Una delle piacevoli novità riguardante la linea verde in casa Lazio è rappresentata dalla giovane Elettra Martinoli. La classe 2005, estremo difensore proveniente dal settore giovanile biancoceleste, infatti sul finire dello scorso anno è stata aggregata in prima squadra con la quale si allena ormai in pianta stabile. Abbiamo raggiunto la calciatrice, che a 15 anni ha esordito in Primavera, convocata nel mese scorso anche dall’Under 17 guidata da Nazzarena Grilli.

Sono nata con la voglia di correre dietro alla palla, di acciuffarla e fermarne la corsa. Quando avevo 9 anni -ci racconta Elettra- ho chiesto a mio padre di portarmi a giocare a pallone e lui lo ha fatto senza pensarci due volte. In realtà problemi con i maschi non ne ho mai avuti, sento storie di ragazzine bullizzate e derise mentre a me venivano a chiamarmi per avermi in squadra al parco o all’oratorio. Lo stesso a scuola, i maschi organizzavano le partitelle e litigavano per avermi in porta con la loro squadra. Sono stata fortunata, non ho mai subito torti o soprusi”.

“Nella mia giovane carriera- continua la Martinoli- ho giocato prima con le giovanili dell’ AS Roma, dove sono rimasta sino all’estate del 2020 quando sono passata alla  Lazio. In biancoceleste ho trovato un ambiente adatto a me alla mia voglia di crescere e confrontarmi in realtà diverse. Qui ho trovato  uno staff tecnico e dirigenziale che mi ha sempre seguito da vicino oltre al preparatore della Nazionale Under 15 mister Scovacricchi, che mi ha sempre spinto a lavorare sodo e con impegno”.

“Negli anni ho capito – ci confessa l’estremo difensore biancoceleste– che indossare la casacca da portiere è una grande responsabilità e bisogna farlo con una testa capace di guidarti sempre. Questo mi ha portato a togliermi diverse soddisfazioni come le esperienze con le selezioni nazionali Under 15, 16 e 17. In questa mia crescita importante è stata anche la presenza nella Primavera della Lazio di coach Michela De Angelis. Lei ha creduto in me accelerando il salto dalla squadra Under 15 in Primavera, dove ho esordito nell’ottobre 2020 contro il Pomigliano”.

Poi durante la stagione – ci dice Elettra- arrivò, del tutto inaspettata, la chiamata del Direttore Bianchessi e l’opportunità della prima squadra. Un colloquio in cui ho cominciato a credere che i sogni a volte si avverano, che avere rispetto delle cose e delle persone, anche del proprio talento, è fondamentale.  Ho continuato cosi a dare il massimo negli allenamenti e nel campionato Primavera, impegnandomi ad ogni occasione per ripagare la fiducia di coach De Angelis: sono arrivate cosi le fasi finali dove sono arrivate emozioni forti ed indimenticabili”. 

“Poi sono arrivate per me altre soddisfazioni: la convocazione in nazionale Under 17 da parte del Coach Nazzarena Grilli e la chiamata di coach Carolina Morace in prima squadra. Sto vivendo un sogno, sono cosciente che è una grande opportunità per proseguire la mia carriera sportiva, e non me lo lascerò scappare. Lavorare ogni giorno a Formello con compagne così ti fa sentire sempre al top è qualcosa che si avvicina molto ad una favola. Ora il lavoro sta continuando sotto la guida del tecnico Catini che conoscevo già dallo scorso anno. È un mister serio e preparato, dona rispetto e merita rispetto”.

“La convocazione con la Juventus di sabato scorso- ci dice il giovane estremo difensore in panchina contro le bianconere- è la ciliegina sulla torta di questo inizio stagione. Ero pronta ad entrare e a giocare se Serena non si fosse ripresa dall’infortunio subito in gara, e ritrovarmi tra le grandi del calcio femminile mi ha fatto capire che lavorare con impegno è l’unica strada che voglio seguire. Voglio lavorare ancora e sempre con maggiore determinazione per raggiungere quel traguardo che mi sono prefissata. Sentire la fiducia del preparatore e del mister mi da una carica incredibile ed essere stata lì con loro in panchina in serie A mi riempie di soddisfazione. Per il futuro cercherò di farmi trovare sempre pronta qualora ce ne fosse ancora bisogno”.

Il portiere che vorrei essere in futuro -conclude la classe 2005-  è caparbio e preparato tecnicamente. Un vero numero 1 in termini anche di personalità e coraggio. Il portiere è l’unico giocatore che guarda sempre la palla, deve guidare la difesa e per farlo deve essere un leader. Queste caratteristiche le vedo nei portieri con cui mi alleno a Formello e sono loro con i loro gesti e le loro personalità che mi mostrano e mi indirizzano verso la strada giusta. I sogni per il futuro sono legati alla Nazionale e alla prima squadra. Mi piacerebbe esordire ma ogni passo va considerato con calma anche in virtù della mia giovane età. Ma il sogno più grande è quello di continuare a giocare sempre con il sorriso sulle labbra”.