Credit Photo: Alessandro Belli - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

I’m free to be whatever I. Cantavano così gli Oasis nel lontano 1994, con il singolo di successo Whatever; un brano di fama mondiale, qualcosa di semplicemente intramontabile. Il pezzo è un manifesto limpido che esorta le persone a vivere in piena libertà, senza restrizioni, dando sfogo ai propri talenti e alle vocazioni più naturali.

All’uscita della canzone non era ancora nata Arianna Caruso, ma le parole scelte dai fratelli Noel e Liam Gallagher sembrano incastrarsi perfettamente con le qualità della giocatrice bianconera. I tifosi juventini hanno imparato a conoscerla in questi anni: Arianna è una dei pilastri più solidi da ormai 7 stagioni, una che ha visto nascere il progetto Women e che per prima ha raggiunto le 100 presenze con la maglia bianconera.

Ha affrontato giorni carichi di successi, aggiungendo trofei ad una bacheca sempre più ricca di trofei, è stata un punto di riferimento per le nuove arrivate nel corso degli anni e in campo ha saputo trasformarsi a più riprese per risultare un valore aggiunto nei momenti del bisogno.

C’è molto di Arianna Caruso nella prima parte di stagione della Juventus: le prestazioni sempre sopra le righe, i gol fondamentali e il carisma da leader, tutte carte utili per incorniciare questi mesi sulla cresta dell’onda.

Quello che colpisce di lei è la straordinaria capacità di trasmettere sicurezza in campo, caratteristica preziosa soprattutto se unita alla presenza costante durante le fasi d’attacco e quelle di non possesso. Non è un caso se mister Montemurro ha deciso di non privarsene praticamente mai fino a questo punto del campionato, la crescita in termini caratteriali è stata esponenziale e il peso specifico dei suoi gol è il biglietto da visita che racchiude l’essenza della centrocampista.

LE RETI SEGNATE

Lo 0-1 firmato in casa del Milan ad inizio ottobre a pochi minuti dal termine è sinonimo di classe, tempismo e coraggio: prima apre l’azione con il controllo smarcante sulla trequarti e poi si inserisce in area su cross con tanto di zampata finale da attaccante consumata.

Differente invece la rete del raddoppio sul campo del Como. Fuga box to box e conclusione da fuori per un mix di estro, corsa, dinamismo e lettura del campo. Firma speciale per il 50° centro assoluto con la maglia bianconera.

Gol lampo quello siglato a Biella per aprire le marcature contro l’Inter, partita poi chiusa con un 5-0. Opportunismo e intraprendenza per un sinistro velenoso sul primo palo che spiana la strada alla goleada finale.

L’ultimo (doppio) acuto da onorare è andato in scena nell’ultimo turno con il Napoli. Trasferta cominciata male per lo svantaggio praticamente immediato, risultato aggiustato e abbellito dalla magia di Caruso: tiro-cross all’incrocio dei pali a celebrare il periodo di fuoco. Voluta o non voluta, la giocata resta una meraviglia, e il rigore del finale di frazione è la ciliegina sulla torta prima della pausa nazionali.

Ci sono espressioni infinite di Caruso: la forma cambia e si modella, ma la sostanza resta sempre lo stessa.

Whatever you do, whatever you say, Yeah, I know it’s al right.

Qualsiasi versione di Arianna sarà un successo!