Ripartito il campionato dopo la pausa invernale, sono tornate anche le nostre analisi realizzate in collaborazione con la Panini Digital. Il match su cui si concentrerà questo articolo è quello tra Inter e Sampdoria Women dello scorso 14 gennaio, terminato 4-0 a favore delle nerazzurre. Un risultato tanto netto trova subito riscontro nel rapporto tra gli IVS (indice di valutazione squadra) generali delle due sfidanti, pari ad un 79/21 in favore delle milanesi. Questo dato, però, non basta a descrivere l’andamento della partita né tantomeno ad evidenziare i fattori che hanno permesso alle padroni di casa di portare a casa i tre punti in maniera tanto schiacciante.

Senza ombra di dubbio, uno dei primi aspetti che può porre in risalto il divario tra le due compagini è il possesso palla, la cui percentuale tra primo e secondo tempo ha oscillato tra il 60% e il 62% per l’Inter, per un totale di 32 minuti e 38” di controllo attivo della sfera per l’intera durata del match. Discorso decisamente diverso per le blucerchiate, ferme ad una percentuale complessiva del 39% e dunque meno in grado di mantenere il pallino del gioco rispetto alle avversarie. Questo dato è inoltre strettamente correlato alla quantità di passaggi riusciti, ben 486 per le nerazzurre (di cui 250 nei primi quarantacinque minuti e 236 nella ripresa) a fronte dei 262 complessivi delle ospiti, corrispondenti a circa il 57,5% di quelli effettuati dalle doriane nel corso dei 90 minuti regolamentari.

Aver eseguito con successo quasi il doppio dei passaggi rispetto alle avversarie ha quindi reso più fluida la manovra nerazzurra, facendo correre maggiormente le liguri nel tentativo di intercettare e recuperare palla e consegnando alle padroni di casa anche il primato nella supremazia territoriale. Secondo i dati raccolti dai match analysts della Panini Digital, risulta infatti evidente come, nonostante il rapporto tra l’altezza del baricentro delle due sfidanti si sia invertito nel corso delle due frazioni di gioco (57,3/46,3 e, successivamente, 49,6/55,9), l’Inter abbia coperto e controllato una maggiore porzione di campo rispetto alle blucerchiate.

Analizzandone la relativa statistica, appare dunque chiaro che le lombarde non si siano mai lasciate superare né tantomeno raggiungere dalle avversarie, pur passando da una percentuale di supremazia territoriale del 74% nel primo tempo al 55% della ripresa. La Samp Women, invece, pur aumentando di quasi il doppio la propria percentuale da un tempo all’altro, non è riuscita a superare il 45%. Come accennato in precedenza, la grande fluidità dell’Inter ha anche allargato le maglie della formazione avversaria, concedendo più spazio alle iniziative personali e alle accelerazioni delle proprie giocatrici.

Anche statistiche relative ad accelerazioni (9 nel primo tempo e 8 nel secondo, per un totale di 17 a fronte delle 4 complessive delle liguri) e palle giocate nella zona area delle sfidanti (ben 42 dell’Inter rispetto alle 22 totali delle sfidanti) hanno infatti incoronato le padroni di casa, capaci di attaccare gli spazi e rendersi pericolose molto più facilmente rispetto alle blucerchiate. Questi dati giustificano inoltre il netto divario tra le occasioni create dalle nerazzurre (ben 10, di cui 4 hanno portato al goal) e l’unica imbastita dalle doriane nel corso di tempi regolamentari.

Dulcis in fundo, è doveroso individuare le giocatrici che hanno contribuito in maniera più netta alla fluidità della manovra nerazzurra, giocando con precisione e lucidità il pallone dalle retrovie. La prima è sicuramente Anna Björk Kristjánsdóttir, difensore con il maggior numero di passaggi riusciti (80), di cui 22 verso la compagna di reparto Van Der Gracht. L’olandese con il 3 sulle spalle è stata sicuramente un’altra grande interprete della fase di costruzione interista, essendo riuscita a smistare efficacemente l’88% dei palloni ricevuti.

Segue poi Mana Mihashi, perno del centrocampo nerazzurro che ha saputo giocare con successo l’86% dei 46 palloni passati dai propri piedi. Ultima, di certo non per importanza, è stata Chiara Robustellini, abile e scattante terzino che ha totalizzato ben 47 passaggi riusciti nel corso del match, dando una grande mano alla propria squadra nel distendersi anche sulle fasce.

Alessandro Gargiulo
Anacaprese atipico, ho lasciato l’isola alla volta di Udine per seguire il corso di laurea triennale in Mediazione Culturale. Durante gli anni in Friuli ho avuto modo di conoscere ed amare la cultura slovena inizando a seguire la Slovenska Ženska Nogometna Liga. Laureato in Informazione ed Editoria presso l'Università di Genova, coltivo la passione per il giornalismo sportivo ed il calcio femminile. Essendo stato, in passato, responsabile della rubrica sportiva presso LiguriaToday, ho avuto inoltre la fortuna di assistere dal vivo e raccontare gli incontri di alcune squadre della provincia di Genova. Nutro infine un forte interesse anche per gli eSports ed ho avuto modo di seguirne i match più importanti, intervistando alcuni dei suoi principali protagonisti.