È un fiume in piena, di gioia ed entusiasmo per l’importantissimo trofeo conquistato, quello che il mister milanista, Matteo Zago, esprime al termine della partita contro il Sassuolo, che è valsa alla sua squadra lo scudetto Primavera: “Stiamo vivendo emozioni grandissime, di cui non ci stiamo ancora nemmeno rendendo conto, ma credo si debba ringraziare prima di tutto la Società, per la fiducia che ci ha accordato, quindi mister Davide Corti, che ha diretto la squadra nella prima parte di stagione (per poi essere promosso in prima squadra, ndr), tutto lo staff che c’è sempre stato ed ha lavorato tantissimo e soprattutto queste meravigliose ragazze”.

“Le ragazze meritano questo successo per i tanti sacrifici che hanno affrontato e per averci creduto fino all’ultimo” prosegue poi la disanima del mister “ma dobbiamo anche rivolgere un pensiero di ringraziamento a tutte le persone che ci hanno sempre sostenuto dagli spalti e che anche oggi ci hanno seguito in tantissime qui a Firenze”.

Dopo essere usciti per tre anni in semifinale, sempre contro la Roma, l’obiettivo era quello di riuscire ad arrivare in finale: ma adesso, a titolo conquistato, l’obiettivo deve per forza diventare quello di riconfermarsi l’anno prossimo? “Il nostro obiettivo, adesso, è quello di festeggiare perché è giusto che celebrino il traguardo raggiunto” sorride l’allenatore vincente “Sono certo che tante di loro si ricorderanno per sempre il risultato ottenuto in questo ultimo impegno col Milan. Solo dopo, penseremo al futuro”.

Per un tecnico felice che si allontana, ne arriva uno deluso ma solo dal risultato, non certo dal comportamento delle sue ragazze: “Queste ragazze sono splendide!” esordisce Davide Balugani, il mister del Sassuolo “E’ ovvio che vincere e diventare campionesse d’Italia sarebbe piaciuto a tutte, ma dobbiamo fare onore a questo Milan che ha fatto un primo tempo straordinario, mettendoci in grandissima difficoltà. Ma poi il cuore enorme di queste ragazze ci ha permesso di recuperare il risultato e di crederci ancora. Ma questo è il calcio; abbiamo preso gol e la partita è finita”. L’orgoglio, per la prestazione della squadra neroverde, è ben palpabile al di là del tono ovviamente figlio dello scoramento finale: “Brave, brave, brave. Bisogna fare i complimenti a questo Milan, ma bisogna dire bravissime anche alle mie ragazze”.

A fine gara, il Sassuolo si è radunato nel cerchio di centrocampo: cos’ha detto, il mister per cercare di consolare le proprie calciatrici? “Ho detto che nella vita si piange per le cose brutte e non per quelle belle; le disgrazie fanno piangere e, per loro che sono giovani, forse anche l’amore, ma non lo sport, che deve solo far sorridere e loro possono sorridere perché sono state veramente brave”. Parole assolutamente da sottoscrivere, quelle del tecnico emiliano.

Come facilmente comprensibile è anche il pensiero di Nadine Sorelli, una delle protagoniste rossonere in campo con, oltretutto, la fascia da capitano al braccio: “E’ difficile dare una definizione, alle emozioni di questo momento: nonostante l’adrenalina e le paure vissute nel prepartita ed anche durante l’incontro, nonostante le enormi fatiche sostenute, non ho mai pensato che non avremmo potuto farcela” sostiene convinta la giocatrice “Quindi è impossibile spiegare cosa sto provando… ed è per questo che amo questo sport”.

Dopo tre stagioni che il Milan era uscito in semifinale, contro la Roma, quand’è che la capitana rossonera ha capito che questo poteva essere l’anno buono? “Una volta conosciuto il gruppo, composto da persone mature con la testa sulle spalle, persone che avevano un solo obiettivo in testa, non ho mai dubitato delle nostre possibilità” afferma Nadine “e sono grata a tutte quante loro, allo staff ed alla Società che mi hanno dato questa possibilità ed anche questa responsabilità”.

Ma cosa vuole dire, da capitano, alle proprie compagne che l’hanno accompagnata in questo percorso? “Voglio dire che la fascia da capitano che indosso, non appartiene solo a me ma anche a tutte loro. Perché ho avuto a che fare con delle leaders, perché è grazie a loro se adesso io sono qua e sono diventata la persona che sono… E questa coppa la alzeremo noi!” Parole da vera trascinatrice, quelle della Sorelli, logicamente concluse da un liberatorio e trionfante “Forza Milan, sempre!”.