Credit Photo: Rinascita Doccia

Con il duello davanti al Caprera previsto domani tra le mura domestiche, il campionato in salita della Rinascita Doccia volgerà al termine.
La formazione rossoblù è reduce da un viaggio difficile (a confermarlo i dati alla mano che la vedono al quattordicesimo posto statistico a quota 16) che lascia, però, spiragli di ottimismo per volontà ed atteggiamento mostrati sul rettangolo verde di gioco.
Da qui partono i segnali utili alla prossima disputa stagionale, quella 2024/25: le sfide ci saranno ancora, ma quanto fatto potrà rappresentare un punto di partenza per affrontare insieme un viaggio diverso, senza mai perdere il sorriso e la passione.
Con piacere ne abbiamo parlato con mister Ruben Bellucci: ecco cosa ci ha raccontato.

Mister, è ormai da qualche anno alla guida tecnica della squadra fiorentina, passando per un campionato che ancora una volta non si è rivelato da meno: il suo bilancio stagionale?

Nel suo percorso da allenatore in che modo colloca il percorso in chiusura?

Si, sono due anni e mezzo che mi trovo alla guida della Prima squadra femminile, ma in società da ormai 18 anni; il mio percorso qui ha preso il volo prima come giocatore e poi come allenatore.

Da quando ho preso in Eccellenza questa squadra sono cresciuto tantissimo, soprattutto tatticamente, cercando di rubare di domenica in domenica qualcosa a tutti i miei colleghi. Avendo cominciato molto giovane questo viaggio in serie C (a soli 30 anni) ho peccato molto di inesperienza, in particolar modo nel primo anno; in ogni caso credo di essere migliorato molto quest’anno dal punto di vista della gestione dei 90′, e ciò è stato possibile grazie ai continui confronti col Presidente e col Direttore sportivo che, pochi risultati a parte, mi sono sempre stati vicini.

Il grazie più grande, però, va alle mie ragazze: i loro feedback mi hanno permesso di capire che determinati atteggiamenti o comportamenti creavano in loro più agitazione che aiuto; anche il confronto tra me e loro ha fatto tanto.

La squadra è reduce da una sconfitta (la terza consecutiva) in campo Moncalieri, gruppo tra le primissime file del girone: il suo giudizio su tale prestazione?

La squadra è entrata in campo senza l’approccio giusto, sbagliando sia tecnicamente che tatticamente; per venti minuti siamo stati in balia delle avversarie che hanno fatto il bello e il cattivo tempo e abbiamo subito due goal che potevano essere di più.
È stato bravo il nostro portiere ad evitare un passivo potenzialmente ben più ampio.

Abbiamo colpito una traversa con un tiro dalla distanza e questa è stata una scintilla che ha acceso qualcosa, infatti subito dopo abbiamo trovato il goal (poi annullato per fuorigioco millimetrico).
Per 70 minuti le ragazze si sono fatte preferire alle avversarie, pur difettando spesso nell’ultimo passaggio, e quando c’è stata la possibilità di riaprire la partita non sono state ciniche.
Valuto comunque positivamente la gara perché andare in casa della terza classificata e fare una prestazione di qualità mostra il processo di crescita compiuto.

Sono diversi i risultati in difetto raccolti tra prima e seconda fase di campionato che purtroppo hanno penalizzato l’intero percorso dell’insieme: come se li spiega? Cosa è mancato?

Trattandosi di un gruppo giovane (che comprende anche lo staff) il fattore esperienza sicuramente ha inciso, ma rispetto ad inizio anno la squadra attuale è completamente diversa: nel girone di andata siamo stati falcidiati da infortuni, soprattutto nel reparto avanzato dove abbiamo perso per tutto l’anno una giocatrice che ci avrebbe garantito un numero di goal importanti. Questa mancanza deve essere sommata all’assenza della nostra attaccante che sarebbe dovuta rientrare a Dicembre ma che, per complicanze riabilitative, abbiamo reintegrato in gruppo soltanto ad inizio Aprile. 

