È ancora considerato uno sport soprattutto maschile. Non solo dal pubblico, ma anche dai genitori delle bambine e delle ragazze. Ma il calcio femminile a Milano potrebbe diventare una realtà diffusa, anche per una norma della Uefa recepita dalla Figc: per poter partecipare alla serie A le squadre maschili dovranno coinvolgere sempre più quelle femminili. Per la Femminile Inter Milano – 160 atlete per sette squadre, dai nove anni fino alla prima squadra che milita in serie B – la migrazione verso l’Inter Fc è già iniziata: esordienti e giovanissime, ovvero 120 ragazze, sono già tesserate nella società nerazzurra. La Football Milan Ladies, 120 tesserate dalle pulcine alla serie B, aspetta le decisioni dei nuovi vertici della società.

Molte delle atlete delle due squadre milanesi sono state ricevute a Palazzo Marino dal sindaco Beppe Sala e dall’assessora allo Sport Roberta Guaineri: perché è proprio dall’impegno che metterà Palazzo Marino che potrebbe cambiare la percezione del calcio come uno sport di genere. Anche per onorare un primato: la prima squadra femminile in Italia è nata nel 1933 a Milano. Chiedono, le squadre, spazi e attenzione: il Milan (che conta di arrivare in A in pochi anni, mentre l’Inter potrebbe farcela già in questo campionato, raggiungendo altre tre squadre lombarde) ha un proprio impianto in via dei Ciclamini, ma servirebbe uno spazio a disposizione di tutti, e in Comune si sono impegnati a studiare quale possa essere.

“Questa è casa vostra – ha detto loro il sindaco – e ci saremo per tutto quello che potremo fare”. Il primo impegno, però, sarà per sostenere la diffusione dello sport nelle scuole, considerando che a 7 anni si può giocare nelle pulcine ma che ci sono ancora molte resistenze nei genitori (per la paura di infortuni o perché il calcio è considerato troppo maschile) e troppi pregiudizi tra i compagni di scuola. Guaineri e l’assessora all’Educazione Anna Scavuzzo stanno studiando una campagna di promozione del calcio femminile e già alcuni dirigenti scolastici – dell’istituto Madre Teresa di Calcutta, dell’Ilaria Alpi e del Cardarelli-Massaua – si sono dimostrati interessati.

Al progetto parteciperanno le atlete delle due società: tra loro c’è anche Regina Baresi,
figlia di Beppe e nipote di Franco, che è la capitana dell’Inter. “Vorremo arrivare a vedere giocare insieme a calcio bambini e bambine in tutta la città – ha spiegato Guaineri – sensibilizzando tutti a concepire e rispettare il calcio femminile “. Viste le regole Figc, le due squadre maschili avranno anche tutto l’interesse economico ad accrescere tesserate e pubblico. Oggi il picco di spettatori per le partite femminili – circa 400 – si raggiunge con i derby.