Credit Photo: Paolo Pizzini

Dopo 5 anni di dominio assoluto, nel massimo campionato di Serie A, era fisiologico che la Juventus dovesse avere in calo: questo era già stato annunciato dai suoi massimi vertici in conferenza stampa nella presentazione allo Stadium dei 2 neo acquisti Lineth e Sara. Alla conferenza Braghin e Montemurro erano stati chiari: “adesso sarà sempre più difficile mantenere, o meglio migliorarci, di livello”, erano queste le frasi che facevano pensare alla difficoltà maggiore del gruppo.

Il problema è forse veramente di gruppo, le bianconere dopo la gara contro il Sassuolo (raggiunta al 91’) segnano un atteggiamento negativo mai visto: il terzo pareggio (su sei gare interne) che non si vedeva neanche dalla somma di 3 stagioni di fila. Inoltre era dal lontano settembre 2022 che la vecchia signora non prendeva gol dopo il 90’.

Questo evidentemente porta a pensare che qualcosa a livello mentale, forse anche fisico, è cambiato nel gruppo.

In fase d’ attacco le punte sembrano aver perso la voglia e gli stimoli alla rete, la Juve sebbene sia la squadra di Serie A ad avere più marcatrici differenti (ben 13 ad oggi) manda a segno i difensori (Boattin, Nilden e Salvai come contro il Sassuolo) e non finalizza con le più titolate a svolgere questo ruolo.

A fine gara, amareggiato e visibilmente nervoso, il tecnico bianconero in conferenza stampa, ha difeso il gruppo dicendo: “oggi è colpa dell’allenatore, non del gruppo!”. Parole che, forse, non sono del tutto sbagliate ma non per la professionalità ed il suo grande lavoro sul campo ma per la gestione di certe figure che “stentano” a decollare, pensiamo per esempio a Sofia Cantore il cui impiego in questa stagione si limita a comparse troppo limitate e a tempi di gioco troppo piccoli per esprimere il suo potenziale nel gruppo (la sostituzione a giochi fatti, come contro il Sassuolo è più che chiara).

La partita di Vinovo ha dimostrato i limiti della società bianconera e visti nella prima parte di stagione: certamente il problema della finalizzazione a rete, chi non chiude la gara quando ne ha occasione porta a questi risultati poco piacevoli; ed è lo stesso Montemurro ad ammettere che quello che gli sta mancando rispetto all’anno scorso è il supporto dalla panchina.

In questa stagione, apparentemente difficile, Joe non ha più un ricambio all’altezza della situazione, l’aver lasciato andare via Hurtig e Staskova, con tutti tutti i loro difetti, ha sicuramente cambiato le certezze dello scorso anno: dove anche in difficoltà risollevavano la gara nella ripresa o negli ultimi minuti di gioco.

Quest’anno con la panchina composta da Bonfantini, Zamanian, Lundorf, e Cantore non ha retto i tempi d’ingresso e le aspettative del mister? La verità forse sta nel mezzo, ma di certo è che Bonfantini lascerà la Juve, così come Zamanian, e la Lundorf (che spegne le su 24 candeline a Torino) vorrebbe più rispetto dal Club e sembra intenzionata a lasciare il progetto.

Il tifo sembra essere, allo stesso tempo, nervoso come il tecnico dopo i tre fischi di Vinovo: i cambi tardivi, un ennesimo pareggio e la perdita di punti in classifica vedono sempre più complicato incidere in maniera determinante alla rincorsa sulla Roma, e tutto questo “rumore” non fa certamente bene al gruppo.

Il prossimo week-end, a Pomigliano sarà una gara notevolmente difficile per tutti, inoltre giocata a “porte chiuse” con ulteriore nervosismo ed inaccettabile ed immotivata scelta da parte del tifo bianconero porterà ancora ulteriore benzina sul fuoco?

Staremo a vedere, il campo darà il verdetto, e noi da bravi osservatori valuteremo tutto ciò che di buono porterà per il Movimento Femminile Italiano.

Paolo Comba
Paolo Comba, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Torino, dopo il conseguimento del Tesserino ha collaborato per varie testate giornalistiche seguendo il Giro d’Italia (per cinque edizioni), i Campionati del Mondo di SKI a Cortina, gli ATP FINALS di Tennis a Torino, i Campionati Italiani di Nuoto ed ha intrapreso, con passione e professionalità, dal 2019 a Collaborare con Calcio Femminile Italiano. Grazie a questa Testata ho potuto credere ancora di più a questo Movimento, sia nelle gare di Serie A che in Nazionale maggiore, ed a partecipare di persona all’ Argarve Cup ed ai Campionati Europei in Inghilterra. Ad oggi ricoprendo una carica di molta responsabilità, svolgo con onore questa mia posizione, portando ancora di più la consapevolezza di poter dare molto per lo sviluppo e la vibilità del Calcio Femminile in Italia e all’estero poiché lo merita per la sua continua crescita.

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