Ripenso poi ai due goal annullati al 90′ nella prima parte stagionale che ci avrebbero regalato la vittoria con Vittuone e Baiardo e che avrebbero potuto darci maggior convinzione e fiducia per il proseguio del campionato. Credo che il problema del cinismo sia stato quello a penalizzarci di più perché abbiamo creato sempre molte occasioni e realizzato veramente poco; alle ragazze, però, non posso rimproverare nulla, hanno sempre dato tutto quello che avevano.

Il piazzamento attuale non è poi così lontano da quello trovato l’anno ormai archiviato: è forse legittimo chiedersi se le vostre ambizioni, visti anche i vari movimenti in entrata che si presume ci saranno, non siano destinate a crescere…

Il piazzamento di quest’anno è simile a quello dell’anno scorso, ma se il precedente rispecchiava il campionato fatto, quello che sta per concludersi no: la squadra ha fatto vedere un ottimo gioco e dato battaglia a tutte le avversarie (escluso il Lumezzane con cui non siamo mai stati all’altezza), ma, come detto prima, i tanti infortuni e la poca lucidità sotto porta hanno fatto sì che raccogliessimo molto meno di quanto seminato.

Questo gruppo è formato da ragazze fantastiche che hanno sempre dimostrato il loro altissimo valore tecnico, ma soprattutto umano; c’è grande unione e per questo credo vada “toccato” il meno possibile con i colpi di mercato. Ce ne starebbe solamente qualuno mirato per aumentarne la competitività.

Questa domenica ultima partita a chiusura del campionato contro una opposta in posizione retrocessione ma che, all’andata, è riuscita a spuntarla con un 2-0: in che modo sta procedendo il lavoro interno a tal proposito, che approccio servirà e si aspetta dalle sue ragazze?

La gara d’andata col Caprera è il perfetto specchio della nostra stagione, una gara dominata in lungo e in largo con la creazione di una miriade di occasioni: pali, traverse e parate dell’ottimo portiere avversario ci hanno impedito di segnare, poi verso la fine un tiro da 30 metri allungato dal vento ha portato in vantaggio le sarde e la squadra ha avuto un crollo mentale, con conseguente minor costruzione di occasioni e più confusionarie per poi capitolare al 90′ su calcio d’angolo.

Siamo consapevoli di ospitare una squadra migliorata e che avrà voglia di chiudere con una vittoria, ma noi giocheremo al meglio delle nostre possibilità per portarla a casa e chiudere nel migliore dei modi una stagione sfortunata.

Salto di categoria non raggiunto a parte, altri fondamentali obiettivi invece sono sicuramente stati centrati e ciò offre l’idea di una esperienza formativa, al di là del finale.
In riferimento a ciò pensa ci siano, quindi, degli ottimi presupposti e delle buone basi per la prossima stagione?

Per questa squadra vedo un futuro roseo poiché è un gruppo veramente forte con tanta voglia di lavorare e migliorare. Sono sicuro che il prossimo anno ci farà divertire e raggiungerà obiettivi importanti.

Nel futuro imminente gestirà la squadra in continuità con gli altri anni o prevede cambiamenti?
Ci salutiamo, inoltre, col suo personale augurio e gli obiettivi a lungo termine che conferma in società.

Dopo la partita di domenica con la società parleremo e prenderemo la miglior decisione per la crescita delle ragazze. Sicuramente rimarrò, nonostante alcune richieste arrivate soprattutto dal maschile; il mio obiettivo nell’immediato è di continuare nel femminile e farlo con questa società che per me è come una famiglia.

Qualsiasi sarà il mio futuro porterò sempre nel mio cuore questo gruppo di ragazze speciali che mi hanno insegnato tanto e che, anche quando sarebbe stato facile girarmi le spalle, si sono unite ancora di più riuscendo a farmi percepire una fiducia incredibile.

Si ringrazia Ruben Bellucci e la società tutta per la gentile concessione.

2 COMMENTI

  1. Ci vorrebbe maggiore umiltà e soprattutto competenza, cose che mancano in tutto e per tutto

  2. Due retrocessioni in due stagioni ancora non ha capito che forse è meglio passare la mano

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