Uno dei modi per comprendere l’evoluzione della società è confrontarsi con le nuove generazioni e scoprire che quello che per gli adulti è un evento curioso per loro è quasi routine. Il calcio femminile a Novi è un po’ una novità ma la passione della società del presidente Saccone è contagiosa al pari della voglia di fare calcio di tante ragazze di Novi e dintorni. L’esempio arriva da Carlotta Rolando, 17 anni, capitano della formazione primavera e in pianta stabile nella rosa della prima squadra.

Alla classica domanda su come hanno reagito gli amici o i genitori quando ha scelto di fare calcio la risposta è stata che “il calcio femminile è uno sport come gli altri, senza differenza per cui amici e familiari mi hanno incoraggiato fin da piccola”. Per lei i primi calci a un pallone arrivano presto, con la maglia dell’allora Aquanera per poi trasmigrare alla Novese e incontrare mister Fossati all’Alessandria che poi la vuole con sé ad Acqui e ora anche a Novi.
“Il mister è persona seria e preparata – spiega la Rolando – ma in generale è tutto l’ambiente che mi piace. Il momento più bello? La vita di spogliatoio. Quando ero piccola mi dovevo cambiare a parte e anche se i miei compagni di squadra facevano di tutto per coinvolgermi, non potevo gustare appieno il clima del post e pre partita. Ora invece respiro a pieni polmoni quei momenti che spesso sono fondamentali per cementare un gruppo”.

Carlotta, 17 anni e studi all’Aziendale Boccardo-Ciampini di Novi, non ha un modello: “Sono un centrocampista offensivo ma non c’è un giocatore a cui mi ispiro” ma apprezza il comportamento delle veterane della Novese Calcio Femminile: “Mi fanno sentire a mio agio senza farmi pesare la loro esperienza”. Un momento impegnativo per Rolando perché giocare in due squadre è un po’ come tenere il piede in due scarpe: “Faccio 5 allenamenti la settimana dividendomi fra Juniores e prima squadra ma se la fatica si fa sentire, l’idea di giocare per la squadra che porta il nome della mia città mi inorgoglisce soprattutto in questo momento storico, con la Novese esclusa dai campionati”.

Per lei insomma c’è un motivo in più per fare bene, tenere alto il nome di Novi anche fra le lady coi tacchetti e fare opera di proselitismo fra le ragazze della zona, un impegno che in questo periodo sta dando i suoi frutti: “La scuola calcio per le più piccole inizia a ingranare e fra le mie coetanee alcune mi hanno chiesto informazioni per provare a giocare a calcio. Ho poco tempo ma appena posso corro ad allenare le piccoline”. Insomma un capitano che sa di indossare una fascia importante e che al tempo stesso mantiene la testa sulle spalle e sa stare al suo posto. Alla faccia di chi parla di giovani immaturi o di calciatori scervellati. Per lei ora la lunga stagione in serie B con prima squadra e Primavera per continuare a sognare di riportare una Novese in serie A.