Credit Photo: Vincenza Dellisanti

Prosegue senza sosta la marcia dell’Ivrea, impegnata nei duelli previsti da un evidente ostico girone A di serie C. Quattro le vittorie trovate fino ad ora dall’unica compagine piemontese (che affianca il Moncalieri) su sette giornate disputate, che evidenziano la raccolta di quindici punti valevoli per l’attuale quinto posto in graduatoria. Reduce dalla larga vittoria trovata a Volpiano davanti al Vittuone, la squadra allenata dalla mister Manuela Pitzalis sta dimostrando di volersi ritagliare il giusto spazio in questo ennesimo cammino stagionale, che prossimamente la vedrà contrapporsi alla Rinascita Doccia. A parlarne l’attuale capitano classe ’94 della compagine Martina Ambrosi (che ha avvalorato la propria presenza in maglia Independiente) con la quale abbiamo avuto il piacere di interloquire al fine di sapere di più sui propositi personali (e non solo) per la stagione in corso.

Serie e squadra confermate: si tratta del tuo terzo anno e mezzo all’Independiente, dopo un carriera consolidata nella Biellese e nel Novara. Cosa ti ha spinto a rimanere in maglia arancio?

Sono arrivata qui ad aprile 2021, dopo qualche mese al Novara e dopo i due anni precedenti alla Biellese. Era ancora una stagione particolare causa Covid, quindi il mercato aveva finestre diverse dal consueto e in quei due mesi e mezzo ho disputato tutto un girone di ritorno, eccetto due partite. Poco tempo, ma abbastanza intenso, per capire che ad Ivrea valeva la pena restare: non mi sbagliavo, motivo per cui sono ancora qui in maglia arancio.

Diversi gli innesti per questa nuova stagione: che gruppo è riuscito a formarsi? Che compagne hai accolto?

Si, quest’estate abbiamo avuto vari innesti e, dopo poco più di due mesi dall’inizio di stagione, posso dire tranquillamente che sono tutti perfettamente integrati. Le nuove compagne sono dei valori aggiunti nel gruppo, sia dal punto di vista calcistico, sia dal punto di vista umano. C’è molta intesa e serenità in spogliatoio e questo si riflette in campo: il loro arrivo ha incrementato la qualità anche negli allenamenti.

Sette partite disputate, 15 i punti raccolti. Da capitano, come ti senti a vedere la tua squadra riuscire a farsi spazio in un girone così complicato come quello di quest’anno?

Il girone sembra ancora più equilibrato e competitivo rispetto alle stagioni precedenti. Noi siamo una squadra che può dare del filo da torcere a tutte: considerando la predisposizione del gruppo al lavoro in allenamento, penso che potremo ritagliarci uno spazio importante, consapevoli che affronteremo anche momenti di difficoltà, ma con i giusti modi e reazioni, così com’è avvenuto dopo le due partite perse fin qui. Questo e la compattezza del gruppo mi rendono orgogliosa di questa squadra e curiosa di vedere passo passo quello che succederà.

Ultimamente avete perso un po’ quota davanti al Moncalieri, ma avete recuperato subito questa domenica in casa contro il Vittuone. Cosa pensi sia mancato contro le colleghe piemontesi? Il fatto di essere riuscite a rialzarvi ha portato ulteriore fiducia di potervela giocare con tutte?

Nella partita contro il Moncalieri credo sia mancata la tranquillità e lucidità della squadra di giocare palla, poi nel secondo tempo sono subentrati cali di attenzione e stanchezza, aggravati dal fatto che alcune assenze, senza voler trovare alibi, non hanno permesso in certi ruoli di avere sostituzioni per sopperire al calo fisico.
Come ho detto poco prima, abbiamo dimostrato di saperci rialzare dando il giusto peso alla sconfitta, riprendendo subito con fiducia il nostro percorso. I tre punti con il Vittuone sono un segnale importante e sì, confermano che possiamo giocarcela con tutte, consapevoli della forza di ogni squadra del girone ma anche e soprattutto della nostra.

Presto volerete in terra fiorentina, ad ospitarvi sarà la Rinascita Doccia. Una trasferta che, nonostante il differente posto opposto occupato, non sarà da prendere sottogamba. In che modo approccerete alla gara e che avversarie vi aspettate di incontrare?

Non dobbiamo assolutamente prendere la trasferta toscana sottogamba proprio per la questione che in questo campionato nessuna domenica ha un risultato scontato, percui il nostro approccio sarà lo stesso delle altre partite fin qui disputate.
Loro arrivano da un ottimo pareggio, quindi probabilmente avranno raccolto entusiasmo e qualche certezza in più.

La forza di trasmettere la passione per questo sport è utile a mandare avanti un settore (quello femminile) che, per certi versi, purtroppo, risulta essere ancora indietro rispetto al maschile, seppur il calcio sia solo uno. A tal proposito, secondo te cosa potrebbe riuscire ad arginare i soliti pensieri basati su pregiudizi e stereotipi e portare ancora di più a galla il valore del movimento?

Sappiamo quanto sia dura combattere pregiudizi e stereotipi: ancora oggi, dopo tanti anni, non mi sono abituata a sentire i soliti pensieri e non mi ci voglio abituare, perchè non devono essere considerati normalità. A chi mi chiede del calcio femminile senza averci avuto a che fare, rispondo ogni volta che è sempre calcio e che semplicemente, nel guardarlo da spettatore o nel viverlo da dentro, si noteranno delle differenze per le rispettive caratteristiche fisiche e mentali dell’uomo e della donna, così come accade in ogni sport. Non è concepibile che per il calcio femminile non venga considerato ed accettato. Servirebbe questa disponibilità mentale per riuscire ad arginare gran parte dei problemi del nostro movimento, oltre che uno sforzo ulteriore anche da realtà e persone all’interno del settore perché gli venga data la giusta considerazione.
Indiscutibilmente sono stati fatti passi in avanti enormi negli ultimi anni, ma già soltanto quando qualcuno domanda se le regole sono le stesse, se giochiamo con la stessa palla, o ancora se il campo sia grande uguale, sono segnali “banali” che fanno capire che siamo lontani da dare l’opportuno valore.

I tuoi obiettivi stagionali? Cosa auguri all’intera compagine?

Il primo mio obiettivo stagionale è migliorare il piazzamento dello scorso anno, esprimendo un buon gioco e divertendoci, che è poi quello che ci auguro a livello di squadra. Non essendo una giocatrice incline al goal, non posso dire di avere un numero di reti da raggiungere, vorrei però migliorare dal punto di vista della qualità del gioco ed essere più decisiva ai fini del risultato.

Si ringraziano Martina Ambrosi, Mauro Andorno e la società tutta per la gentile concessione.