Le nerazzurre ingranano la marcia e danno una bella svolta a questa prima parte di campionato fino ad oggi un po’ complicata. La quinta giornata di campionato vede in scena una superclassica della serie A femminile: Verona-Mozzanica, due squadre che dopo le prime quattro partite hanno bisogno assoluto di punti per sbloccare la propria classifica. Meglio fino ad oggi le venete che hanno totalizzato 5 punti, frutto della vittoria esterna con il Ravenna e dei pareggi con Fiorentina e Chievo. Solo tre lunghezze invece per le bergamasche che oggi devono fare a meno di Thalmann tra i pali, sostituita dalla debuttante Salvi, ma possono schierare in attacco Carolina Mendes, il cui trasfert è giunto alla vigilia del match. Mister Garavaglia opta per un 4-4-2 con Re e Alborghetti pronte a inserirsi per dar man forte alla coppia d’attacco.

Le nerazzurre sanno che dopo l’amara sconfitta con l’Empoli non possono perdere ulteriore terreno e partono a spron battuto dai primi minuti. Dopo due giri di lancette un rimpallo involontario di Pirone diventa un perfetto assist per la testa di Mendes, che da due passi impegna la belga Lemey nel primo intervento importante della gara. Un minuto dopo l’estrema difendente locale è ancora determinante, andando a volare letteralmente per deviare in angolo il destro a giro ravvicinato di Ledri. Le venete però non ci stanno a subire solamente e con rapidi contropiedi si rendono pericolose. Al 10’ Nichele, dal limite fa partire un fendente che viene respinto dal palo alla sinistra di Salvi. Ma al 14’il risultato si sblocca: Soffia scende sul fondo e dalla destra mette in area un cross perfetto per l’imperioso stacco di Thorvaldsdottir che incorna nell’angolino basso. Un brivido scende sulla schiena dei tifosi ospiti, che vedono materializzarsi lo spettro di una settimana fa, ma la rete veneta è solo un breve sussulto. Le nostre hanno il grande merito di tornare a premere nella metà campo avversaria e quattro primi dopo pervengono al pareggio: Stracchi batte un calcio piazzato dalla trequarti, Pirone si avventa sul pallone e indirizza la sfera alle spalle dell’incolpevole Lemey. Nichele, subito dopo, si presenta in area minacciosa, ma è determinante l’intervento in tackle di Rizzon che sbroglia la matassa. Prima Mendes, da posizione defilata, cerca un difficile pallonetto che non trova il bersaglio e poco dopo Alborghetti, su invito di Piacezzi, controlla e incrocia alla perfezione, ma la n. 1 locale compie un autentico miracolo e devia in angolo. Le bergamasche sono indemoniate e la solita Puma Alborghetti ringhia in area, la palla giunge a Mendes che d’esterno ciabatta a lato, a tu per tu con Lemey. Nel finale il Verona recrimina per un dubbio intervento di Piacezzi su Kongouli in piena area, ma il risultato non cambia e si va a riposo sull’1-1.

Nella ripresa le nerazzurre riprendono in mano lo spartito lasciato incompiuto e al 5’la gara prende una decisa svolta: Stracchi va a calciare dalla bandierina, Pirone svetta e incorna di prepotenza in rete, portando in vantaggio le ospiti. Due minuti più tardi Alborghetti riesce a servire la pimpante n. 11 ex Napoli e Verona che approfitta di uno svarione difensivo, ma Lemey è bravissima a chiuderle lo specchio e salvare in angolo. Le scaligere rispondono al quarto d’ora su azione d’angolo: Kongouli dalla bandierina trova la testa di Thorvaldsdottir che però non inquadra la porta. Al 27’le venete protestano ancora per un presunto fallo di mano in area di Re, la palla però rimane lì e Thorvaldsdottir in spaccata prova a indirizzarla in rete, ma Salvi è brava a chiuderle lo specchio. Il pallino del gioco è però in mano alle ospiti e al 33’Alborghetti confeziona un assist al bacio per Pirone che si presenta in area davanti Lemey, ma incredibilmente spedisce la sfera a lato. La greca Kongouli, la più propositiva delle locali in questa seconda frazione, ci prova senza fortuna col sinistro. Mister Garavaglia toglie la debuttante Mendes (buona la sua prova, specialmente nei primi 45 minuti) e inserisce Scarpellini al 90’ scoccato, per rimpolpare la mediana. Le nerazzurre controllano, ma all’ultimo secondo c’è ancora un brivido con Thorvalsdottir che riceve in area e in mezzo a due avversarie riesce a girarsi e battere al volo. Salvi non si fa sorprendere e si accartoccia sulla sfera, inchiodando il risultato. Gioisce al triplice fischio la ciurma di mister Garavaglia e il pubblico di fede bergamasca. Dopo Roma, le nerazzurre centrano un’altra vittoria esterna che sfata una tradizione negativa e mettono in cascina tre punti d’oro zecchino, ma soprattutto mostrano la parte più bella di questa squadra, quella di una formazione che sa lottare e sacrificarsi per 90’ minuti. Se questa e non quella vista nelle prime due gare è la vera Atalanta Mozzanica, i tifosi bergamaschi possono ancora sognare.

AGSM VERONA-ATALANTA MOZZANICA-1-2
Reti:
Thorvaldsdottir (V) al 14’e Pirone (A) al 18’p.t.;  Pirone (A) al 5’ s.t.

Verona (4-2-3-1): LEMEY; LIPMAN, HILL, ASGRIDOTTIR, SOFFIA (dal 22′ s.t. GIUBILATO); BARDINI, PEARE; KONGOULI, NICHELE, FISHLEY (dal 29′ p.t. PASINI); THORVALDSDOTTIR. All. Renato Longega. A disposizione: Buhigas, Zanoni, Pasini, Giubilato, Poli.

Mozzanica (4-4-2): SALVI; MOTTA, PIACEZZI, RIZZON, LEDRI; RE, FUSAR POLI, STRACCHI, ALBORGHETTI; MENDES (dal 45′ s.t. SCARPELLINI), PIRONE. All. Elio Garavaglia. A disposizione: Scarpellini, Rizza, Pellegrinelli, Baldi.

Arbitro: Andrea Faccini di Parma; Righetti e Mansueto di Verona.
Ammonite: Asgrimdottir(V) al 10′ s.t., Fusar Poli (A) al 24′ s.t., Thorvaldsdottir (V) al 37′ s.t.. Espulso il tecnico Renato Longega (V) al 28′ s.t.
Note: Cielo sereno, campo in erba sintetica. Presenti circa 300 spettatori. Recupero 1+3.

Credit Photo: Sergio Piana Photography