Il modello proposto dal Camp organizzato dal RAVENNA WOMEN FC si è dimostrato vincente nell’aver collocato la pratica sportiva in un più ampio orizzonte formativo, avvalendosi delle discipline che si occupano di educazione e crescita dell’individuo. Le ‘piccole leonesse’ sono riuscite a “mettersi in gioco” attraverso attività di esplorazione interiore allenando la competenza empatica, la cooperazione e l’interesse verso l’altro attraverso l’ascolto attivo: autentico spirito sportivo. Tale approccio psico-pedagogico si è rivelato fondamentale per la squadra, con risvolti tangibili nella gestione dello Sport.

Anche l’organizzazione dell’aspetto didattico ha contribuito a scandire il tempo fornendo uno strumento utile di pianificazione e progettazione in un quadro di normalità educativa. La pedagogia assume quindi un valore teorico-pratico utile all’atleta, volta a studiare l’individuo nella sua complessità all’interno del suo vissuto.
Il motore che ha guidato la progettazione di tutta l’esperienza proposta all’interno del Camp è stato il desiderio e l’esigenza di un cambio di prospettiva nella concezione dello sport, che non può essere considerato esclusivamente come pura esaltazione delle prestazioni fisiche fine a se stessa, ma una specialità che necessita di contenuti mentali realisticamente funzionali.

Il Camp ha confermato che fare sport attraverso l’educazione è la strada ideale da percorrere. Non vogliamo ignorare l’interesse mostrato dalle famiglie a questo approccio psicopedagogico-sportivo, c’è infatti la volontà di proseguire in questo percorso di integrazione multidisciplinare.

Si ringraziano:
Studio Psico-pedagogico e didattico: Dott.ssa Maria Giulia Rossi, Dott.ssa Jona Kaduku, Dott.ssa Agnese Catanzaro, Dott.ssa Elisa Casadio.
Staff Ravenna Women: Alessandra Ghirardelli, Massimo Ricci, Sandro Bonfiglioli.

Credit Photo: Ravenna Women