champions League in casa al Bentegodi di Verona, viaggiare per queste partite internazionali di un certo livello da protagonisti non capita mica tutti i giorni. Emozioni bellissime ed indelebili. Non dimenticherò mai quei momenti passati con la società, staff tecnico e dirigenziale che ringrazierò sempre, ma soprattutto con tutte le giocatrici con le quali ho tutt’ora un bellissimo rapporto e ci sentiamo di continuo anche per confrontarci. Un ringraziamento a parte lo devo fare e mi è doveroso. Lì oltre ad un preparatore atletico ed eccellente professionista nel suo settore, ho trovato un sincero amico di vita, Gianluca Coghi.
Inoltre a Marzo c’è stata la possibilità di diventare e ricoprire il ruolo di Direttore Sportivo dell’AGSM VERONA, anche qui sfida che ho accettato molto volentieri ed, anche se per pochi mesi, ho ricoperto il ruolo con tutta la passione che mi contraddistingue. Possibilità per la quale sono stato molto lusingato e mi sono sentito davvero importante per la società, esperienza di un certo spessore per il mio cammino sportivo e per la quale sono molto riconoscente all’AGSM VERONA.
Ma il richiamo da primo allenatore ed il campo si facevano sempre più insistenti nella mia testa…Ecco qui allora che arriva l’occasione per il mio rilancio da primo allenatore. Arriva la chiamata del Direttore Federico Agresti della Pro San Bonifacio che mi propone la guida tecnica della prima squadra, come piace definirla a me, la sua “splendida creatura” composta dal suo duro e appassionante lavoro; che senza dubbi e perplessità accetto subito con enorme piacere. Anche qui devo dare atto e fare un cenno notevole a Federico Agresti, persone con la sua passione così dedite al bene della società e della squadra ce ne sono poche in giro.

Dove ti piacerebbe vederti in futuro parlando sempre in ambito calcistico?
Per il mio futuro in ambito calcistico sono aperto a tutte le soluzioni possibili e immaginabili, non ho problemi visto che con la mia esperienza ho già fatto sia femminile che maschile, ed allenato sia prime squadre che settore giovanile con ottimi risultati. Magari con un piccolo sogno nel cassetto di diventare Primo allenatore in Serie A Femminile, e magari un giorno di poter andare a Coverciano a conseguire il patentino UEFA A da allenatore Professionista.
L’importante per il mio impiego è che ci sia del lavoro da fare, e magari che serva tanto a far crescere tutto il movimento del calcio, il ramo del calcio femminile in primis dove ora c’è più bisogno e urgenza. Ma per ora sono in debito con la Pro San Bonifacio visto la loro decisione di avere me come allenatore, spero di ripagarli e di avere i migliori e più emozionanti successi con loro molto a lungo nel tempo.

Un grande ringraziamento a Manuel Pignatelli a cui auguriamo un grande in bocca al lupo per la stagione con la Pro San Bonifacio e per tutti i suoi progetti futuri!