Il talentuoso terzino uruguaiano del Vado F.C., Noelia De Luca, è sicuramente una delle storie calcistiche più emozionanti del momento. La sua convocazione in nazionale per le prossime amichevoli, infatti, ha dimostrato quanto il duro lavoro e la capacità di non smettere di sognare possano portare a traguardi incredibili ed inaspettati.

La nostra redazione ha avuto il privilegio di intervistare in esclusiva la calciatrice che, nella giornata di mercoledì 13 ottobre, ha raggiunto l’Uruguay per unirsi alle proprie compagne di squadra in vista degli impegni di giovedì e sabato prossimo. Nel proporvi questa intervista, la redazione coglie l’occasione per augurare, ancora una volta, tutto il meglio alla giocatrice per questa avventura in nazionale.

Quando e come ti è stato comunicato che avresti fatto parte della nazionale uruguaiana?

La comunicazione arrivò il primo Agosto. Era di domenica e ricordo quel giorno come se fosse successo ieri mattina! Mi svegliai e, mentre in Uruguay era notte fonda, trovai una richiesta su Messanger da parte di una persona che non conoscevo. Il messaggio era di Ariel Longo, allenatore della nazionale. Inizialmente pensai si trattasse di uno scherzo ma, quando mi lasciò il suo numero di cellulare vidi da whatsapp che si trattava realmente di lui.

In quel momento, presa dall’emozione, gli scrissi di chiamarmi appena possibile e, nonostante fossi in montagna e la linea prendesse poco, riuscimmo a sentirci telefonicamente. Ero così felice e sorpresa che non riuscivo quasi a rispondere mentre mi spiegava i vari dettagli della convocazione. Posso sicuramente dire che non è stata una domenica pomeriggio come le altre!

Qual è stata la prima persona a cui hai detto della convocazione? E perché?

Appena terminata la telefonata con il mister ho subito chiamato i miei genitori. Mia madre, legatissima all’Uruguay, ha addirittura pianto dalla gioia. Mio padre, nonostante sia sempre stato il duro di casa, è stato il più felice ed emozionato non appena ha saputo della convocazione. Subito dopo l’ho detto anche a mio fratello che era a casa con loro, ai miei nonni e agli altri parenti che sono in Uruguay.

Cosa ha significato per te?

Per me ha significato tantissimo perché aver lasciato il mio paese natale da piccola è stata dura! Inizialmente ho sofferto molto ma alla fine mi sono adattata alla nuova realtà nonostante le mie radici siano tutt’ora rimaste in Uruguay. In Sudamerica viviamo con un’intensità particolare il calcio e poter giocare in nazionale ha un’importanza unica ed incredibile. Per questo motivo, sono felicissima della convocazione.

Cosa ti aspetti dall’esordio assoluto con la divisa della Celeste?

Innanzitutto, mi aspetto e spero di giocare quanti più minuti possibile. So che il livello in nazionale è molto alto e proverò a mantenere il ritmo. Con il Vado non abbiamo ancora iniziato il campionato, motivo per cui arriverò in nazionale con aspettative realistiche. Sarà un’avventura che inizierò al buio, non conoscendo personalmente nessuna delle mie future compagne di squadra.

Nonostante ciò, molte di loro mi hanno scritto sui social congratulandosi con me e dicendomi di essere emozionate all’idea di conoscermi. Anche io sono felicissima all’idea di allenarmi e giocare con loro, specialmente perché seguo molto il campionato femminile in Uruguay e sono davvero forti nonostante la giovane età.

Quanto pensi che questa esperienza possa farti crescere e migliorare dal punto di vista calcistico e personale?

Dal punto di vista calcistico mi aiuterà tanto il fatto di giocare in un posto in cui il calcio è molto diverso da quello europeo, più fisico e grintoso ma meno tecnico. Dal punto di vista personale, penso che l’esperienza in sé, essendo totalmente nuova per me, mi farà crescere molto. Finora, il punto più alto che avevo raggiunto era la rappresentativa regionale, quindi andare in un altro paese e partecipare ad un ritiro nazionale sarà un’avventura incredibile ed unica.

Secondo te, quale sarà l’aspetto o il momento di questa avventura che potrà metterti più alla prova?

Il primo allenamento sarà sicuramente una situazione che mi metterà molto alla prova. Conoscere e relazionarmi con le compagne e con lo staff sarà di per sé un momento particolarmente intenso. Anche i primi minuti in cui scenderò in campo saranno molto emozionanti e provanti.

In quel momento la testa avrà un ruolo fondamentale. Se resterò concentrata e non mi lascerò prendere dall’ansia, come mi hanno sempre detto i miei allenatori, andrà tutto per il meglio.

Chi e come ti ha sostenuto in questi anni contribuendo a questo primo grande traguardo?

Calcisticamente parlando, le due figure che mi hanno maggiormente seguita, supportata ed aiutata sono state la mia prima allenatrice al Vado F.C., Raffaella Fracchia, con cui ho vissuto la maggior parte della mia carriera calcistica, e sicuramente Nadia Galliano, mio attuale mister nonché mio ex capitano.

Una menzione speciale spetta naturalmente anche alle mie compagne del Vado e alla società. Tutte mi hanno infatti sostenuto sempre, anche quando giocai in Serie B con la maglietta del Genoa, scrivendomi e chiamandomi ogni domenica dopo le partite.

Con la tua esperienza in Italia, che tipo di contributo tecnico e tattico ti aspetti di dare alla nazionale?

Essendo il calcio europeo ed italiano, come detto in precedenza, molto tecnico, penso di poter dare un contributo di questo tipo alla squadra. Tuttavia, penso di avere caratteristiche più vicine al calcio uruguaiano rispetto a quello italiano.

In tanti mi attribuiscono infatti quella garra e quella grinta che a molte calciatrici in Italia manca. Mi considero un po’ un mix tra i due mondi e questo spero possa permettermi di dare un apporto positivo alla mia nazionale

Quali sono i prossimi obbiettivi da raggiungere?

Per quanto riguarda il Vado, punteremo sicuramente in alto con tanta ambizione. Mi piacerebbe infatti vincere il campionato per raggiungere la Serie C, un traguardo che la squadra meriterebbe dopo tutti questi anni di duro lavoro e di crescita.

Restando invece in ambito nazionali, a luglio ci sarà la Copa America e, sperando ovviamente che questa prima avventura vada bene, mi piacerebbe essere convocata. Certo è che mi impegnerò e darò il massimo per raggiungere tutti questi obbiettivi!

Alessandro Gargiulo
Anacaprese atipico, ho lasciato l’isola alla volta di Udine per seguire il corso di laurea triennale in Mediazione Culturale. Durante gli anni in Friuli ho avuto modo di conoscere ed amare la cultura slovena inizando a seguire la Slovenska Ženska Nogometna Liga. Laureato in Informazione ed Editoria presso l'Università di Genova, coltivo la passione per il giornalismo sportivo ed il calcio femminile. Essendo stato, in passato, responsabile della rubrica sportiva presso LiguriaToday, ho avuto inoltre la fortuna di assistere dal vivo e raccontare gli incontri di alcune squadre della provincia di Genova. Nutro infine un forte interesse anche per gli eSports ed ho avuto modo di seguirne i match più importanti, intervistando alcuni dei suoi principali protagonisti.